25/05 Vicenza: obiettiamo alla finanza armata



venerdì 25/05/2007 - ore 20.45: Vicenza - Sala ai Carmini - Corso Fogazzaro
Finanza Armata: il ruolo della politica e della finanza nell´industria bellica
Proposte per un impegno di pace dei cittadini.

Presenti:
ANDREA BARANES - Campagna per la Riforma della Banca Mondiale
DON FABIO CORAZZINA - Pax Christi
ALFONSO NAVARRA - Lega Obiettori di Coscienza - testimonianza della
Carovana per la pace
ing. EUGENIO VIVIAN
modera: ALDO PRESTIPINO - Presidente ASOC

organizzatore: Fondazione Culturale Responsabilità Etica
aderiscono: Rete Lilliput, Famiglie per la pace, Comitato Arcugnano No basi
No guerra, CGIL Vicenza
Intervento di Alfonso Navarra, responsabile della Direttrice Nord-Est, in
rappresentanza della "Carovana contro la guerra, per il disarmo e la pace"
email alfonsonavarra at virgilio.it cell. 349-5211837


Gandhi identificava nella "forza della verita'" l'aspetto efficace della
nonviolenza.
Gramsci affermava che "la verita' e' rivoluzionaria".
Fare come le tre scimmie rispetto alla complicita' italiana nella "guerra
globale" e' un cattivo servizio alla causa della pace e brucia la
credibilita' di coloro che si autoproclamano "nonviolenti".
La "Carovana contro la guerra, per il disarmo e la pace" che stiamo
realizzando, noi Coordinamento "Fermiamo chi scherza col fuoco atomico", in
collaborazione con "Disarmiamoli" e "Semprecontrolaguerra", avra' tutti i
difetti politici ed organizzativi di questo mondo ma almeno uno possiamo
risparmiarglielo: l'ipocrisia.
Per essere pacifisti il primo requisito è non fare direttamente ne'
avallare le guerre. Mostrando il coraggio di dire di NO agli "amici" (per
chi ne avesse a livello politico)quando sbagliano e ci deludono.
Adesso e' il momento di parlare e di agire denunciando che SIAMO IN GUERRA,
mentre, con l'aiuto dei nostri soldati, gli "occidentali", in giro per il
mondo, ed in particolare in Medio Oriente, ammazzano, come sempre, piu' i
poveracci che i "terroristi". 200.000 in Afghanistan e 600.000 in Iraq da
quando Bush, nel settembre 2001, ha dichiarato la "guerra globale e
permanente al terrorismo", aprendo il "terzo fronte" in Libano e preparando
oggi il "disarmo atomico" dell'Iran (forse a colpi di mini-nukes atomiche).
La carovana da Nord a Sud percorre le città italiane allo scopo di
sensibilizzare la popolazione e di mettere insieme i soggetti che intendono
ampliare le lotte territoriali di questi anni su punti determinanti di un
impegno pacifista coerente.
La Carovana giungerà a Roma entro il 2 giugno, giornata in cui, al posto
delle parate militariste, occorre fare memoria della Costituzione e del suo
ripudio della guerra (art.11).
Il 2 giugno deve essere restituito alla società civile, per valorizzare
l'intervento civile per la costruzione della Pace: nei luoghi teatro di
conflitto vogliamo Ambasciate di Pace riconosciute dalla popolazione, non
"democrazia" e "sviluppo" a suon di bombe contro la popolazione.
La Carovana, raccordando reti e realtà politico-culturali differenti,
rilancia questi temi unitari attraverso una iniziativa diffusa di
informazione e di mobilitazione, dalle comunità e dai territori dove le
basi militari e di guerra sono presenti. Essa diffonde strumenti,iniziative
e pratiche di lotta che esprimano l'opinione e la volontà dei cittadini i
quali nella stragrande maggioranza credono nei valori della pace.
Essa deve servire a rilanciare la mobilitazione contro la guerra e la
militarizzazione in tutti i settori sociali, sui posti di lavoro, nelle
scuole, nei quartieri e nei luoghi di culto.
