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Seminari CPP Aprile 2007 - II
- Subject: Seminari CPP Aprile 2007 - II
- From: "Ufficio Stampa CPP" <ufficio.stampa at cppp.it>
- Date: Wed, 11 Apr 2007 11:24:54 +0200
? IL CONFLITTO CONDOMINIALE: VERSO UNA CON-VIVENZA SOSTENIBILE 21 Aprile 2007 Progettazione e conduzione: Elena Galeazzi, formatrice per il Centro Psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti Francesco Paolo Ragusa, formatore per il Centro Psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti Premessa: I regolamenti condominali, fra prescrizioni ovvie e il tentativo di favorire relazioni di buon vicinato, hanno il compito di regolare la vita condominale in un tempo, quello attuale, in cui le relazioni fra i vicini di casa sono sempre più segnate dalla difficoltà di far convivere individualità spiccate, spesso gelose dalla propria privacy e dei propri privilegi. Trovare un accordo su come abbellire l'aiuola dell'entrata condominiale, se con fiori freschi, piante sempreverdi o rampicanti, Š può diventare un pretesto di litigio che dura per anni. L'androne si trasforma sempre più in un'arena, teatro dell'insulto o regno dell'indifferenza, gli spazi condominiali nel luogo in cui consumare la ripicca o praticare l'evitamento reciproco. Dei nostri vicini di casa spesso non conosciamo neppure il nome, anche se di vista sappiamo chi sono: li conosciamo ma li ignoriamo, li incontriamo ma diffidiamo di loro. Secondo l'ultimo rapporto Censis-Anaci, ogni anno le cause che interessano i rapporti fra condomini assommano a 850.000 (corrispondenti a circa 2 milioni di cittadini in lite giudiziale): la maggioranza di queste riguarda la gestione delle cose comuni (scale, cortili, ascensore..), i rumori, gli interventi di manutenzione straordinaria, le infiltrazioni d'acqua, la presenza di animali, Š Mentre circa un quarto dei conflitti condominiali viene risolto aprendo un contenzioso legale o ricorrendo al giudice di pace, la maggioranza dei litigi (più del 70%) si consuma e si ricompone durante le assemblee condominiali. Gli amministratori di condominio sono dunque coloro cui principalmente spetta il difficile compito di facilitare la ricerca di soluzioni ai problemi fra condomini, in grado di soddisfare gli interessi di tutti, diminuendo il senso di ingiustizia e di insicurezza spesso legato ad una con-vivenza fra persone che non si sono scelte, ma che si subiscono o che mal volentieri si sopportano. La finalità del presente seminario, rivolto principalmente agli amministratori di condominio, ma anche a tutti quei soggetti che si ritrovano a gestire le relazioni fra vicini di casa o fra proprietari e inquilini, è quella di fornire strumenti e buone prassi per la riduzione dei costi dei conflitti condominiali, per la presa di decisioni condivise rispetto a problemi comuni, contribuendo a ristabilire e a mantenere la giusta distanza nei rapporti interpersonali fra "vicini". Esiti: 1. Rafforzare la capacità di saper leggere e di gestire le situazioni conflittuali nelle relazioni fra i condomini e fra il condominio e il contesto sociale in cui questo è inserito; 2. Offrire metodologie e strumenti per la gestione delle riunioni di condominio e la presa di decisioni condivise in merito a problemi comuni Contenuti: * La fenomenologia del conflitto e l'analisi di situazioni di conflitto condominiale * La gestione della riunione di condominio e la facilitazione della comunicazione in contesti di gruppo * La funzione di mediazione nella gestione delle dispute condominiali Metodologia: La giornata sarà condotta sia in termini seminariali (recupero e rielaborazione delle esperienze dei partecipanti) che di concrete esercitazioni. Destinatari: Amministratori di condominio, condomini (es.: Genitori, insegnanti, educatori, operatori sociali, formatori) Numero partecipanti: minimo 8, massimo 20 Sede: Piacenza, Centro Psicopedagogico per la Pace, Via Campagna 83 Orari: 9.30 - 13.00 e 14.30 -18.00 Costo: ¤ 90.00 IVA inclusa, qualora dovuta Iscrizioni: <mailto:info at cppp.it>info at cppp.it oppure on-line sul sito <http://www.cppp.it/>www.cppp.it LA GESTIONE DEI CONFLITTI NEL GRUPPO SPORTIVO 21 Aprile 2007 Responsabilità