no



Da unimondo.oneworld.net
caterina di francesco

Italia: appello per no al rifinanziamento missione in Afghanistan

mercoledì, 07 marzo, 2007
<http://unimondo.oneworld.net/imagecatalogue/imageview/6737/?RefererURL=/article/view/146913/1/> 
Missione Isaf in Afghanistan
"Invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la pace
di essere conseguenti con le loro idee, votando no al rifinanziamento della
missione in Afghanistan". E' questo il senso
dell'<http://lists.peacelink.it/pace/msg15226.html>appello sottoscritto da
numerose personalità per sollecitare l'obiezione di coscienza tra i
parlamentari alla vigilia del voto sulla missione militare a Kabul.
L'appello ha già superato le 2 mila adesioni, tra le quali spiccano quelle
di Dario Fo, padre Zanotelli, Vauro, Gianni Mina', Giorgio Cremaschi, Marco
Revelli, Beppe Grillo, Moni Ovadia, Mario Monicelli, Paolo Rossi, Valentino
parlato, Sabina Guzzanti e la partigiana e deputata alla Costituente,
Teresa Mattei.

"Siamo donne e uomini impegnati da sempre per la pace. Abbiamo marciato in
questi anni nelle straordinarie manifestazioni contro la guerra globale
divampata in Iraq, ma nata nel 2001 in Afghanistan. Lo abbiamo fatto nella
convinzione che la guerra deve uscire dalla storia e che la politica si
riduce a gestione tecnica se non fa di questo obiettivo, di questa grande
aspirazione umana la sua bussola regolatrice". "Oggi guardiamo con
sconcerto alle scelte dell'attuale governo in politica estera e militare:
mantenimento delle truppe in Afghanistan, al seguito della guerra
statunitense. Piena fedeltà alla Nato, aumento spropositato delle spese
militari fino alla sciagurata decisione di permettere la costruzione di una
nuova base (e non allargamento!) Usa a Vicenza; intesa di assemblare in
Italia, presso Novara, i micidiali bombardieri Joint Strike Fighter,
acquistati dagli Stati Uniti per la bellezza di 13 miliardi di euro!" -
notano i promotori dell'appello.

"Crediamo che l'avventura senza ritorno della guerra in Afghanistan debba
cessare. Invitiamo il governo e i politici tutti ad ascoltare queste parole
e invitiamo i deputati e i senatori che hanno creduto alla lotta per la
pace di essere conseguenti con le loro idee votando no al rifinanziamento
della missione in Afghanistan. Se qualcuno pensa che dalla base di Vicenza
debbano partire le forze d'azione per ogni tipo di guerra mediorientale ed
esportare "un cimitero di pace e democrazia" in cambio di petrolio e di
quotidiani massacri, noi pensiamo che dalla guerra bisogna invece
cominciare a uscire" - conclude l'appello.

Oggi <http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=67988>la Camera ha
rinviato a domani il voto finale sul
<http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Norme e
Tributi/2007/03/decreto-missioni-internazionali.shtml?uuid=4d880558-cbe7-11db-aa95-00000e251029&DocRulesView=Libero>decreto
che finanzia la missione in Afghanistan. Oggi per tutta la giornata la
discussione sull'Afghanistan si è intrecciata con le notizie provenienti da
Kabul circa la sorte del
<http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=67987>giornalista di
Repubblica, Daniele Mastrogiacomo, rapito dai talebani. Sull'esito del voto
a Montecitorio non sono immaginabili sorprese:
<http://www.aprileonline.info/2089/la-guerra-afghana-in-parlamento>maggioranza
e opposizione dovrebbero votare insieme per l'approvazione del decreto,
tranne una piccola pattuglia di dissidenti della sinistra radicale e la
Lega Nord. Quest'ultima aveva subordinato il suo sì all'accettazione di due
ordini del giorno che chiedevano il rafforzamento della missione militare a
Kabul e la linea dura contro gli Hezbollah in Libano; ma di fronte al no
del governo, ha scelto la strada dell'astensione.

Per le
<http://www.aprileonline.info/2061/il-costo-delle-missioni-allestero>missioni
militari italiane all'estero si prevede una spesa di più di un miliardo di
euro e per la missione in Afghanistan sono previsti 310 milioni di euro da
investire nelle spese militari e 50 milioni per interventi di ricostruzione
a cui si andranno ad aggiungere i 500 mila euro a favore della Conferenza
di pace proposta dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema. Per ricostruire
le infrastrutture distrutte dai bombardamenti e ripristinare i servizi
essenziali saranno spesi 9,172 milioni di euro di cui 7,1 in Afghanistan, 1
in Libano e Kosovo e 72.000 euro in Bosnia-Erzegovina. Mentre le forze
armate libanesi avranno "a titolo gratuito" rilevatori di esplosivi per la
bonifica del territorio (che costeranno 300.000 euro).

Inoltre sono state programmate e sovvenzionate anche tre conferenze: quella
di Roma relativa alla giustizia in Afghanistan (costo 127.800 euro), quella
per le pari opportunità a difesa dei diritti umani delle donne e dei
bambini nei territori in cui si svolgono le missioni italiani (50.000 euro)
e infine la Conferenza internazionale di pace per l'Afghanistn proposta dal
governo (500.000 euro). Accanto all'esercito, continuerà ad essere
impiegata anche una vasta schiera di appartenenti alle forze dell'ordine,
che partecipano alle missioni internazionali nelle "zone calde" come
l'Albania e i Balcani, per una spesa di circa 13 milioni di euro. [GB]