La Carovana ASSUME la Petizione Popolare contro l'accordo Italia -USA, che
prevede un nuovo "scudo antimissilistico" sui nostri territori,come
strumento della propria attività durante le sue tappe, stimolando le realtà
locali a costituire comitati promotori per la raccolta delle firme.
Il volantino con i punti fondamentali della Carovana è stato qui
distribuito. Nell'intervento in questo Convegno intendo - perchè più
direttamente attinente al suo tema - focalizzarmi sul 4° punto, che parla
di "Obiezione alle spese militari finalizzata ad un modello di difesa
alternativo e alla costituzione di Corpi Civili di Pace".
Una delle forme storicamente più efficaci del pacifismo italiano per
contrastare la "finanza armata", vale a dire le spese militari, è stata
sicuramente la Campagna di obiezione di coscienza per la Difesa popolare
nonviolenta.
La Campagna, pur limitata nel numero degli aderenti (il picco di 10.000 è
stato raggiunto nel 1991, oggi siamo poco più di 1.100), sebbene non sia
riuscita ad arrestare la crescita dei bilanci militari, ha tuttavia
conseguito importanti risultati istituzionali e, dal punto di vista
culturale e sociale, ha contribuito e contribuisce a mantenere viva la
speranza antimilitarista e disarmista riferendola ad una soluzione
alternativa ai problemi della difesa e della sicurezza.
La Campagna 2007 nella Assemblea di cattolica degli OSM (sabato 31 marzo e
domenica 1° aprile 2007) ha ribadito come suoi obiettivi fondamentali:
- l'approvazione di una legge di opzione fiscale: la possibilità
riconosciuta giuridicamente di finanziare la pace anziché la guerra;
- la riduzione progressiva delle spese militari;
- il cambiamento del sistema offensivo attuale in un modello difensivo non
armato e nonviolento.
Proprio qui a Vicenza sono più volte personalmente venuto a denunciare,
prendendo lo spunto dal "Sito Pluto", la natura antipopolare e suicida
dell'attuale modello di difesa, che è in realtà un modello di offesa, per
giunta significativamente eterodiretto. La NATO, mentre asseconda gli USA
nella "guerra globale permanente", contempla nei suoi piani il sacrificio
della popolazione e del territorio del Triveneto (dottrina del "first use"
nucleare).
La Campagna italiana, unica al mondo, ha incrinato il monopolio militare
della gestione della "difesa" attraverso l'approvazione di due leggi:
1- la legge 230/1998 che prevede tra i compiti dell'Ufficio Nazionale per
il servizio Civile (UNSC), riconosciuto come "alternativo" al servizio
militare (e non più solo sostitutivo), la predisposizione di forme di
sperimentazione e di ricerca per la difice civile non armata
2- la legge 64/2001, che permette il finanziamento diretto da parte di
cittadine e cittadini delle missioni di pace dei "serviziocivilisti".
La DPN "istituzionale" ha quindi ottenuto una chanche che attualmente però
non è adeguatamente "sfruttata": le sperimentazioni in atto sono poche e
per lo più si collocano su una linea subalterna all'attuale sistema
militare. Le maggiori preoccupazioni oggi provengono dal cosiddetto "Tavolo
CCP" (Corpi Civili di Pace) tra il sottosegretario Sentinelli e le
associazioni, ma su questo punto sorvolo per carità di patria pacifista. E'
desolante si debba faticare tanto per fare passare il "paletto" sulla non
commistione tra interventi civili e interventi militari, per il quale oggi
la sperimentazione di forme di intervento civile nonviolento deve ritenersi
attuabile esclusivamente in aree di conflitto non oggetto di interventi
militari italiani.
Dobbiamo invece impegnarci per percorsi di "transarmo" più alternativi che
complementari. In questo senso abbiamo votato all'ultima assemblea di
Cattolica degli l'organizzazione di un convegno proprio a Vicenza: la
riduzione delle spese militari deve essere collegata all'implementazione di
un modello di difesa difensiva (per noi non armato e nonviolento).
