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Modena: Serate per Danilo Dolci
- Subject: Modena: Serate per Danilo Dolci
- From: "Arcangeli" <arcangeli.a at libero.it>
- Date: Mon, 19 Mar 2007 11:37:41 +0100
DUE SERATE PER RACCONTARE DANILO DOLCI POETA, EDUCATORE, PACIFISTA Poesia ch'é rivoluzione 29 Marzo 2007 Presso La Tenda, Modena (di fianco Stazione Autocorriere) ore 21.00 lettura di poesie, immagini,musica testimonianze di amici di Danilo Dolci: Giovanni Battaglini del Centro socio-psico-pedagogico di Modena e Beatrice Bertolla ore 22.00 proiezione del video " Danilo Dolci, Memoria e Utopia" di Alberto Castiglione , Italia - 2004, 60' Musiche di Carlo Giugni. Letture di Luca Amadessi, Paolo Domeniconi, Samuele Lambertini, Elisa Leoni,Simonetta Munari. Comitato Per La Pace di Spilamberto. In collaborazione con l' Associazione Casa per la Pace"D.A.Cardone" di Palmi ,Comune di Modena , La Tenda. a cura di : Associazione Zero in Condotta, Associazione Culturale Fresh, Circolo Arci Spilamberto Ciascuno cresce solo se sognato 03 Aprile 2007 presso Sala Eventi "L. Famigli" viale Rimembranze, 17 - Spilamberto ore 21.00 lettura di poesie, immagini,musica testimonianze di amici di Danilo Dolci: Raffaello Safiotti da Casa della Pace "Domenico Cardone" di Palmi, Laura Guidi e Marco Vannucci del Laboratorio Maieutico di Lucca ore 22.00 proiezione del video " Danilo Dolci, Memoria e Utopia" di Alberto Castiglione , Italia - 2004, 60' Musiche di Carlo Giugni. Letture di Luca Amadessi, Paolo Domeniconi, Samuele Lambertini, Elisa Leoni,Simonetta Munari. Comitato Per La Pace di Spilamberto. In collaborazione con l'Associazione Casa per la Pace"D.A.Cardone" di Palmi a cura di:Associazione Zero in Condotta, Associazione Culturale Fresh, Circolo Arci Spilamberto Daniele Novara parla di Danilo Dolci: Danilo nasce prima di tutto come poeta, le sue prime apparizioni pubbliche sono legate alla poesia. Si tratta di materiali che terrà in attesa per diversi anni, per dedicarsi alacremente all'intervento sociale, a partire dall'esperienza di Nomadelfia, e poi in Sicilia con la creazione del Centro Studi di di Partinico, quindi lottando contro la mafia e impostando un lavoro che lo porta ad essere conosciuto in tutto il mondo come il profeta della nonviolenza in Sicilia. Danilo Dolci è anche un educatore: lo stesso impegno sociale lo porta sul versante dell'educazione in senso stretto. Senz'altro la sua esperienza più significativa è la creazione del Centro Educativo di Mirto, presso Partinico. Nato nel 1972, il Centro Educativo è ancora oggi una delle esperienze internazionalmente note come una delle migliori scuole sperimentali in Italia. Danilo Dolci nasce come poeta, opera come animatore sociale, e muore come educatore. Però queste tre componenti sono passaggi unitari della sua vita, non c'è tra essi una sostanziale distinzione. Si può dire che in particolar modo gli ultimi venti anni della sua vita sono quasi interamente dedicati alla formazione, con l'aiuto comunque del suo afflato poetico che lo porta a confrontarsi con i giovani di scuole di ogni parte d'Italia. Danilo Dolci non è inquadrabile in un'ideologia particolare: il suo lavoro ha sempre uno scopo maieutico, di liberazione, di creazione, il che si ricollega in qualche modo alla sua vena poetica e creativa.. Educare diventa sinonimo di creare, promuovere, liberare. Ancora oggi, quando dobbiamo usare parole come 'educato' o 'maleducato' ci riferiamo sempre a categorie di giudizio, di controllo, e mai di crescita, di liberazione, di creatività. Forse il contributo maggiore che Danilo Dolci ha dato sul piano della ricerca pedagogica è questo, che educare è offrire all'altro o all'altra la possibilità di rendere la propria vita più creativa e quindi di concepire la propria esistenza come creazione. Infine, appare utile rileggere una delle sue poesie, una splendida composizione che ci dà l'idea di quello che era il background, l'epistemologia educativa di Danilo DolciL(da la pedagogia maieutica di Danilo Dolci di Daniele Novara) C'è chi insegna guidando gli altri come cavalli passo per passo. Forse c'è chi si sente soddisfatto, così guidato. C'è chi insegna lodando quanto trova di buono e divertendo. C'è