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25/05 Vicenza: obiettiamo alla finanza armata
- Subject: 25/05 Vicenza: obiettiamo alla finanza armata
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Mon, 21 May 2007 14:07:23 +0200
venerdì 25/05/2007 - ore 20.45: Vicenza - Sala ai Carmini - Corso Fogazzaro Finanza Armata: il ruolo della politica e della finanza nell´industria bellica Proposte per un impegno di pace dei cittadini. Presenti: ANDREA BARANES - Campagna per la Riforma della Banca Mondiale DON FABIO CORAZZINA - Pax Christi ALFONSO NAVARRA - Lega Obiettori di Coscienza - testimonianza della Carovana per la pace ing. EUGENIO VIVIAN modera: ALDO PRESTIPINO - Presidente ASOC organizzatore: Fondazione Culturale Responsabilità Etica aderiscono: Rete Lilliput, Famiglie per la pace, Comitato Arcugnano No basi No guerra, CGIL Vicenza Intervento di Alfonso Navarra, responsabile della Direttrice Nord-Est, in rappresentanza della "Carovana contro la guerra, per il disarmo e la pace" email alfonsonavarra at virgilio.it cell. 349-5211837 Gandhi identificava nella "forza della verita'" l'aspetto efficace della nonviolenza. Gramsci affermava che "la verita' e' rivoluzionaria". Fare come le tre scimmie rispetto alla complicita' italiana nella "guerra globale" e' un cattivo servizio alla causa della pace e brucia la credibilita' di coloro che si autoproclamano "nonviolenti". La "Carovana contro la guerra, per il disarmo e la pace" che stiamo realizzando, noi Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico", in collaborazione con "Disarmiamoli" e "Semprecontrolaguerra", avra' tutti i difetti politici ed organizzativi di questo mondo ma almeno uno possiamo risparmiarglielo: l'ipocrisia. Per essere pacifisti il primo requisito è non fare direttamente ne' avallare le guerre. Mostrando il coraggio di dire di NO agli "amici" (per chi ne avesse a livello politico)quando sbagliano e ci deludono. Adesso e' il momento di parlare e di agire denunciando che SIAMO IN GUERRA, mentre, con l'aiuto dei nostri soldati, gli "occidentali", in giro per il mondo, ed in particolare in Medio Oriente, ammazzano, come sempre, piu' i poveracci che i "terroristi". 200.000 in Afghanistan e 600.000 in Iraq da quando Bush, nel settembre 2001, ha dichiarato la "guerra globale e permanente al terrorismo", aprendo il "terzo fronte" in Libano e preparando oggi il "disarmo atomico" dell'Iran (forse a colpi di mini-nukes atomiche). La carovana da Nord a Sud percorre le città italiane allo scopo di sensibilizzare la popolazione e di mettere insieme i soggetti che intendono ampliare le lotte territoriali di questi anni su punti determinanti di un impegno pacifista coerente. La Carovana giungerà a Roma entro il 2 giugno, giornata in cui, al posto delle parate militariste, occorre fare memoria della Costituzione e del suo ripudio della guerra (art.11). Il 2 giugno deve essere restituito alla società civile, per valorizzare l'intervento civile per la costruzione della Pace: nei luoghi teatro di conflitto vogliamo Ambasciate di Pace riconosciute dalla popolazione, non "democrazia" e "sviluppo" a suon di bombe contro la popolazione. La Carovana, raccordando reti e realtà politico-culturali differenti, rilancia questi temi unitari attraverso una iniziativa diffusa di informazione e di mobilitazione, dalle comunità e dai territori dove le basi militari e di guerra sono presenti. Essa diffonde strumenti,iniziative e pratiche di lotta che esprimano l'opinione e la volontà dei cittadini i quali nella stragrande maggioranza credono nei valori della pace. Essa deve servire a rilanciare la mobilitazione contro la guerra e la militarizzazione in tutti i settori sociali, sui posti di lavoro, nelle scuole, nei quartieri e nei luoghi di culto. La Carovana ASSUME la Petizione Popolare contro l'accordo Italia -USA, che prevede un nuovo "scudo antimissilistico" sui nostri territori,come strumento della propria attività durante le sue