un cooperatore sociale a processo per il Cpt di Gradisca d'Isonzo




Udine, 4 aprile 2007.

*COMUNICATO STAMPA*

Oggetto: un cooperatore sociale a processo per il Cpt di Gradisca d'Isonzo.

Il 19 aprile prossimo presso il Tribunale di Udine si svolgerà il
processo contro Gian Luigi Bettoli, esponente storico del movimento
pacifista pordenonese e, dal 2005, presidente di Legacoopsociali
regionale, la federazione di categoria della Lega delle cooperative che
raggruppa le Cooperative Sociali.

La causa del processo è apparentemente paradossale, ma facilmente
comprensibile dal contesto. Nel dicembre 2006 Bettoli si incontrò con
Adriano Rucchini, il presidente della Cooperativa "Minerva" di Gorizia,
assegnataria in quei giorni dell'appalto per la gestione del Centro di
Permanenza Temporanea per emigranti in via di apertura a Gradisca
d'Isonzo. L'incontro avviene su richiesta della cooperativa, che
aderisce da poco tempo a Legacoop; è presente anche un rappresentante
dell'altra associazione cooperativistica cui aderisce “Minerva”, l'Agci.

L'incontro viene accettato da Bettoli per pura cortesia, visto che
l'assemblea delle cooperative aderenti a Legacoopsociali regionale ha
espresso la contrarietà delle aziende del settore a partecipare alla
gara d'appalto per la gestione di una struttura giudicata incompatibile
con il lavoro sociale, in quanto luogo di detenzione di persone, che per
di più non hanno avuto alcuna condanna. Il giudizio su "Minerva", che ha
fatto un'altra scelta, è quindi inevitabilmente negativo.

Durante l'incontro Bettoli si sente fare richieste incredibili, che
fanno pensare ad un tentativo di pressione: gli viene addirittura
chiesto di bloccare le previste manifestazioni dei movimenti pacifisti
contro il Cpt. Il colloquio, pur nella totale diversità di vedute dei
partecipanti, si svolge per altro cordialmente .

Che la manovra di Rucchini abbia il carattere della pressione illecita,
viene evidenziato dai passaggi seguenti. Nei giorni successivi Rucchini,
evidentemente indispettito dall'inevitabile risultato del colloquio,
denuncia Bettoli nientepopodimenoche per "minacce di omicidio aggravate
dall'associazione con i Disobbedienti di Luca Casarini". Fatto
assolutamente fantastico, perché contrasta non solo con i fatti accaduti
(come acclarato dall'unico testimone presente), ma con la stessa diversa
provenienza di un attivista pacifista che per decenni ha fatto parte di
organismi locali e nazionali, espressione dei movimenti pacifisti e
nonviolenti.

Per capire l’assurdità della denuncia, va ricordato che infatti come
Bettoli, oltre ad essere da quasi un quarto di secolo un cooperatore
sociale impegnato soprattutto nell’inserimento lavorativo di persone in
stato di disagio (ed a dedicare il suo tempo libero a ricerche storiche
negli archivi di mezza Italia), è stato il coordinatore regionale dei
Comitati per la pace e poi dell’Associazione per la Pace, di cui è stato
un fondatore e per qualche tempo anche il responsabile organizzativo
nazionale. E’ stato anche componente del Coordinamento nazionale per
l’obiezione di coscienza alle spese militari, insieme ai più autorevoli
esponenti della nonviolenza italiana (da Pietro Pinna, il primo
obiettore di coscienza al servizio militare in Italia, ai proff.
Antonino Drago ed Alberto L’Abate, solo per citare i nomi più noti).

Evidentemente la rabbia ha mosso il denunciante, non a caso messo sotto
accusa dai mass-media e dai movimenti sociali in più occasioni, tanto da
far scattare da parte sua altre azioni penali: non solo contro esponenti
politici, ma anche contro la stessa Legacoopsociali nel suo complesso,
per le chiare prese di posizioni dell'organismo rappresentativo della
Cooperazione Sociale.

A questo punto, preso atto dell'inevitabile necessità per la
Magistratura di procedere comunque al giudizio, vista la gravità delle
(per altro infondate) accuse, non rimane che attenderne fiduciosamente
il pronunciamento, che non potrà che riconoscere l'uso pretestuoso della
legge a fini di pressione personale, da parte del presidente della
Cooperativa “Minerva”.

Gian Luigi Bettoli

Presidente Legacoopsociali regionale del Friuli Venezia Giulia

Per info: 335.5716761