pure chi si sente soddisfatto, essendo incoraggiato. C'è pure chi educa senza nascondere l'assurdo che è nel mondo, aperto a ogni sviluppo, cercando di essere franco all'altro come a sé, sognando gli altri come ora non sono. Ciascuno cresce solo se sognato. Raccontare Danilo Dolci non _ impresa facile, per ci_ che _ stato e che ha rappresentato: una persona dalle mille sfaccettature, poliedrica, dal grande carisma ed impegnato su tanti e diversi fronti. Ripercorre la vita di Danilo Dolci significa ripercorrere circa cinquanta anni di storia siciliana ed italiana, dallÅfoccupazione delle terre alla contestazione studentesca, dal dopoguerra agli anni bui del terrorismo: tutti eventi con i quali, in maniera diretta o indiretta, ha interagito anche Danilo nella sua esperienza di vita..... Alberto Castiglione, Regista di ÅgDanilo Dolci,Memoria e Utopia. RADIO LIBERA : Il 25 marzo 1970 e' una data che segna un punto di non ritorno nella storia della comunicazione italiana: in quel giorno intorno alle 19.00 circa, per la prima volta, il segnale radiofonico di "Radio Libera Partinico" rompe il monopolio di stato sulle trasmissioni via etere con un forte messaggio di denuncia del potere mafioso e clientelare che aveva attinto a piene mani dai soldi destinati alla ricostruzione della valle del Belice dopo il terremoto del 1968. Quel segnale apre le porte ad una nuova stagione dei media, fiorita nell'arco degli anni '70 con decine di radio e televisioni "libere", nate in una zona grigia del diritto e successivamente riconosciute anche dalla Corte Costituzionale come una legittima declinazione di quel diritto all'espressione "con ogni mezzo di diffusione" sancito dall'articolo 21 della nostra Costiuzione. A realizzare questo primo esperimento e' Danilo Dolci, uno dei padri fondatori della cultura nonviolenta italiana, che progetta "Radio Libera" come uno strumento di lotta ai poteri mafiosi e criminali che inquinavano i piccoli centri della Sicilia occidentale. La vita di questa emittente e' breve ma intensa: a 27 ore dall'inizio delle trasmissioni, le forze dell'ordine fanno irruzione nei locali che ospitavano la radio, sequestrando le apparecchiature e avviando un'azione penale a carico dei promotori dell'iniziativa. Da : Carlo Gubitosa , "Peacelink" ,rete telematica pacifista italiana, sito: www.peacelink.it. Biografia Danilo Dolci nasce il 28 giugno 1924 a Sesana, in provincia di Trieste. Nel 1952, dopo aver lavorato per due anni nella Nomadelfia di don Zeno Saltini,presso Carpi, si trasferisce a Trappeto, a meta' strada tra Palermo e Trapani, in una delle terre piu' povere e dimenticate del paese. Il 14 ottobre dello stesso anno da' inizio al primo dei suoi numerosi digiuni, sul letto di un bambino morto per la denutrizione. La protesta viene interrotta solo quando le autorita' si impegnano pubblicamente a eseguire alcuni interventi urgenti.Nel 1955 esce Banditi a Partinico, che fa conoscere all'opinione pubblica italiana e mondiale le disperate condizioni di vita nella Sicilia occidentale. Sono anni di lavoro intenso, talvolta frenetico: le iniziative si susseguono incalzanti. Il 2 febbraio 1956 ha luogo lo "sciopero alla rovescia", con centinaia di disoccupati - subito fermati dalla polizia - impegnati a riattivare una strada comunale abbandonata. Con i soldi del Premio Lenin per la Pace (1958) si costituisce il "Centro studi e iniziative per la piena occupazione". Centinaia e centinaia di volontari giungono in Sicilia per consolidare questo straordinario fronte civile, "continuazione della Resistenza, senza sparare". Si intensifica, intanto, l'attivita' di studio e di denuncia del fenomeno mafioso e dei suoi rapporti col sistema politico. Ma mentre si moltiplicano gli attestati di stima e solidarieta', in Italia e all'estero (da Norberto Bobbio a Aldo Capitini, da Italo Calvino a Carlo Levi, da Aldous Huxley a Jean Piaget, da Bertrand Russell a Erich Fromm), per tanti avversari Dolci e' solo un pericoloso sovversivo, da ostacolare, denigrare, sottoporre a processo, incarcerare. Ma quello che e' davvero rivoluzionario e' il suo metodo di lavoro: Dolci non si atteggia a guru, non propina verita' preconfezionate, non pretende di insegnare come e cosa