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"Nove giugno senza zavorra" di Fulvio Grimaldi
- Subject: "Nove giugno senza zavorra" di Fulvio Grimaldi
- From: Roberto Vignoli <rvignoli at gmail.com>
- Date: Fri, 08 Jun 2007 11:37:46 +0200
Nove giugno senza zavorra TIRA PIU’ UN PELO DI CRINE DELLA “POLTRONE PRODI” S.p.A., CHE QUALCHE MILIONE DI MORTI AMMAZZATI Mondocane fuorilinea 7/6/07 di Fulvio GrimaldiAlex Zanotelli, tanto bravo, ma dovrebbe spiegare ai fratelli comboniani che agevolare l’imperialismo sostenendo la balla del genocidio in Darfur è peccato mortale (mortale soprattutto per la pace e i popoli); Lidia Menapace, nota ormai come Menaguerra, anziana ma prodigiosa pacifista acrobata, manager di giri della morte afgani; Rossana Rossanda, supremo grillo parlante in perpetuo andirivieni tra il cerchio e la botte; l’amico Fosco Giannini che “tanto tuonò che non piovve”; Haidi Giuliani che, ormai ahimè più romana che genovese, giudica D’Alema il “ministro più a sinistra” mai avuto; Luisa Morgantini per la quale basta che l’assassino e la vittima si scambino due carezze e guai se quest’ultima reagisce scalciando contro la vergine di Norimberga apertagli dal primo; Franca Rame, affogata nel nonsense quando qualcuno ha interrotto le sue perorazioni contro la guerra ricordandole che aveva votato per la spedizione in Afghanistan; Andrea Catone, che ha disdegnato perfino di guardare il deliquo progressivo del PRC, fin quando non lo hanno sollevato agli organi dirigenti…Tutti al seguito dell’ultrà non-violento Bertisconi, folgorato da orgasmi militaristi in Libano. E poi tanti altri, tutta le salmerie salmodianti pace delle Ong e dei cattolici che, se non ci fosse la guerra, sarebbero in cassa integrazione; personaggi e personalità e soggetti illustri e meno illustri, furbacchioni o candidi, provvisoriamente fuori di testa per eccessi etilici, o disinvolti benevolenti da fumo, lestofanti, doppiogiochisti, distratti, colti nel sonno e, in ultima fila, quelli che perdonateli perché non sanno quello che fanno, tutti a firmare lo svergognato appello a una manifestazione unitaria contro il Bush delle vacanze romane, per favorire una positiva evoluzione delle politiche di governo. Magari chiedendo permesso. Mancano invece i radicali, che, schietti e coerenti, coprono oceani di sangue sventolandoci sopra bandiere Usa e israeliane: alla pena di morte preferiscono assai gli stermini collettivi.
Tutti però dentro a una carovana messa insieme e guidata dai quei girelli e misirizzi che nel luglio 2006, sorriso a larghe falde e mandato bacini a quei quattro smandrappati che, davanti al Palazzo, chiedevano di non uccidere l’Italia ammazzando l’Afghanistan, bertisconianamente votarono per spedire gente e mezzi a distruggere quel paese e spianare la via all’armagheddon finale impostato dai criminali psicopatici di Washington, Londra e Tel Aviv. Ma come, con largo anticipo il movimento della pace, anzi, il movimento antiguerra, con la sua lucida avanguardia antimperialista, NoDaMolin, NoTav e No-tante-altre-aberrazioni, indice contro il pupattolo al tritolo della élite guerrafondaia occidentale una manifestazione nazionale ed ecco che, ancora una volta, piomba sul sacrosanto progetto il sempre più infausto presidente della Camera e criptoleader del PRC, con tanto di sega circolare per dividere in due, confondere, frantumare e offrirsi di togliere le castagne dal fuoco al subalterno locale di Bush. E questi arrivano belli belli, spruzzando acqua santa, agitando turiboli obnubilanti e invitano a una “manifestazione unitaria”! Mettendo tutti sullo stesso piano, proprio come usa quando si parla di “estremisti palestinesi” ed “estremisti israeliani”, di “Nato bombarola” e di “Milosevic pulitore etnico”, di “Abu Ghraib” ma anche di “terroristi islamici”. Carnefici e vittime, al meglio tutti uguali, pari dignità, pari indegnità, par condicio. Al peggio scambiati di ruolo, invertiti.
