NESSUNA DISTANZA: lettera aperta Staff italiano di Emergency



Abbraccio  tutti coloro che  hanno risposto calorosamente - stringendosi
intorno ad Emergency - ai Comunicati Stampa inviati.

Anche in Sede di Milano e Roma  arrivano di continuo  mail , telefonate e
visite  solidali di appoggio e di sostegno.

Con questa poniamo invece -   in allegato e in evidenza - una lettera
aperta dello Staff italiano di Emergeny  perché:
“ …con la necessità, ormai urgente, di "dire la nostra" dopo le assurde
accuse che ci hanno colpito in questi giorni, abbiamo scritto una  lettera
aperta al Governo italiano…

 L'abbiamo recapitata poche ore fa  e inoltrata ai media…

…. "Staff" include tutti noi che ogni  giorno lavoriamo per l'esistenza
della nostra associazione e che  ci riconosciamo nei sentimenti che queste
parole esprimono.

…Tanti  presidi che si svolgeranno in varie parti d'Italia. unendoci a
tutti
i  gruppi sul territorio  … fino alla tanto attesa liberazione del nostro
amico e collega Rahmatullah Hanefi”

Con preghiera d’inoltrare se credete in una  corretta informazione,
grazie a
tutti di cuore

M.Gabriella

 _____________________________________________________
Roma, 12 aprile 2007
On. Romano Prodi
Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi
Piazza Colonna 370
00187 ROMA
On. Massimo D’Alema
Ministro degli Affari Esteri
P.le della Farnesina 1
00194 ROMA

Nessuna distanza

Lettera aperta dello staff italiano di Emergency al Governo italiano
Noi collaboratori italiani di Emergency ci sentiamo direttamente lesi,
nella nostra dignità professionale ed umana, dalle aggressioni che
provengono da membri influenti delle Istituzioni afgane e
dall'inquietante reticenza di quelle italiane.
Consideriamo gravissimo che il nostro Governo non abbia immediatamente
smentito le infamanti illazioni che descrivono Emergency come
fiancheggiatrice di terroristi e di Al-Qaeda. Accuse non confutate nella
relazione odierna del Ministro degli Esteri alla Camera dei Deputati.
Lo sdegno è rivolto anche agli esponenti della maggioranza e
dell'opposizione (nostr rappresentanti) nonché a quei mezzi di
informazione che in questi giorni vergognosamente hanno indirizzato
specifiche ed infondate accuse contro di noi ed il nostro lavoro.
Questo, in qualunque parte del mondo si svolga, è finalizzato insieme a
quello di medici ed infermieri, alla cura quotidiana di tutte le vittime
delle guerre e delle violenze terroristiche. Nel caso di Emergency,
accusando l'Associazione si accusano tutte le singole persone che con
essa collaborano.
Al nostro collega Rahmatullah, a tutti i nostri colleghi in Afghanistan,
a tutti gli afgani che in questi anni abbiamo conosciuto e che ci hanno
conosciuto esprimiamo la nostra solidarietà: nessuna distanza potrà
alterare questo legame affettivo e professionale.
Noi, da cittadini italiani, chiediamo al nostro Governo se, in quanto
collaboratori di Emergency, ci ritenga "fiancheggiatori di terroristi".

Lo staff italiano di Emergency ONG/Onlus