pensare, fare. E' convinto che nessun vero cambiamento possa prescindere dal coinvolgimento, dalla partecipazione diretta degli interessati. La sua idea di progresso non nega, al contrario valorizza, la cultura e le competenze locali. Diversi libri documentano le riunioni di quegli anni, in cui ciascuno si interroga, impara a confrontarsi con gli altri, ad ascoltare e ascoltarsi, a scegliere e pianificare. La maieutica cessa di essere una parola dal sapore antico sepolta in polverosi tomi di filosofia e torna, rinnovata, a concretarsi nell'estremo angolo occidentale della Sicilia. E' proprio nel corso di alcune riunioni con contadini e pescatori che prende corpo l'idea di costruire la diga sul fiume Jato. Ancora una volta, pero', la richiesta di acqua per tutti, di "acqua democratica", incontrera' ostacoli d'ogni tipo: saranno necessarie lunghe battaglie, incisive mobilitazioni popolari, nuovi digiuni, per veder realizzato il progetto. Oggi la diga esiste e ha modificato la storia di decine di migliaia di persone: una terra prima aridissima e' ora coltivabile; l'irrigazione ha consentito la nascita e lo sviluppo di numerose aziende e cooperative, divenendo occasione di cambiamento economico, sociale, civile. Negli anni Settanta, naturale prosecuzione del lavoro precedente, cresce l'attenzione alla qualita' dello sviluppo: il Centro promuove iniziative per valorizzare l'artigianato e l'espressione artistica locali. L'impegno educativo assume un ruolo centrale: viene approfondito lo studio, sempre connesso all'effettiva sperimentazione, della struttura maieutica, tentando di comprenderne appieno le potenzialita'. Col contributo di esperti internazionali si avvia l'esperienza del Centro Educativo di Mirto, frequentato da centinaia di bambini. Il lavoro di ricerca, condotto con numerosi collaboratori, si fa sempre piu' intenso: muovendo dalla distinzione tra trasmettere e comunicare e tra potere e dominio, Dolci evidenzia i rischi di involuzione democratica delle nostre societa' connessi al procedere della massificazione, all'emarginazione di ogni area di effettivo dissenso, al controllo sociale esercitato attraverso la diffusione capillare dei mass-media; attento al punto di vista della "scienza della complessita'" e alle nuove scoperte in campo biologico, propone "all'educatore che e' in ognuno al mondo" una rifondazione dei rapporti, a tutti i livelli, basata sulla nonviolenza, sulla maieutica, sul "reciproco adattamento creativo" . Quando la mattina del 30 dicembre 1997, al termine di una lunga e dolorosa malattia, un infarto lo spegne, Danilo Dolci e' ancora impegnato, con tutte le energie residue, nel portare avanti un lavoro al quale ha dedicato ogni giorno della sua vita. (Nota biografica scritta da Giuseppe Barone) Bibliografia di Danilo Dolci: … Banditi a Partinico, G. Laterza, Bari 1955; … Inchiesta a Palermo, Einaudi, Torino 1957; … Spreco, Einaudi, Torino 1960; … Racconti siciliani, Einaudi, Torino 1963; … Chi gioca solo, Einaudi, Torino 1966; … Poema umano, Einaudi, Torino, 1974 … Esperienze e riflessioni, Laterza, Bari 1974; … Creatura di creature, Feltrinelli, Milano 1979; … Dal trasmettere al comunicare, Sonda, Torino 1988; … La struttura maieutica e l'evolverci, La Nuova Italia, Firenze 1996. … Nessi fra esperienza etica e politica, Lacaita, Manduria 1993 … Comunicare, legge della vita, La Nuova Italia, Scandicci (Fi) 1997. Opere su Danilo Dolci: … Giuseppe Fontanelli, Dolci, La Nuova Italia, Firenze 1984 … Adriana Chemello, La parola maieutica, Vallecchi, Firenze 1988 (sull'opera poetica di Dolci); … Antonino Mangano, Danilo Dolci educatore, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1992; … Giuseppe Barone, La forza della nonviolenza. Bibliografia e profilo critico di Danilo Dolci, Libreria Dante & Descartes, Napoli 2004, 2. ed. … Danilo Dolci e la via della nonviolenza, a cura di Lucio C. Giummo e Carlo Marchese, Manduria-Bari-Roma, Pietro Lacaita Editore, 2005. Film su Danilo Dolci: Danilo Dolci, memoria e utopia. Regia di Alberto Castiglione.Anno 2004.Italia. http://www.koinefilm.it Verso un mondo nuovo. Regia di Alberto Castiglione. 2006. Italia. http://www.koinefilm.it
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