NO COKE- le donne scendono in sciopero della fame



La sala del consiglio di Tarquinia occupata



Riceviamo e pubblichiamo - Un gruppo di donne di Tarquinia da stamani ha
iniziato lo sciopero della fame, per unirsi alla protesta che dal 29
marzo è in corso presso la sala consiliare del Comune.

Sono insegnanti e impiegate, oltre che madri di famiglia, che nei loro
luoghi di lavoro intendono sensibilizzare la collettività sulla
necessità di opporsi alla scelta del carbone nella centrale di
Civitavecchia, e in tutte le altre centrali italiane.

Per questo continueranno a recarsi al lavoro almeno finché le condizioni
fisiche lo permetteranno.

Come madri e come educatrici le donne in sciopero sentono il dovere di
fare il possibile per tutelare la salute dei giovani, trasmettendo un
invito alla collettività a testimoniare in forme civili e nonviolente la
ferma volontà di opporsi ad una scelta che peggiorerà notevolmente la
salute dei cittadini e le condizioni dell’ambiente.

“Abbiamo ritenuto necessario unirci a chi da tredici giorni sta
digiunando, perché ad oggi i risultati concretamente ottenuti sono
scarsi.

Non possiamo demandare ad altri la nostra salute e quella dei nostri
figli e non possiamo precludere loro un futuro lavorativo, a causa di
una colonizzazione energetica che, iniziata nel 1950, sembra non aver
mai fine" affermano le mamme.

Cordinamento dei medici Movimento No Coke Alto Lazio


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