Giulietto Chiesa su scenari prossimi venturi



 
Guerra all'Iran. Il "plausibile scenario" di Brzezinski!
 
di Giulietta Chiesa*
 

Uno scenario “plausibile” per uno “scontro militare con l'Iran”? Eccolo. E, per favore, non distraetevi: “il fallimento [del governo] iracheno nell'adempiere ai requisiti [posti dall'amministrazione di Washington], cui faranno seguito le accuse all'Iran di essere responsabile del fallimento, indi, mediante qualche provocazione in Iraq o un atto terroristico negli Stati Uniti attribuito all'Iran, [il tutto] culminante in un'azione militare ‘difensiva' degli Stati Uniti contro l'Iran”.

L'autore di questa sensazionale rivelazione si chiama Zbigniew Brzezinski, Segretario alla Sicurezza Nazionale con Jimmy Carter, uno dei maggiori esperti e consiglieri di politica estera di numerose Amministrazioni americane. Dichiarazione fatta e registrata il 2 Febbraio scorso nell'audizione della Commissione Difesa del Senato degli Stati Uniti d'America, nella quale, per la prima volta in assoluto, una voce americana la cui autorevolezza non può essere messa in discussione, considera “plausibile” che qualcuno, negli Stati Uniti, possa organizzare un attentato terroristico contro gli Stati Uniti, per poi attribuire il tutto a qualche nemico esterno e scatenare una guerra.

Non fa venire i brividi? Non fa venire in mente l'11 Settembre, che a questo “plausibile scenario” assomiglia come una goccia d'acqua?

Dunque Brzezinski informa i senatori che l'amministrazione Bush – per meglio dire qualcuno al suo interno e molto in alto – sta cercando un pretesto per attaccare l'Iran. E quale pretesto! Si aggiunga che le tappe “1” e “2” (fallimento iracheno e immediata accusa di Washington contro Teheran) si sono già realizzate nei giorni scorsi e i giornali ne sono pieni. Restano le tappe “3” e “4” che potrebbero avvenire in qualunque momento.

Perché non c'è dubbio che Brzezinski non si sarebbe spinto a pronunciare quelle parole se non avesse saputo che il piano è già scattato e se non avesse deciso che l'unico modo per bloccarlo è di svelarlo.

Ma non c'è riuscito, fino a questo momento, perché il mainstream informativo sembra non essersi accorto di niente. E questo silenzio di tomba conferma la sostanziale complicità dei media con gli organizzatori della guerra.

Delle rivelazioni di Brzezinski ha infatti parlato solo il Financial Times, ma in sordina, quasi come ordinaria amministrazione. Molto rivelatore anche il comportamento dell'Associated Press, che ha riferito la notizia, ma omettendo il riferimento a un possibile attentato terroristico sul territorio degli Stati Uniti.

I senatori non hanno chiesto delucidazioni, nemmeno i democratici, troppo impauriti dalle loro responsabilità nella guerra irachena per poter fermare quella iraniana che metterà alla berlina la loro bipartisanship.

Ma come ignorare una voce come quella di Zbigniew Brzezinski, un uomo che ha guidato per anni i servizi segreti e non ha mai perduto il contatto con loro? Come tacere sulle conclusioni di colui che organizzò la trappola afghana in cui caddero i sovietici nel 1979? Qualcuno, adesso, (specie tra coloro che hanno taciuto sull'11 Settembre e poi, chiamati a risponderne, hanno difeso a spada tratta la versione ufficiale, organizzata dai mentitori che stanno costruendo questo stesso “plausibile scenario”) dirà che stiamo forzando quello che Brzezinski ha effettivamente detto.

Il fatto è che l'ex-Segretario alla Sicurezza Nazionale ha detto molto di più. E ha chiarito ai senatori (forse) allibiti che stava proprio parlando di una provocazione ordita non da Al Qaeda, ma dall'interno dell'Amministrazione. Lo ha fatto ricordando l'articolo del New York Times del 27 marzo 2006 che riprodusse il memorandum di un “colloquio privato” tra Bush e Blair, due mesi prima dell'inizio dell'attacco contro l'Iraq. Quel memorandum, mai smentito, era stato steso da uno degli accompagnatori del premier britannico e infatti uscì da una gola profonda di Londra. In quell'articolo – ecco cosa dice Brzezinski – “al Presidente venivano attribuite preoccupazioni per il fatto che avrebbero potuto non esserci in Iraq armi di distruzioni di massa”, che si sarebbero dovute mettere in piedi altre basi per sostenere l'azione bellica”.

E Brzezinski continua: “vi leggerò semplicemente ciò che quel memorandum sembra contenere, secondo il New York Times: il Presidente e il Primo Ministro riconobbero che in Iraq non erano state trovate armi non convenzionali. Di fronte all'eventualità di non trovarne alcuna prima della pianificata invasione, il signor Bush parlò di diversi mezzi atti a provocare lo scontro. Descrisse i diversi modi in cui ciò avrebbe potuto essere fatto. Non vorrei entrare nei dettagli…quei modi erano abbastanza sensazionali, perlomeno uno di essi lo era.”

Nel memorandum del New York Times – Brzezinski delicatamente non lo ricorda ai senatori – c'era l'abbattimento di un aereo americano da ricognizione in alta quota, la cui responsabilità sarebbe stata scaricata su Saddam Hussein. Ovvio che qui non si parla di Osama Bin Laden. Il giornalista Barry Grey ( www.wsws.org ) gli chiede, per essere certo di aver ben capito: lei sta suggerendo che c'è la possibilità che ciò possa aver avuto origine all'interno dello stesso governo americano?”. La risposta di Brzezinski è tutt'altro che una smentita: “Io sto dicendo che l'intera situazione può sfuggire di mano e che ogni tipo di calcoli può produrre circostanze che sarà assai difficile ricostruire”. Esattamente come avvenne l'11 Settembre. Stanno preparando la guerra e tutti i più importanti mass media tacciono. Forse ce la racconteranno dopo come hanno già fatto altre volte.

da www.megachip.info / Off - Quotidiano di spettacolo