25 Aprile in Puglia: l'Altra Molfetta Resiste!



A Molfetta stamattina faceva caldo, era nuvolo, una cappa grigia
avvolgeva tutto, la gente ha fatto festa a modo suo, magari svegliandosi
tardi...
Ma le autorità, erano pronte al "rito" tradizionale.
E' stata una mattinata cominciata presto anche per certi "altri"
molfettesi, che non hanno dormito.

Tutto era stato concordato perchè si potessero onorare "tutti" i
caduti. Il sindaco Azzollini di Forza  Italia e gli assessori di
Alleanza Nazionale, insomma la Casa delle Libertà e i loro fans si erano
svegliati presto: la giunta sopradetta e i suoi giovani  con le bandiere
americane e quelle italiane, della Casa delle Libertà s'intende,
marciavano in vista di Piazza Mazzini. Ma qualcosa ha guastato la
"festa".

Il Coordinamento Antifascista di Molfetta, formatosi di recente, dopo
numerose aggressioni e scritte naziste e xenofobe, ha dato vita ad una
resistenza, come dire inaspettata. C'è stata un'onda anomala, forte ,
visibile nelle forme e nelle voci.
 La banda accompagnava il corteo ufficiale, "gli altri" cantavano
Bellaciao, il sindaco parlava di pace e dei morti tutti (Nassirya in
primis) e gli altri gridavano ora e sempre Resistenza, plotoncini di
assessori e donne e uomini cercavano di frapporsi e impedire la parola,
ma "gli altri" si sono presi la piazza e gridavano vergogna.La giunta
di destra, ma se fosse stata di sinistra non sarebbe cambiata di molto,
pensava che "gli altri" avrebbero potuto tollerare due grandi
striscioni esposti con su scritto" Don Tonino Bello fai fuori i
comunisti" e " Don Tonino Bello santo subito": subito si sono
tolti."Gli altri" hanno amato Don Tonino Bello.

  Hanno fatto i conti male, molto male. "Gli altri" non hanno dato
pace, a quella finta e infama pace che si vuole far passare per tale.
Hanno tentato di dire  lor signori, che sono aperti al
dialogo-permettono tutto, anche il contradditorio. "Gli altri"
molfettesi invece non lo hanno permesso.
 A corteo sciolto il sindaco era molto meno diplomatico che all'inizio:
invitato a cantare Bellaciao, canzone ormai bandita dal 25 aprile, ha
detto rosso in viso, che non gli andava. Non gli è andato giù questo 25
aprile e se ne è tornato a casa.
 "Gli altri" prima di farlo, sono andati a fare le pulizie, hanno
scartavetrato le svastiche e le celtiche sui muri della città, hanno
trovato la giusta tinta per coprire le scritte oscene.

"Gli altri" ci sono.


Se qualcuna di quelle figure autorevoli, i fans fascisti al seguito che
continuavano a mostrare il dito medio e il saluto fascista-protetti
dalle forze di polizia- volesse sapere chi era quella signora che nel
silenzio ha gridato "Fuori la guerra dalla storia!" e ha disturbato la
giornata, è presto detto, la scrivente cittadina italiana.
Ho manifestato con loro, "gli altri".

La cappa è sparita da Molfetta, il cielo è tornato celeste e "il vento
soffia ancora"...

 Doriana Goracci