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ricosnocere il governo di unita nazionale subito
- Subject: ricosnocere il governo di unita nazionale subito
- From: Associazione per la Pace <assopace.nazionale at assopace.org>
- Date: Sun, 18 Mar 2007 20:06:47 +0100
Comunicato Stampa
di Luisa Morgantini Vice Presidente del Parlamento Europeo L’Unione
Europea e la Comunità Internazionale
riconoscano immediatamente il nuovo governo della
Palestina
Sabato, davanti al Consiglio legislativo palestinese, verrà presentato il Governo di Unità Nazionale. “Un evento straordinario, che manifesta la responsabilità della leadership palestinese, la quale, di fronte al pericolo della guerra civile, ha saputo riunirsi e mettere al primo posto gli interessi della popolazione palestinese e non quelli di singole forze politiche. Una conclusione raggiunta con l’indiscutibile contributo dei prigionieri politici palestinesi. Tra loro ci sono membri di Hamas, Fatah e degli altri partiti politici” dichiara Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo. “L’unità raggiunta e i
principi del programma di governo sono importanti. Hamas, che da tempo
pratica una tregua, ha riconosciuto gli accordi di Oslo e quindi ha
riconosciuto uno Stato palestinese sui confini dei territori occupati
del 1967, il che significa che implicitamente riconosce lo Stato di
Israele. Questi elementi devono essere sufficienti affinché
l’Unione Europea riconosca immediatamente il nuovo governo palestinese
mettendo fine all’isolamento dell’autorità liberamente eletta dalla
popolazione palestinese” continua la Morgantini “Non c’è tempo da
perdere . L’Europa deve dimostrare la sua autonomia dagli Stati Uniti e
costruire alleanze con chi sostiene la necessità di riprendere non solo
il dialogo, ma il negoziato, cioè di iniziare un cammino che possa
portare ad un accordo conclusivo del conflitto Palestina-Israele,
con il riconoscimento di due popoli e due Stati, e Gerusalemme capitale
condivisa.”
“Credo che il governo
italiano debba esprimere immediatamente, anche in modo indipendente, la
sua volontà e il riconoscimento del governo palestinese. Si
tratta di chiedere la conferenza internazionale -che va
convocata molto rapidamente- tenendo conto delle proposte contenute
nell’iniziativa araba di Beirut del 2002, la quale
offre ad Israele il pieno riconoscimento politico statuale di tutto il
mondo arabo”.
Conclude la
Morgantini: “Adesso è molto importante che arrivi un segnale da
parte di Israele, della sua volontà di pace, è importante che Israele
cessi le incursioni militari e gli arresti nei territori occupati
palestinesi. Cosi come è importante che si portino a compimento le
trattative per la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit e dei
prigionieri palestinesi politici e poi che si rimuovano i
check point e si permetta la libertà di movimento alla popolazione
palestinese a Gaza come nella West Bank.”
Per info:
Luisa Morgantini Tel 06 69950217 Cell 348 3921465 Email Email luisa.morgantini@ L’accordo
Fatah-Hamas occasione di pace irripetibile
Il nuovo governo della Palestina va riconosciuto immediatamente Articolo Tratto da Liberazione 16
Marzo 2007
Di Luisa Morgantini
Sabato, davanti al Consiglio legislativo
palestinese, verrà presentato il Governo di Unità Nazionale. Un evento
straordinario, che manifesta la responsabilità della leadership
palestinese, la quale, di fronte al pericolo della guerra civile, ha
saputo riunirsi e mettere al primo posto gli interessi della
popolazione palestinese e non quelli di singole forze politiche. Una
conclusione raggiunta con l’indiscutibile contributo dei prigionieri
politici palestinesi. Tra loro ci sono membri di Hamas, Fatah e degli
altri partiti politici. Soprattutto c’è Marwan Barghouti.
A questa conclusione positiva della crisi
hanno contribuito anche le iniziative di quei palestinesi che non si
riconoscevano né in Fatah né in Hamas e tanto meno degli scontri
fratricidi.
L’unità raggiunta e i principi del
programma di governo sono importanti. Hamas, che da tempo pratica una
tregua, ha riconosciuto gli accordi di Oslo e quindi ha riconosciuto
uno Stato palestinese sui confini dei territori occupati del 1967, il
che significa che implicitamente riconosce lo Stato di Israele. Questi
elementi devono essere sufficienti affiche l’Unione Europea riconosca
immediatamente il nuovo governo palestinese mettendo fine
all’isolamento dell’autorità liberamente eletta dalla popolazione
palestinese. Non c’è tempo da perdere . L’Europa deve dimostrare la sua
autonomia dagli Stati Uniti e costruire alleanze con chi sostiene la
necessità di riprendere non solo il dialogo, ma il negoziato, cioè di
iniziare un cammino che possa portare ad un accordo conclusivo del
conflitto Palestina-Israele, con il riconoscimento di due popoli e due
Stati, e Gerusalemme capitale condivisa.
Credo che il governo italiano debba
esprimere immediatamente, anche in modo indipendente, la sua volontà e
il riconoscimento del governo palestinese. Siamo nel 2007, a giugno
sarà il quarantesimo anniversario di occupazione militare e questa
opportunità per la pace potrebbe essere l’ultima. Bisogna riuscire a
mettere in secondo piano i tentennamenti del governo israeliano e della
ministra degli esteri Tzipi Livni, e non farsi condizionare. Si tratta
invece di chiedere la conferenza internazionale -che va convocata molto
rapidamente- tenendo conto delle proposte contenute nell’iniziativa
araba di Beirut del 2002, la quale offre ad Israele il pieno
riconoscimento politico statuale di tutto il mondo arabo.
La sicurezza per Israele di essere uno
stato “normale”all’interno dell’area è la possibilità non solo di
relazioni diplomatiche ma anche di mercati.
Certo, Hamas continuerà a dire di avere
diritto alla resistenza contro l’occupazione israeliana, ma tutti
sappiamo che ciò che conta è la dichiarazione della tregua e la
cessazione delle azioni contro la popolazione civile israeliana. E’
inutile – o addirittura pretestuoso- continuare a chiedere una specie
di “dichiarazione di fede” a Hamas, e cioè il formale riconoscimento
dello Stato di Israele; il riconoscimento c’è già, e sta nel
riconoscimento dell’accordo di Oslo e nel riconoscimento dell’OLP come
rappresentante legittimo del popolo palestinese.
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