[notizie] Lilliput Notizie - Vicenza + M'illumino di Meno, non di ENI!



Lilliput Notizie - febbraio 2007

Rete Lilliput alla manifestazione di Vicenza

Rete di Lilliput è presente alla manifestazione di Vicenza di sabato 17
febbraio per affermare la decisa contrarietà a scelte che sostengono la
costruzione della guerra e sono contrarie ai principi espressi nella
nostra Costituzione; per ribadire che la democrazia non significa imporre
le decisioni dall'alto, ma coinvolgere i cittadini sulle scelte che li
riguardano; per chiedere al governo di assumersi la responsabilità di
confrontarsi con la diffusa ostilità della popolazione alla nuova base
militare e di essere "coerente col proprio programma al cui centro c'è la
pace".

Rete di Lilliput aderisce all'appello del 'Coordinamento dei Comitati No
al Dal Molin' e all'appello del 'Presidio permanente' (sul sito
www.altravicenza.it) nel rispetto della pluralità delle varie anime che
stanno dando vita al movimento vicentino di resistenza "No DAL MOLIN" e
per questo invita a partecipare al corteo unitario che vuole essere
pacifico, di popolo, non violento e colorato.

È importante essere consapevoli che il riarmo mondiale e il persistente
clima di guerra sono aspetti non estranei alla vicenda di Vicenza, che è
destinata a diventare un nodo importantissimo per i nuovi assetti militari
mondiali. La nuova base militare Dal Molin (base non "NATO" ma "SETAF",
ovvero Statunitense, territorio Statunitense):

spreca enormi risorse economiche ed energetiche che potrebbero essere
utilizzate per affrontare i gravi problemi della povertà e marginalità che
producono morti innocenti e tensioni locali e internazionali;
prepara e realizza la guerra preventiva che nulla ha a che vedere con la
difesa delle popolazioni civili;
distrugge l'ambiente, non solo per l'impatto legato alla cementificazione
di uno dei polmoni verdi di Vicenza e il consumo d'acqua che deriverebbe
dal suo utilizzo, ma anche per le attività altamente inquinanti che le
basi militari portano sempre con loro, non da ultimo l'inquinamento
acustico.
Per tutti questi motivi, assieme a molte altre associazioni, gruppi,
cittadini in modi diversi e originali:

Diciamo NO alla nuova base militare Dal Molin

Diciamo SI
SI alla legalità, si alla nostra Costituzione (nel rispetto dell'art. 11
"L'Italia ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti")
SI alla tutela dell'ambiente, si ad uno sviluppo sostenibile equo e
solidale (chiediamo la moratoria di qualsiasi progetto, affidamento di
incarico o inizio di lavori, anche a servizio della base, prima di una
Valutazione di Impatto Ambientale dovuta per legge in questi casi)
SI alla partecipazione dei cittadini nella scelta del futuro proprio e dei
propri figli (chiediamo la desecretazione degli accordi militari NATO e
bilaterali Italia-USA; ribadiamo la volontà di un referendum popolare)
Informazioni logistiche:
Al fine di rendere più agevole la partecipazione al corteo da parte delle
famiglie e associazioni/organizzazioni che si riconoscono nel stile
lillipuziano/nonviolento, abbiamo deciso di evitare di riunirci nell'area
vicino alla stazione ferroviaria in quanto affollatissima per l'arrivo dei
manifestanti da ogni parte d'Italia.

Il ritrovo di Rete di Lilliput è fissato nell'ampia area verde sotto le
mura di Viale Mazzini alle ore 13.00 (a 15 minuti di cammino dalla
stazione) con l'invito ad unirsi per attendere gioiosamente con giochi,
canti e colori di unirci alla manifestazione.

Rete di Lilliput - www.retelilliput.org
Per contatti con il nodo Rete di Lilliput di Vicenza:
Silvano Caveggion 338 7878893 - Pippo Magnaguagno 335 7266097

Hanno segnalato che si troveranno all'appuntamento di via Mazzini, oltre
al nodo di Vicenza della Rete Lilliput, anche delegazioni dei nodi di
Verona, Trentino, Val Sangone, Piacenza, Modena, Empoli, Roma, Napoli,
Pavia, Lecco, Palermo. Ci saranno anche il MIR Movimento Internazionale
della Riconciliazione, Gocce di Giustizia, Unicomondo, Gruppi Scout,
Vicenza attiva, e gli altri che si vorranno aggiungere nelle ultime ore...
Lo spirito e le modalità di partecipazione sono le stesse dei Beati i
Costruttori di Pace e delle Famiglie per la Pace, che si ritrovano in un
punto diverso dal nostro per esigenze squisitamente logistiche.

Per approfondire:
Ultime notizie sul sito www.altravicenza.it
Testo dell'appello promosso dal Coordinamento dei Comitati 'No Dal Molin
Appello del Presidio Permanente contro il Dal Molin
Blog dal presidio permanente
E ancora...
Questo volantino dà una visione aerea del problema, osservate la foto che
vi aiuta a capire che la nuova base si inserisce in un contesto altamente
urbanizzato e a solo 1,8 KM dal centro storico di Vicenza e dalla basilica
del Palladio.
Questo documento è l'intervento di Cinzia Bottene svolto nel consiglio
comunale di Caldogno (ricordo che mentre il comune di Vicenza si è
espresso con una risicata maggioranza 21 su 41 a favore della base, il
comune di Caldogno si è espresso ad unanimità contrario alla nuova base).
Questo articolo invece denuncia le impressionanti esigenze idriche ed
energetiche della nuova base, misurate sulle richieste fatte
dall'amministrazione USA. La rielaborazione dei dati è stata fatta
dall'Ing Eugenio Vivian dei comitati dei cittadini contrari alla baee.
Questo articolo riporta la posizione di Edy Salzano emerito professore
all'università di Venezia e noto urabanista veneto. Edy Salzano boccia
completamente il progetto.
Questo documento dà un'idea dell'elevato tasso di  militarizzazione del
territorio vicentino. Il documento è stato elaborato anche con il
contributo del nodo vicentino della rete lilliput.
Molti altri documenti sono disponibili nel dossier di www.altravicenza.it

