Libano: appello urgente e aggiornamenti



Qui sotto un appello da firmare e diffondere e a seguire un articolo del libanese "Daily Star" sull'assedio del campo profughi di Nahr al-Bared.
Associazione per la Pace - ufficio nazionale


Appello al Governo Italiano e all'Unione Europea.

Da tre giorni è in corso un conflitto tra l'esercito libanese ed i militanti del gruppo ultra-radicale Fatah al-Islam considerato vicino a 'al-Qaeda nel campo profughi palestinese di Nahr al-Bared. I 40.000 abitanti del campo vivono sotto assedio imposto dall’esercito libanese.
L’esercito libanese continua a bombardare il campo con armi pesanti.
Sono state interrotte le forniture di luce e acqua potabile, il cibo scarseggia e alcuni centri medici sono stati colpiti e resi inutilizzabili, i feriti non possono essere assistiti.
Il campo fronteggia una vera crisi umanitaria.
Si teme un assalto dell’esercito nel campo che può causare numerose vittime tra i civili causando gravi conseguenze. Nessuna ragione può giustificare il coinvolgimento della popolazione civile mettendola in pericolo di vita. Israeliani e palestinesi stanno pagando le conseguenze della nostra incapacità di agire politicamente con responsabilità e giustizia in Medio Oriente. Ancora una volta le conseguenze devastanti travolgono i civili palestinesi, le migliaia di profughi in Libano, che subiscono gli attacchi dell'esercito libanese . Ancora una volta i palestinesi vengono puniti collettivamente per colpa di un gruppo di estremisti e nemici degli stessi palestinesi come il gruppo di Fatah El Islam. L'Unione Europea, la Comunità Internazionale deve sentirsi moralmente responsabile dell'escalation delle violenze, moralmente implicata nelle uccisioni dei civili inermi a Gaza e nei campi profughi libanesi . Il rischio di esternalizzazione del conflitto tra Israele e Palestina riguarda tutti noi: bisogna preservare l'autonomia della causa palestinese e del diritto dei popoli d'Israele e Palestina ad avere due Stati Sovrani, riconosciuti e in sicurezza. Chiediamo al Governo Italiano e all'Unione Europea di esercitare pressione sul governo libanese per un immediato cessate fuoco e per premettere l’assistenza dei civili nel campo profughi di Nahr al-Bared.

Associazione per la Pace - Libano

per adesioni: assopace.nazionale at assopace.org




Articolo del Daily Star

23/05/2007

Il fragile cessate il fuoco regge dalle 16.30 di ieri nel campo
profughi di Nahr al-Bared. L’esercito sostiene di non avere sparato sui
civili e afferma di avere risposto solo al fuoco dei militanti
provenienti dal campo.
I civili evacuati affermano che le milizie di Fatah al-Islam sparavano
contro l’esercito dai tetti delle abitazioni all’interno del campo. L’
esercito sostiene di non aver avuto più vittime dopo la caduta di
31soldati e 55 feriti nei primi due giorni del conflitto.
Mentre ancora non c'erano dati precisi riguardo alle vittime civili
all’interno del campo, varie fonti, sempre dal campo, parlano di una
dozzina di morti e almeno 100 feriti. L'esercito sostiene che 25
miliziani sono stati uccisi negli scontri.
Il personale delle Nazioni Unite afferma l’uccisione di tre civili
mentre cercavano di raccogliere gli aiuti umanitari in martedì
pomeriggio.
I soldati controllano a tappeto tutti i mezzi in movimento nelle
vicinanze del campo, come ci ha riferito un comandante sul posto.
L'esercito ha riguadagnato il controllo delle posizioni all'entrata
del campo che aveva perso domenica, nei confronti dei militanti, come
pure le autostrade principali che portano al confine siriano sono
state riaperte martedì. Sono stati visti soldati soccorrere i
residenti del campo che cercavano di uscire dall'ingresso del campo
sotto una pioggia di bombardamento.
"L'esercito, loro, ci hanno salvato" ha riferito Safa Moaarbani, 20
anni, cittadina libanese che abita a Nahr al-Bared, al Daily Star
appena emersa dal campo.
Come molti residenti di Nahr al-Bared, la famiglia Moaarbani, era
rimasta intrappolata all'interno del campo mentre iniziavano i
combattimenti nella prima mattinata di domenica.
Ha riferito di bombardamenti pesanti, mancanza d' acqua e di energia.
"Membri di Fatah al-Islam erano sul tetto delle nostre case, e così le
abbaimo abbandonate prima che venissero colpite, ha detto Moaarbani
visibilmente scossa. "Appena arrivati all'uscita del campo, abbiamo
visto un corpo morto sulla strada" ha detto piangendo.
Palestinesi arrabbiati bruciavano gomme in altri due campi, martedì,
per protesta, contro l'azione dell'esercito. Si ritiene che molti
edifici siano stati distrutti come conseguenza del bombardamento e, i
soccorritori, ritengono che ci siano feriti e morti tra i residenti
intrappolati fra le macerie.
La tregua ha permesso ai soccorritori di entrare nel campo. Dal campo
sono stati estratti dodici rifugiati palestinesi feriti, inclusi
quattro bambini,che sono stati portati all'ospedale Safad, vicino al
campo profughi di Baddawi.
Ahmad Shashoura, di otto anni, si lamenta per le numerose ferite in
seguito a schegge di bombe che hanno distrutto la casa dove si era
rifugiato con la sua famiglia. "Mi fa male" si lamentava Sharshoua
fortemente sedato, mentre sua madre gli era accanto piangente ed
arrabbiata per quanto accaduto a suo figlio.

Traduzione a cura dell'Associazione per la Pace - Libano