G8, AGNOLETTO: LA POLIZIA ATTACCA IL CORTEO CHE SI ERA CONCLUSO PACIFICAMENTE, SOLO PICCOLI GRUPPI REAGISCONO



Comunicato stampa di Vittorio Agnoletto

G8, Agnoletto lancia un appello al governo:
« IL GOVERNO DICA NO AL G8 IN ITALIA NEL 2009,
GENOVA È STATA PIÙ CHE SUFFICIENTE.
A ROSTOCK LA POLIZIA ATTACCA IL CORTEO CHE SI ERA CONCLUSO PACIFICAMENTE,
SOLO PICCOLI GRUPPI REAGISCONO»

Rostock, 2 giugno 2007 - «Chiedo al governo di dichiarare solennemente che
l'esecutivo di centrosinistra, fino a quando rimarrà in carica, non sarà
più disponibile ad ospitare un altro G8 in Italia. Quello di Genova è stato
più che sufficiente e stiamo ancora aspettando la Commissione d'inchiesta
sulle violenze di quel luglio 2001». Così Vittorio Agnoletto, eurodeputato
della Sinistra unitaria europea, già portavoce del Genoa Social Forum ai
tempi del G8 di Genova, a pochi minuti dalla fine della manifestazione di
apertura del contro vertice in Germania. «Lancio questo appello perché nel
2009 il G8 dovrebbe tornare in Italia ed è quindi necessario che  il
governo dica subito "no" al ritorno del vertice nel nostro Paese».
«A Rostock - continua Agnoletto - c'è stata una grande manifestazione, con
almeno 80mila persone, un corteo che si è svolto in modo assolutamente
pacifico fino alla sua conclusione.
Gli incidenti sono avvenuti al termine del corteo, quando la gente stava
per defluire. La polizia, a quel punto, senza motivo, è entrata nella
piazza scagliandosi contro singole persone che ascoltavano il concerto,
picchiandole e trascinandole via. Tale attacco ingiustificato, mentre la
maggioranza dei manifestanti cercava pacificamente di mettersi in salvo, ha
provocato la reazione di piccoli gruppi che si sono scontrati con le forze
dell'ordine.
Voglio sottolineare che la manifestazione pacifica ha denunciato con forza
l'illegittimità del vertice e la sua totale inutilità: illegittimità perché
otto capi di governo si arrogano il diritto di decidere le sorti del mondo
intero, inutilità perché le decisioni non vengono assunte nelle 24 ore che
i leader trascorreranno al summit, ma è frutto del lavoro precededente
degli "sherpa". È inaccettabile spendere 120 milioni di euro, limitare la
libertà di migliaia di cittadini, per permettere a otto capi di stato di
mostrare la propria vanità e autocelebrarsi con promesse che non
manterranno».