scientifica: Daniele Novara, pedagogista e consulente, Direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza Progettazione e conduzione: Massimo Ferrari, pedagogista consulente e istruttore scuola calcio del Settore Giovanile Piacenza calcio Lucia Castelli, pedagogista consulente Settore Giovanile Atalanta Bergamasca Calcio e insegnante di educazione fisica Premessa: La nascita dei conflitti in ambito sportivo è all'ordine del giorno. A pensarci bene si potrebbe dire che l'attività agonistica contiene il conflitto nella sua stessa essenza. Nel concetto di agonismo è insita la lotta per raggiungere la massima prestazione e superare l'avversario senza danneggiarlo. Lo sport non è di per sé educativo. Dipende da come viene proposto dagli adulti che educano attraverso questo potenziale strumento formativo. In un gruppo sportivo giovanile i conflitti possono sorgere in diverse situazioni. Alcune aree critiche possono riguardare il rispetto delle regole e la gestione tecnica e relazionale del gruppo/squadra. Spesso si verifica la difficoltà, da parte di alcuni elementi del gruppo, ad accettare le regole dettate dall'istruttore e dalla società sportiva o a rispettare le norme durante i giochi. Non sempre l'allenatore e l'insegnante possiedono le competenze metodologiche, didattiche e relazionale per gestire il gruppo/squadra e/o i singoli atleti. La conduzione della squadra si complica quando ne fanno parte membri proveniente da Paesi diversi. La non chiarezza e la mancata condivisione degli obiettivi della società sportiva, da parte di tutti i suoi componenti, inoltre, crea situazione conflittuali, che se vengono gestite con superficialità e incompetenza possono provocare delusioni, incomprensioni, abbandoni, cattive relazioni, esclusioni, la rinuncia a praticare sport e così via. I soggetti coinvolti nei conflitti posso essere gli allenatore, gli insegnanti, i giocatori (bambini e ragazzi), i dirigenti, i genitori. Come può l'operatore sportivo gestire i conflitti che si creano all'interno dell'attività sportiva? Come può trasformare il conflitto in opportunità relazionale? Come è possibile utilizzare lo sport per educare le giovani generazioni alla convivenza civile? Esiti: 1.Considerare i conflitti come dinamiche fisiologiche, che si sviluppano all'interno dei gruppi sportivi ed essere pronti ad affrontarli, cogliendone la ricchezza formativa 2.Aumentare le competenze metodologiche, relazionali e didattiche per facilitare la gestione dei conflitti in ambito sportivo 3.Saper rielaborare i conflitti, trovando soluzioni personali Contenuti: *Analisi dei conflitti nello sport giovanile (esemplificazioni e testimonianze) *La gestione dei conflitti fra i bambini durante i giochi (pratico in palestra) *Strumenti didattici e strategie metodologiche che favoriscono la gestione dei conflitti (pratico in palestra) *La gestione del gruppo attraverso il sociogramma di Moreno (esercitazione) Metodologia: La giornata sarà condotta sia in termini seminariali (recupero e rielaborazione delle esperienze dei partecipanti) sia attraverso esercitazioni pratiche Destinatari: Allenatori, dirigenti di società sportive, insegnanti, educatori Visto il carattere teorico-pratico del corso si consiglia di indossare un abbigliamento sportivo (tuta e scarpette da ginnastica) Numero partecipanti: minimo 12, massimo 25 Sede: San Nicolò (PC), via XXV Aprile, 58 Ass. Sportiva TenNuoto Orari: 9.30 - 13.00 e 14.30 -18.00 Costo: ¤ 90.00 IVA inclusa, qualora dovuta Iscrizioni: <mailto:info at cppp.it>info at cppp.it oppure on-line sul sito <http://www.cppp.it/>www.cppp.it Centro Psicopedagogico per la pace e la gestione dei conflitti Via Campagna 83 29100 Piacenza tel. e fax 0523.498.594 www.cppp.it Ai sensi del D.Lgs. 196/2003 si precisa che le informazioni contenute in questo messaggio e negli eventuali files allegati sono riservate e ad uso esclusivo del destinatario, per le finalità indicate nel messaggio stesso. Qualora il messaggio in questione Le fosse pervenuto per errore, La invitiamo ad eliminarlo dal Suo sistema, senza copiarlo ed a non inoltrarlo a terzi, dandocene gentilmente comunicazione. Grazie.
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