Re: [pace] D'Alema vorrebbe inviare i militari italiani anche a Gaza. Per chi e contro chi?



E' causa di grande tristezza e vergogna, per chiunque ha solidarizzato col
diritto e le sofferenze del popolo palestinese, sentire le notizie di questi
giorni. Se è già orribile la guerra esterna di un popolo, la guerra interna
è un suicidio, un'aggiunta insensata di dolore e miseria. Tutte le
organizzazioni e persone che hanno contatti con la popolazione e i dirigenti
palestinesi, di tutte le parti e fazioni, facciano arrivare loro i
sentimenti tristissimi e l'appello grave di tutti gli amici veri della
Palestina, perché tutti ritrovino dignità e coscienza. Enrico Peyretti.


----- Original Message ----- 
From: "Sergio Cararo" <sergio.cararo at fastwebnet.it>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Thursday, May 17, 2007 8:42 AM
Subject: [pace] D'Alema vorrebbe inviare i militari italiani anche a Gaza.
Per chi e contro chi?


>
>
> D'Alema vorrebbe inviare i militari italiani anche a Gaza. Per chi e
contro
> chi?
>
> comunicato del Forum Palestina
>
> Il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, ha detto oggi che se l'Autorità
> nazionale palestinese chiedesse l'invio di una forza militare
> internazionale di interposizione nella Striscia di Gaza sarebbe una
> richiesta da prendere in considerazione. Il Ministro D'Alema passa come
uno
> degli uomini politici più sensibili alla causa palestinese, e questo, ha
> lasciato sperare in una qualche sorte di discontinuità con il precedente
> governo Berlusconi. Ma chi l'ha vista questa discontinuità? Sulla
> Palestina, quali sono a tutt'oggi gli atti concreti, le iniziative
proposte
> da questo esecutivo di centrosinistra nelle varie sedi internazionali per
> rendere un po' di giustizia ai diritti storici del popolo palestinese e
per
> la condanna dell'occupazione israeliana? Il ministro degli esteri ha
> ricordato che il governo italiano è con Israele e mantiene l'embargo che
> sta affamando e disgregando la società palestinese, rea di aver eletto
> democraticamente il governo di Hamas diversamente da quanto auspicato da
> USA e Europa. D'Alema e il governo hanno riproposto nella Striscia di Gaza
> una forza multinazionale di interposizione come nel Sud Libano.
>
> Ma proprio in Libano siamo di fronte ad un paradosso: più cresce lo
scontro
> politico, più diminuisce la credibilità e la rappresentatività del governo
> Siniora, più cresce e si rafforza la coalizione politica di
> opposizione(Hezbollah, Partito Comunista, le forze patriottiche e
> nazionaliste, i cristiani di Aoun etc.) e più nel nostro paese si tenta di
> nascondere e minimizzare la gravità della realtà libanese. Le esternazioni
> continue di Prodi e D'Alema in appoggio al governo Siniora (che sta
> lasciando costruire agli USA una base militare della NATO nel nord del
> paese) si palesano sempre più come una inaccettabile ingerenza nella
> dialettica politica interna libanese. La "sinistra radicale" parlamentare
è
> acriticamente allineata al governo ed esprime in ogni sede il suo sostegno
> alla missione militare in Libano, alimentando colpevolmente la tesi di una
> missione "pacificatrice" ed "equidistante" tra i contendenti.
>
> Quella di inviare una forza di interposizione militare a Gaza è la
> riproposizione dello stesso modello di intervento adottato in Libano: di
> nuovo una proposta militare, una ingerenza inaccettabile per una parte
> del governo palestinese (Hamas) impegnato in un duro scontro con un altra
> parte del governo (Al Fatah) e il presidente Abu Mazen. E' una proposta
che
> rischia così di peggiorare il già pesante scontro interpalestinese che sta
> provocando decine di morti.
>
> Le scelte concrete di questo anno di governo Prodi, hanno visto l'Italia
> confermare l'accordo di cooperazione militare bilaterale con Israele
> siglato dal precedente governo Berlusconi (in gran parte segreto),
> trovandosi così nella posizione di un paese alleato con la politica
> bellicista israeliana e che minaccia un attacco nucleare contro l'Iran.
Non
> solo. Mentre sono stati negati i visti d'ingresso a noti esponenti
politici
> e ministri palestinesi, Prodi ha ricevuto calorosamente il primo ministro
> Olmert. Nessuna sanzione o condanna è stata adottata contro Israele. Al
> contrario, prima le parole di Prodi sulla "intoccabilità" del carattere
> ebraico di Israele, poi quelle del presidente Napoletano
sull'equiparazione
> tra antisionismo e antisemitismo, hanno schierato l'Italia al fianco delle
> forze più reazionarie sia in Israele che nel nostro paese..
>
> Lo Stato di Israele e la società israeliana sono in una crisi profonda sia
> dal punto di vista morale che sociale. I più alti vertici politici e
> militari sono sotto inchiesta giudiziaria, indagati dalla magistratura.
> Sarebbe il momento opportuno per "approfittarne" e ridimensionare le mire
> espansioniste e di colonizzazione delle terre palestinesi. Niente di tutto
> ciò!
>
> Le reazioni scomposte e l'irritazione con cui nella sinistra e nella
> "politica" vengono sopportate iniziative di sostegno alla resistenza del
> popolo palestinese, nascondono il malcelato desiderio di espungere
> dall'agenda politica il problema "politico" della Palestina per trattarlo
> semmai solo come un problema di carattere umanitario e, in quanto tale,
> necessario di un intervento militare straniero di "stabilizzazione".
> D'Alema non è bravo, è solo furbo ma la realtà alla fine i furbi se li
> mangia a colazione.
>
>  16 maggio
>
> Il Forum Palestina
>
> --
> Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.
> Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
> Archivio messaggi: http://lists.peacelink.it/pace
> Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace
> Si sottintende l'accettazione della Policy Generale:
> http://web.peacelink.it/policy.html
>
>