tappe, stimolando le realtà locali a costituire comitati promotori per la raccolta delle firme. Il volantino con i punti fondamentali della Carovana è stato qui distribuito. Nell'intervento in questo Convegno intendo - perchè più direttamente attinente al suo tema - focalizzarmi sul 4° punto, che parla di "Obiezione alle spese militari finalizzata ad un modello di difesa alternativo e alla costituzione di Corpi Civili di Pace". Una delle forme storicamente più efficaci del pacifismo italiano per contrastare la "finanza armata", vale a dire le spese militari, è stata sicuramente la Campagna di obiezione di coscienza per la Difesa popolare nonviolenta. La Campagna, pur limitata nel numero degli aderenti (il picco di 10.000 è stato raggiunto nel 1991, oggi siamo poco più di 1.100), sebbene non sia riuscita ad arrestare la crescita dei bilanci militari, ha tuttavia conseguito importanti risultati istituzionali e, dal punto di vista culturale e sociale, ha contribuito e contribuisce a mantenere viva la speranza antimilitarista e disarmista riferendola ad una soluzione alternativa ai problemi della difesa e della sicurezza. La Campagna 2007 nella Assemblea di cattolica degli OSM (sabato 31 marzo e domenica 1° aprile 2007) ha ribadito come suoi obiettivi fondamentali: - l'approvazione di una legge di opzione fiscale: la possibilità riconosciuta giuridicamente di finanziare la pace anziché la guerra; - la riduzione progressiva delle spese militari; - il cambiamento del sistema offensivo attuale in un modello difensivo non armato e nonviolento. Proprio qui a Vicenza sono più volte personalmente venuto a denunciare, prendendo lo spunto dal "Sito Pluto", la natura antipopolare e suicida dell'attuale modello di difesa, che è in realtà un modello di offesa, per giunta significativamente eterodiretto. La NATO, mentre asseconda gli USA nella "guerra globale permanente", contempla nei suoi piani il sacrificio della popolazione e del territorio del Triveneto (dottrina del "first use" nucleare). La Campagna italiana, unica al mondo, ha incrinato il monopolio militare della gestione della "difesa" attraverso l'approvazione di due leggi: 1- la legge 230/1998 che prevede tra i compiti dell'Ufficio Nazionale per il servizio Civile (UNSC), riconosciuto come "alternativo" al servizio militare (e non più solo sostitutivo), la predisposizione di forme di sperimentazione e di ricerca per la difice civile non armata 2- la legge 64/2001, che permette il finanziamento diretto da parte di cittadine e cittadini delle missioni di pace dei "serviziocivilisti". La DPN "istituzionale" ha quindi ottenuto una chanche che attualmente però non è adeguatamente "sfruttata": le sperimentazioni in atto sono poche e per lo più si collocano su una linea subalterna all'attuale sistema militare. Le maggiori preoccupazioni oggi provengono dal cosiddetto "Tavolo CCP" (Corpi Civili di Pace) tra il sottosegretario Sentinelli e le associazioni, ma su questo punto sorvolo per carità di patria pacifista. E' desolante si debba faticare tanto per fare passare il "paletto" sulla non commistione tra interventi civili e interventi militari, per il quale oggi la sperimentazione di forme di intervento civile nonviolento deve ritenersi attuabile esclusivamente in aree di conflitto non oggetto di interventi militari italiani. Dobbiamo invece impegnarci per percorsi di "transarmo" più alternativi che complementari. In questo senso abbiamo votato all'ultima assemblea di Cattolica degli l'organizzazione di un convegno proprio a Vicenza: la riduzione delle spese militari deve essere collegata all'implementazione di un modello di difesa difensiva (per noi non armato e nonviolento). A Cattolica, ribadendo l'impegno degli OSM sull'Osservatorio sulla Difesa Popolare Nonviolenta, abbiamo anche focalizzato l'attenzione sulla DPN sociale: la nostra mozione recita che "l'Osservatorio, oltre ai Corpi Civili di Pace, segue le lotte territoriali che possono rappresentare esperienze