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M'illumino di Meno, non di ENI!
Comunicato stampa:
La Rete Lilliput guarda con entusiasmo all'edizione 2007 di "M'illumino di
Meno" (16 febbraio 2007). Come negli anni scorsi, moltissime realtà
lillipuziane saranno parte attiva della giornata con iniziative di ogni
tipo: da aperitivi culturali a sbrinamenti collettivi di frigoriferi, ad
iniziative con i ragazzi delle scuole a molte altre azioni per
sensibilizzare non solo gli altri, ma noi per primi, alle buone pratiche
per il risparmio energetico ed il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto.
Se l'anno passato l'iniziativa è stata un successo, siamo convinti che
quest'anno l'effetto sarà ancora più grande, e speriamo che le centinaia
di migliaia di persone che aderiranno siano uno stimolo per la politica e
l'economia ad intraprendere la lotta al cambiamento climatico in modo
molto più deciso di quanto non avvenga oggi.

Ma se questa è la nostra piena condivisione del fine e collaborazione alle
azioni che porteranno la giornata al successo, non possiamo non esprimere
un forte dissenso ad alcuni mezzi adottati nella sua promozione. Sulla
home page della trasmissione radiofonica, compare la collaborazione con il
logo verde-azzurro "Metano". E' un simbolo guardato con simpatia da molti
di noi: indica infatti i distributori di metano per auto, la scelta più
pulita quale combustibile della propria auto.

Dietro al logo, però, si nasconde ENI. L'ENI è una delle più grandi
multinazionali del settore petrolifero, e si è distinta negli ultimi anni
per la propria partecipazione in molte delle operazioni più controverse, a
livello internazionale, riguardanti l'estrazione di gas e petrolio. E'
quasi impossibile anche solo elencare gli impatti negativi sulle
popolazioni locali e le responsabilità dell'ENI a livello internazionale.
Impatti ambientali, come nel caso dell'oleodotto OCP che attraversa la
foresta amazzonica ecuadoriana, una delle zone più delicate e con la
maggiore biodiversità del pianeta. Impatti sociali, come nell'oleodotto
BTC, il più lungo del mondo, che attraversa Georgia, Azerbaigian a Turchia
e ha causato lo spostamento forzato di decine di migliaia di contadini di
origine curda. Ma anche Impatti sui diritti umani come purtroppo
testimonia l'ultimo grave caso del coinvolgimento dell'ENI in Nigeria, che
appare ancora lontano da una soluzione. A queste operazioni potremmo
aggiungere il ruolo dell'ENI in Iraq e nel recente progetto di estrazione
di gas in Kazakistan, e molti altre situazioni decisamente critiche, e che
sembrano in contrasto con lo spirito che anima l'iniziativa di
Caterpillar.

In questa situazione, la sponsorizzazione di un'azienda del gruppo ENI a
un'iniziativa come "m'illumino di meno" suona come un mero tentativo di
ripulire la propria immagine. Se l'accostamento di una campagna quale
M'illumino di Meno con la diffusione dell'auto a metano è tollerabile non
lo è lo spregiudicato uso dell'iniziativa fatto da ENI sulle pubblicità
della compagnia incontrate sulle pagine dei giornali negli ultimi giorni,
in una palese operazione di marketing verde.

Concludiamo chiedendo:
all'ENI, per l'ennesima volta, di cambiare rotta nel modo di gestire i
propri affari all'estero;
al Governo Italiano, di anteporre il controllo dell'operato delle proprie
aziende alla mera condivisione dei loro utili;
alla redazione di Caterpillar ed alla RAI, di dotarsi di un codice etico
nella selezione degli sponsor;
agli Italiani, di partecipare numerosi alle iniziative di domani, di
seguire la trasmissione e di cogliere l'occasione per esprimere l'esigenza
di un comportamento più responsabile da ENI e dal Governo.
Azione urgente! Dalla Campagna Abiti Puliti
Bocce cucite alla FIBRES & FABRICS
ARMANI e RA-RE restano silenti di fronte alle violazioni dei diritti
riscontrate alla FIBRES & FABRICS di Bangalore mentre l'azienda fornitrice
dei grandi marchi italiani è ricorsa al Tribunale Civile per mettere a
tacere le ONG indiane e la Clean Clothes Campaign impegnate in prima linea
nella difesa dei lavoratori. Eppure la FIBRES & FABRICS è certificata
SA8000.

Facciamo sentire la nostra voce in tutela dei lavoratori indiani per porre
fine ai tentativi di intimidazione che vogliono cucire la bocca agli
attivisti in prima linea per difendere diritti umani fondamentali, i
diritti di tutti. Facciamo sentire la vostra voce alle imprese italiane
coinvolte, inviando subito una lettera di protesta.

per approfondire il caso
per leggere la sintesi del rapporto del comitato di inchiesta sulle
violazioni
per leggere e inviare la lettera di protesta

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