Starwars a Gaza: l'invasione dei robot...




GAZA, ISRAELE AFFIDA IL CONFINE AI ROBOT
di Aldo Baquis

TEL AVIV - A Gaza arrivano i robot. Alcuni, come gli aerei senza pilota israeliani, sono ben noti ai palestinesi. Nei giorni scorsi Hamas ha fornito dettagliate istruzioni ai suoi miliziani su come eluderli. I palestinesi sostengono infatti che essi sono in grado di lanciare micidiali razzi aria-terra, anche se Israele nega di ricorrere ad armi del genere.

Adesso, scrive il quotidiano Yediot Ahronot, altri robot stanno affiancandosi ai militari in carne ed ossa nell'intento di prevenire infiltrazioni in Israele di commando palestinesi (come quella condotta ieri da miliziani della Jihad islamica al valico di Kissufim) e lanci di razzi o di colpi di mortaio da zone prossime al confine. In questi giorni un tratto della pista sterrata che corre lungo i reticolati di confine viene per la prima volta affidato a veicoli di tipo Guardium, una versione elaborata e blindata dei veicoli fuoristrada Tomcar che monta sensori, telecamere e in caso di necessità armi leggere.

Perlustrano il confine senza stancarsi mai ed inoltrano ad un comando vicino immagini della zona circostante. Davanti ad uno schermo i soldati di guardia sono in grado di valutare la situazione e decidere la reazione. Sul terreno, scrive la stampa, sono stati disseminati sensori e telecamere in abbondanza. Mediante una complessa rete di fibre ottiche, informazioni ed immagini relative al fronte arrivano in tempo reale in sale operative e vengono valutate da ufficiali di intelligence. In futuro quando il personale sarà sufficientemente addestrato sarà possibile aprire il fuoco a distanza impartendo ordini ai Guardium oppure ai mitragliatori installati in torrette di guardia Pillbox, una delle quali (ancora sguarnita) è stata attaccata ieri a Kissufim dai miliziani della Jihad islamica. Yediot Ahronot aggiunge che a largo di Gaza entreranno in azione in un futuro non lontano altre diavolerie della tecnologia israeliana. Si tratta dei Protector, battelli di nove metri senza equipaggio capaci di raggiungere una velocità di 70 chilometri l'ora e incaricati di perlustrare le coste.

L'esperimento la cui efficacia resta da dimostrare è stato deciso in Israele per risparmiare le vite dei soldati che dal 2005 (ossia dopo il ritiro unilaterale da Gaza) perlustrano uno dei confini più scottanti al mondo, dove gli agguati armati e la dislocazione di mine in stile Hezbollah sono all'ordine del giorno. In diverse zone solo poche centinaia di metri separano il confine con Gaza dai primi villaggi israeliani: in caso di infiltrazione di commando, come ieri a Kissufim, la reazione deve esprimersi in un pugno di minuti. Da qui la necessità del massimo automatismo possibile. Al tempo stesso alcune organizzazioni umanitarie si sentono già inquiete per la futura delega dell'apertura del fuoco mediante robot a soldati che si trovino in sale operative asettiche e distanti. Le probabilità di malintesi, temono, rischieranno allora di aumentare.

--

__,_._,___