Giulietto Chiesa su scenari prossimi venturi
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- Date: Thu, 15 Feb 2007 18:39:10 +0100
Guerra all'Iran. Il
"plausibile scenario" di Brzezinski!
di Giulietta
Chiesa*
Uno scenario
“plausibile” per uno “scontro militare con l'Iran”? Eccolo. E, per favore, non
distraetevi: “il fallimento [del governo] iracheno nell'adempiere ai requisiti
[posti dall'amministrazione di Washington], cui faranno seguito le accuse
all'Iran di essere responsabile del fallimento, indi, mediante qualche
provocazione in Iraq o un atto terroristico negli Stati Uniti attribuito
all'Iran, [il tutto] culminante in un'azione militare ‘difensiva' degli Stati
Uniti contro l'Iran”. Non fa venire i brividi? Non fa venire in mente l'11 Settembre, che a questo “plausibile scenario” assomiglia come una goccia d'acqua? Dunque Brzezinski informa i senatori che l'amministrazione Bush – per meglio dire qualcuno al suo interno e molto in alto – sta cercando un pretesto per attaccare l'Iran. E quale pretesto! Si aggiunga che le tappe “1” e “2” (fallimento iracheno e immediata accusa di Washington contro Teheran) si sono già realizzate nei giorni scorsi e i giornali ne sono pieni. Restano le tappe “3” e “4” che potrebbero avvenire in qualunque momento. Perché non c'è dubbio che Brzezinski non si sarebbe spinto a pronunciare quelle parole se non avesse saputo che il piano è già scattato e se non avesse deciso che l'unico modo per bloccarlo è di svelarlo. Ma non c'è riuscito, fino a questo momento, perché il mainstream informativo sembra non essersi accorto di niente. E questo silenzio di tomba conferma la sostanziale complicità dei media con gli organizzatori della guerra. Delle rivelazioni di Brzezinski ha infatti parlato solo il Financial Times, ma in sordina, quasi come ordinaria amministrazione. Molto rivelatore anche il comportamento dell'Associated Press, che ha riferito la notizia, ma omettendo il riferimento a un possibile attentato terroristico sul territorio degli Stati Uniti. I senatori non hanno chiesto delucidazioni, nemmeno i democratici, troppo impauriti dalle loro responsabilità nella guerra irachena per poter fermare quella iraniana che metterà alla berlina la loro bipartisanship. Ma come ignorare una voce come quella di Zbigniew Brzezinski, un uomo che ha guidato per anni i servizi segreti e non ha mai perduto il contatto con loro? Come tacere sulle conclusioni di colui che organizzò la trappola afghana in cui caddero i sovietici nel 1979? Qualcuno, adesso, (specie tra coloro che hanno taciuto sull'11 Settembre e poi, chiamati a risponderne, hanno difeso a spada tratta la versione ufficiale, organizzata dai mentitori che stanno costruendo questo stesso “plausibile scenario”) dirà che stiamo forzando quello che Brzezinski ha effettivamente detto. Il fatto è che l'ex-Segretario alla Sicurezza Nazionale ha detto molto di più. E ha chiarito ai senatori (forse) allibiti che stava proprio parlando di una provocazione ordita non da Al Qaeda, ma dall'interno dell'Amministrazione. Lo ha fatto ricordando l'articolo del New York Times del 27 marzo 2006 che riprodusse il memorandum di un “colloquio privato” tra Bush e Blair, due mesi prima dell'inizio dell'attacco contro l'Iraq. Quel memorandum, mai smentito, era stato steso da uno degli accompagnatori del premier britannico e infatti uscì da una gola profonda di Londra. In quell'articolo – ecco cosa dice Brzezinski – “al Presidente venivano attribuite preoccupazioni per il fatto che avrebbero potuto non esserci in Iraq armi di distruzioni di massa”, che si sarebbero dovute mettere in piedi altre basi per sostenere l'azione bellica”. E Brzezinski continua: “vi leggerò semplicemente ciò che quel memorandum sembra contenere, secondo il New York Times: il Presidente e il Primo Ministro riconobbero che in Iraq non erano state trovate armi non convenzionali. Di fronte all'eventualità di non trovarne alcuna prima della pianificata invasione, il signor Bush parlò di diversi mezzi atti a provocare lo scontro. Descrisse i diversi modi in cui ciò avrebbe potuto essere fatto. Non vorrei entrare nei dettagli…quei modi erano abbastanza sensazionali, perlomeno uno di essi lo era.” Nel memorandum del New York Times – Brzezinski delicatamente
non lo ricorda ai senatori – c'era l'abbattimento di un aereo americano da
ricognizione in alta quota, la cui responsabilità sarebbe stata scaricata su
Saddam Hussein. Ovvio che qui non si parla di Osama Bin Laden. Il giornalista
Barry Grey ( www.wsws.org ) gli chiede, per essere certo di aver ben capito: lei
sta suggerendo che c'è la possibilità che ciò possa aver avuto origine
all'interno dello stesso governo americano?”. La risposta di Brzezinski è
tutt'altro che una smentita: “Io sto dicendo che l'intera situazione può
sfuggire di mano e che ogni tipo di calcoli può produrre circostanze che sarà
assai difficile ricostruire”. Esattamente come avvenne l'11 Settembre. Stanno
preparando la guerra e tutti i più importanti mass media tacciono. Forse ce la
racconteranno dopo come hanno già fatto altre volte. |
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