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testimonianza da Gaza
Riceviamo da Gaza una testimonianza molto bella e intensa, che e' importante diffondere per segnalare cio' che sta accadendo nei Territori Palestinesi. 

Centro Studi Donati

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Carissimi amici,
e' trascorso un mese e mezzo dalla mia partenza e sono accadute tante cose. Sto vivendo un'esperienza indimenticabile, intensa e diversa da tutte le precedenti all'estero. Vi scrivo soprattutto per aggiornarvi sulla reale situazione che sta vivendo il popolo Palestinese, in particolare nella Striscia di Gaza, perche' ancora una volta i media non stanno trasmettendo la realta'. Ci troviamo nel bel mezzo della guerra civile, ce ne siamo andati da Gaza dopo 4 giorni di coprifuoco, sono morte ammazzate quasi una 50 persone tra rappresentanti di Hamas e Fatah, centinaia di feriti, uomini mascherati a numerosi posti di blocco. Non potevamo piu' restare...con le sparatorie sotto casa e tutto il resto.
Ma quello che vi sto raccontando e' una piccola parte della disperazione che che sta vivendo il popolo della Striscia, che dalle elezioni del governo di Hamas, oltre all'embargo, non riceve gran parte dei finanziamenti provenienti dalla Comunita' Internazionale. La gente vive sotto la soglia minima della poverta', non puo' uscire dalla Striscia, ed ora oltre al nemico storico Israeliano, si sta aggiungendo ormai da mesi il conflitto interno tra le principali fazioni politiche palestinesi. Questi gruppi armati non rappresentano la voce del popolo palestinese, che si vergogna profondamente di cio' che sta accadendo, ma di fronte alla violenza armata non puo' fare niente. Esprime la loro resistenza continuando ad indignarsi di fronte al dramma che li sta coinvolgendo, chi puo' continua a lavorare, magari in casa, a riunirsi con la propria famiglia, a testimoniare quando e' possibile la loro visione e posizione. In questi giorni anche i giornalisti sono stati minacciati ed attaccati violentemente, cosi' la stampa non ha potuto comunicare all'interno ed all'esterno come avrebbe dovuto.
Speriamo tutti che la situazione migliori, che si arrivi ad una soluzione che possa ridare dignita' a questo popolo costretto a vivere dentro ad una prigione lunga 45 Km e larga 15, ed in cui vengono violati i principali diritti umani. Non posso giudicare la follia che sta martoriando la Striscia di Gaza, perche' penso che le condizioni di repressione, stress e dolore a cui sono sottoposti da decenni siano incomprensibili per ogni essere umano. Credo sia un sogno sempre piu' sbiadito quello della liberazione della Palestina, specialmente se non si riuscira' a restituire a singoli palestinesi la liberta' .
Come al solito in queste situazioni di violenza e lotta per il potere, le maggiori vittime sono le fasce sociali piu' deboli, donne, bambini ed anziani...sto facendo diverse interviste per la ricerca e le storie di grandi e piccoli sono commoventi e spesso incredibili. Storie di profughi, di case abbandonate improvvisamente, famiglie divise da un muro, bambini che da grandi vorrebbero essere martiri. Dopo domani, se la situazione si tranquillizza tornero' a Gaza, lo spero...come spero che l'ingiustizia a cui sto assistendo finisca, anche se e' utopico ed ingenuo pensarlo. Ci sarebbe anche tanto da dire su come il mondo della cooperazione sta intervenendo ed e' intervenuto fino ad oggi... mi limito a dire che ha contribuito alla dipendenza economica dei palestinesi, privandoli dell'opportunita' di autocrearsi, di decidere qualcosa... e soprattutto di sviluppare le organizzazioni locali piu' meritevoli. [...] 

Arianna