A Cattolica, ribadendo l'impegno degli OSM sull'Osservatorio sulla Difesa
Popolare Nonviolenta, abbiamo anche focalizzato l'attenzione sulla DPN
sociale: la nostra mozione recita che "l'Osservatorio, oltre ai Corpi
Civili di Pace, segue le lotte territoriali che possono rappresentare
esperienze di difesa popolare nonviolenta di base". Vicenza rientra, con
ogni evidenza, tra queste. Nel 2006 in un' altra mozione gli OSM si erano
impegnati a "denunciare la natura genocida, eterodiretta e minacciosa per
le popolazioni locali del modello di difesa nuclearizzato che caratterizza,
nella sua subalternità alla NATO, lo strumento militare italiano. Di qui la
necessità di ricomprendere tra le esperienze vive ed operanti di DPN, da
studiare e sostenere criticamente, tutte le lotte che vedono oggi
contrapporsi le comunità locali con le basi militari "straniere" e
nazionali, a la Maddalena come a Taranto, ad Aviano, come a Camp Darby (e
via elencando)". La mozione così proseguiva: "La Campagna pertanto
istituisce un settore di lavoro specifico, all'interno dell'"Osservatorio
sulla DPN", collegato all'impegno per il disarmo da declinare come
incardinamento della necessità di garantire sicurezza e difesa delle
popolazioni". Si tratta di costruire, anche e soprattutto dal basso, al
posto del modello attuale, modelli alternativi basati sulla forza
dell'unità popolare alla ricerca di verità e giustizia sociale.
Quello che si fa a Vicenza, in termini di lotta e di opposizione al
militarismo, è quindi DPN spontanea, in nuce, in potenza. Per elevare la
qualità della sperimentazione di ciò che già si sta facendo con la
mobilitazione popolare un primo passo importante è proprio il rendersi
consapevoli della valenza di questa lotta anche a rappresentare una strada
per la difesa alternativa. La lotta di Vicenza è DPN di base e deve
contribuire a costituire il fondamento della DPN "istituzionale". Per
questo esponenti del movimento di Vicenza è bene, anzi indispensabile che
entrino a far parte dell'Osservatorio sulla DPN.
La Campagna OSM-DPN è oggi in difficoltà per trovare forme di attuazione
incisive. La modalità di "disobbedienza civile" è praticata da pochi anche
perchè, innescando il tipico circolo vizioso, sono pochi quella che la
fanno a fronte di un diverso, meno favorevole quadro giuridico
dell'organizzazione fiscale (le esattorie sono privatizzate) e di una
repressione amministrativa più pesante (il quinto dello stipendio ed il
fermo macchina al posto del tradizionale pignoramento). I promotori
ritengono che comunque valga la pena compiere un gesto dall'alto valore
simbolico e culturale: compilare la dichiarazione OSM ed effettuare un
versamento per la pace.
Quest'anno abbiamo inserito tra le proposte di versamento il Coordinamento
"FERMIAMO CHI SCHERZA COL FUOCO ATOMICO". Si spedisce (specificando nella
causale: disarmo atomico) su ccp 13382205, intestato a LOC, via Pichi 1,
20143 Milano, che è poi il "Fondo della campagna". Fondo che invitiamo
comunque a sostenere e rafforzare per permettere la promozione della
Campagna medesima. La lotta di Vicenza può risultare utile per trovare
nuove modalità di praticare l'OSM, collegate agli obiettivi della
resistenza locale e globale al militarismo. Possiamo benissimo inserire,
tra le modalità di adesione alla campagna, in quota "disarmo atomico", la
protesta anti-base effettuata non pagando l'ICI o varie forme di
autoriduzione di bollette e tariffe per i servizi erogati dall'AIM di
Vicenza (in quanto l'ex municipalizzata è impegnata a costruire e a servire
la nuova base americana). La documentazione delle somme trattenute e
stornate a fini alternativi dovrà essere inviata al Centro Coordinatore
della Campagna. L'importante è, appunto, che si mantenga il principio della
pubblicità del gesto che distingue l'obiettore dall'evasore: una persona
onesta e trasparente che dichiara interamente il proprio reddito ma
deliberatamente e pubblicamente. Esternando e non nascondendo le proprie
motivazioni alla controparte pubblica, l'obiettore detrae una quota del
dovuto, destinando tale somma a iniziative di pace.
Legenda: OSM = obiezione alle spese militari (oppure: obiettore/i alle
spese militari