di difesa popolare nonviolenta di base". Vicenza rientra, con ogni evidenza, tra queste. Nel 2006 in un' altra mozione gli OSM si erano impegnati a "denunciare la natura genocida, eterodiretta e minacciosa per le popolazioni locali del modello di difesa nuclearizzato che caratterizza, nella sua subalternità alla NATO, lo strumento militare italiano. Di qui la necessità di ricomprendere tra le esperienze vive ed operanti di DPN, da studiare e sostenere criticamente, tutte le lotte che vedono oggi contrapporsi le comunità locali con le basi militari "straniere" e nazionali, a la Maddalena come a Taranto, ad Aviano, come a Camp Darby (e via elencando)". La mozione così proseguiva: "La Campagna pertanto istituisce un settore di lavoro specifico, all'interno dell'"Osservatorio sulla DPN", collegato all'impegno per il disarmo da declinare come incardinamento della necessità di garantire sicurezza e difesa delle popolazioni". Si tratta di costruire, anche e soprattutto dal basso, al posto del modello attuale, modelli alternativi basati sulla forza dell'unità popolare alla ricerca di verità e giustizia sociale. Quello che si fa a Vicenza, in termini di lotta e di opposizione al militarismo, è quindi DPN spontanea, in nuce, in potenza. Per elevare la qualità della sperimentazione di ciò che già si sta facendo con la mobilitazione popolare un primo passo importante è proprio il rendersi consapevoli della valenza di questa lotta anche a rappresentare una strada per la difesa alternativa. La lotta di Vicenza è DPN di base e deve contribuire a costituire il fondamento della DPN "istituzionale". Per questo esponenti del movimento di Vicenza è bene, anzi indispensabile che entrino a far parte dell'Osservatorio sulla DPN. La Campagna OSM-DPN è oggi in difficoltà per trovare forme di attuazione incisive. La modalità di "disobbedienza civile" è praticata da pochi anche perchè, innescando il tipico circolo vizioso, sono pochi quella che la fanno a fronte di un diverso, meno favorevole quadro giuridico dell'organizzazione fiscale (le esattorie sono privatizzate) e di una repressione amministrativa più pesante (il quinto dello stipendio ed il fermo macchina al posto del tradizionale pignoramento). I promotori ritengono che comunque valga la pena compiere un gesto dall'alto valore simbolico e culturale: compilare la dichiarazione OSM ed effettuare un versamento per la pace. Quest'anno abbiamo inserito tra le proposte di versamento il Coordinamento "FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO". Si spedisce (specificando nella causale: disarmo atomico) su ccp 13382205, intestato a LOC, via Pichi 1, 20143 Milano, che è poi il "Fondo della campagna". Fondo che invitiamo comunque a sostenere e rafforzare per permettere la promozione della Campagna medesima. La lotta di Vicenza può risultare utile per trovare nuove modalità di praticare l'OSM, collegate agli obiettivi della resistenza locale e globale al militarismo. Possiamo benissimo inserire, tra le modalità di adesione alla campagna, in quota "disarmo atomico", la protesta anti-base effettuata non pagando l'ICI o varie forme di autoriduzione di bollette e tariffe per i servizi erogati dall'AIM di Vicenza (in quanto l'ex municipalizzata è impegnata a costruire e a servire la nuova base americana). La documentazione delle somme trattenute e stornate a fini alternativi dovrà essere inviata al Centro Coordinatore della Campagna. L'importante è, appunto, che si mantenga il principio della pubblicità del gesto che distingue l'obiettore dall'evasore: una persona onesta e trasparente che dichiara interamente il proprio reddito ma deliberatamente e pubblicamente. Esternando e non nascondendo le proprie motivazioni alla controparte pubblica, l'obiettore detrae una quota del dovuto, destinando tale somma a iniziative di pace. Legenda: OSM = obiezione alle spese militari (oppure: obiettore/i alle spese militari
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