L'eclisse



Oggi a Roma si marcia contro famiglia e chiesa. Così definisce la destra
questa manifestazione e alcuni ministri della sinistra marceranno a
favore.
Io che sto ora scrivendo, non sono potuta andare e tento di esprimere il
mio essere contro la famiglia la chiesa, i ministri di questi culti,
contro la guerra.

La famiglia è sacra, come Gesù Giuseppe e Maria.
La chiesa è il luogo dove i ministri ripetono i riti e da dove partono
per diffondere i dogmi.
In famiglia, come in Chiesa, come in Parlamento ci sono verità
indubitabili, che non si discutono.

E' anche vero che i panni sporchi si sciacquano in famiglia:

 allora ripenso ai racconti di donne e uomini della mia famiglia, alle
guerre che mi dicevano terribili e lunghe, io ero una figlia  del
dopoguerra potevo ascoltare e osservare. Ero nata,  avevo creato così la
triade magica della famiglia, sono stata battezzata e avevo 8 anni
quando fui  cresimata, a  21 anni  sono andata a votare. Ho fatto sempre
il mio "dovere" ma scoprivo anche,  mano a mano, che la parola dovere
diventava alle bisogna necessità e convenienza. Così la famiglia come la
chiesa sembrava adattarsi ad ogni stagione anche la più cattiva. Era
comunque un abito da non togliere mai, altrimenti si restava nudi e
soli, con vergogna e paura.
I bucati non finiscono mai tra gli eserciti della Chiesa e dello
Stato,tra le Famiglie sacre e tradizionali.

 Lavatrici e detersivi, sciacquano e centrifugano  le macchie, affinchè
si possano sciorinare lenzuola di pace ed onestà immacolate e rigide
come muri di calce.
Ed io che vaneggio, guardo quelle enormi macchie di sangue,
quell'interruzione rossa di sangue.
Il parto di Maria, le piaghe dei torturati e dei morti come Gesù, le
violenze in famiglia, i patti della mafia, le stragi e i genocidi della
guerra e dei suoi ministri, le crociate contro gli infedeli. Eppure
tutti insieme, a vivere cooptati.

Pochi giorni fà, ero nelle campagne pugliesi a godermi l'eclisse.
La luna da bianca è diventata rossa, si è interposto qualcosa per un po'
tra chi l'osservava e il corpo in cielo...
Ecco io mi sto abituando semplicemente a guardare la vita spostandomi un
po', basta poco, basta farlo anche da soli: un'eclisse che oscura la
famiglia la chiesa la patria e tutti i suoi ministri.

Le prospettive diverse, le visuali infinite a queste categorie provocano
dei brividi, credete non di paura ma di piacere, nella conoscenza del
presente e nella critica del passato.

Le macchie sono una fonte inesauribile, anzichè lavarle furiosamente, si
possono declinare come colori che interrompono la monotonia del bianco
accecante per andare a formare i colori diversi delle persone, della
natura, dell'amore.

Doriana Goracci