E per quale non manifestato motivo questi si parano il culo evitando di schierarsi con chi ha tutte le ragioni del mondo, ma sono ragioni imbarazzanti per il quieto vivere e per tante buone amicizie? Chi lo fa per non mettere a rischio la poltrona Prodi (e sono quelli in testa all’appello)? Chi per non sputtanare i propri capisquadra in preda a vorticoso fregolismo (vero, “oppositori interni”?) e per continuare a illudersi che si può avere la moglie ubriaca e la botte piena. Chi votato irrimediabilmente al buonismo di sistema. Chi non ci ha pensato proprio, col sangue rifluito dal cervello a digerire quella peperonata. E per ottenere che cosa ci viene chiesto di contaminare la nostra rivolta contro la peggiore feccia politica mai apparsa oltre Atlantico con cerchiobottisti, reggicoda, sacerdoti e chierichetti del “governo amico”? Non ci si crede, la pelle si accappona, i capelli si rizzano, compresi i peli sullo stomaco che forzatamente a molti di noi sono cresciuti a forza di ingoiare rospi. Si tratta di favorire una positiva evoluzione delle politiche del governo. Evoluzione! E’ come invitare Mister Hyde a evolversi in Dr. Jekill, e senza neanche la pozione! E’ come chiedere al coccodrillo di mutarsi in geco, al bombarolo velista di Belgrado di operare in Emergency, allo stesso Bush di assumere le sembianze di un normodotato. Evoluzione da cosa? Dagli ukase sulla nuova base Terminator di Vicenza? Dallo scudo stellare nascosto al popolo e che lo fotte facendo del suo paese l’ufficiale di prima nello sterminio planetario di popoli? Perché i cacciabombardieri nucleari F-35 ordinatici dal padrino diventino deltaplani e il 13% di spese militari in più si ricollochi nei consultori? Perché anziché ripetere in conferenza stampa le cose ordinategli dallo Sturmbannfuehrer Olmert (“Viva il carattere sionista di Israele”, “i palestinesi sono solo una questione umanitaria”, bocca cucita sui profughi…), Prodi si svegliasse dalla libidine di servilismo che deturpa la sua già penosa senilità e invocasse il sostegno mondiale alla lotta di liberazione palestinese? Ma davvero Domenico Losurdo, Gianluigi Pegolo, Dario Fo, Gianni Minà riuscite a vedere anche solo una particella subatomica di una simile evoluzione? E, soprattutto, pensate di avvicinarla unendo chi gliele canta al “caro alleato” di Bush e di Olmert e dei burattini boia Karzai, Sinora, Al Maliki, carcerieri e giustizieri dei propri popoli, con chi rifugge da ogni biasimo a questo governo che galleggia tra bassezze cortigiane e massacri coloniali?
Tra quanti hanno firmato ci sono alcuni dei migliori cittadini di questo paese, alcuni dei pochissimi, bravi e onesti giornalisti. E molte altre persone che stimo e delle quali mi posso vantare compagno e amico. Mi auguro che si rendano conto di essere caduti in una trappola. Di essere stati tentati dall’impresa in cui perfino Cagliostro fallì: unire il diavolo con l’acqua santa, con ciò svalutanto il nobile ruolo da sempre rivestito dal diavolo e dando dignità a quella becera truffa che è l’acqua santa. Un’acqua santa che il 9 giugno a Piazza del Popolo, auspice il nonviolento idolatra della “Folgore”, Vespinotti, viene spruzzata sulle malefatte del governo più militarista d’Europa, succube dei boss statunitensi da far schiattare d’invidia i regimi dei gemelli polacchi Kaczynski o degli altri virtuosi paesi dell’Esteuropa, mafiosamente redenti dal socialismo reale.La cosa migliore su questa trista vicenda l’ha scritta Nella Ginatempo rivolgendosi a un’assai confusa Haidi Giuliani, quando ha detto che l’unità, cari amici, si ricostruisce dal basso e non coinvolgendo una classe politica che ogni giorno riesce a dare un “più peggio” di sé. Lasciamoli blaterare di antipolitica, che è solo l’espressione del loro terrore a vedere che la politica gli sta sfuggendo di mano, la poltrona sotto al culo, il voto dall’urna e i quattrini dalle casse. L’antipolitica è oggi tutta nel palazzo. La politica è tutta fuori. Cosa inedita? Mica tanto. E’ successo già molte volte nella storia. Di solito prima di qualche rivoluzione. Dal basso tocca evitare che la blocchino con la dittatura: il copione ce l’hanno già in tasca. Esagerato? Staremo a vedere.
Concludendo, si può concepire che i francesi lottassero contro Hitler senza occuparsi di Laval e Petain? E gli jugoslavi tralasciando di combattere il duce Ante Pavelic? Che ce la si possa prendere con Napoleone esentando da critiche il maresciallo Massena? Che si contesti Fioroni stando in piazza col preside che ne sostiene i crediti scolastici da ora di religione? Che si metta in dubbio l’esistenza di dio, senza strappare i veli dalle ciarlatanerie di Padre Pio? Che si possa mandare al Santa Maria della Pietà il ministro Livia Turco e non fottere i carabinieri scappando dalla finestra quando quelli ti vogliono fare l’antidoping in classe? Protestare contro Bush e non il suo vassallo? Ma andiamo!
Riconcludendo, sapete qual è in assoluto la più bella? L’Ernesto (la frazione dura, peperò parlamentare, dell’ex-opposizione maggioritaria del PRC prima dello spappolamento) ha annunciato che, fallito il suo tentativo di unire le due manifestazioni, ha trovato l’uovo di Colombo, ha unito capra e cavoli: aderisce a tutte e due le manifestazioni!. Lo immaginate, l’Ernesto, disteso tra due vette rocciose opposte, aggrappato con le mani a un picco e con le unghie dei piedi all’altro, stirato come un chewing gum, con sotto il baratro spalancato, pronto ad accoglierne le ecumeniche membra? E’ un film horror-comico. Si chiama “cerchiobottismo”.
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