Re: [pace] un sabato sotto carnevale a Vicenza



Cara Doriana,
hai ricevuto l'articolo di Luigi Cortesi "La fine del mondo e lo stupro di
Vicenza" tratto dal prossimo numero di "Giano"?  La redazione sta cercando
di diffonderlo il più possibile. Facci sapere eventualmente te lo mandiamo.
La Segreteria di Redazione


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----- Original Message ----- 
From: "Doriana Goracci" <doriana at inventati.org>
To: <pace at peacelink.it>
Sent: Wednesday, February 14, 2007 9:08 AM
Subject: [pace] un sabato sotto carnevale a Vicenza


> In una società fondata sulla legge della domanda e dell'offerta, a
> prescindere da quale sia l'oggetto richiesto dal popolo, l'appello
> schizofrenico che viene dalla stampa è rivolto a quelli che andranno a
> Vicenza: chiedono tutti di essere  pacifici, che si manifesti
> pacificamente, che si faccia attenzione ai non pacifici... Già ampiamente
> annunciata la risposta  dello stesso governo, una cui parte di
> elettorato sarà a Vicenza , ribadisce con forza autorevole che non si
> torna indietro sulla faccenda Vicenza, è chiusa. Anzi avvalora la sua
> decisione con la denuncia della nuova ondata brigatista.
>
> Allora mi chiedo cosa andiamo a fare a Vicenza, se le premesse sono ore
> di disagi su treni e pullman, tensioni in loco e fuori loco, esborso di
> energie altrimenti spese in una giornata di sabato perdipiù
> carnevalesca...la parola pace torna come un boomerang, a dire guerra.
>
> Una base è già un mostro sul nostro territorio, è già una maschera
> carnevalesca, adagiata dentro e fuori le mura, si chiede ancora di più:
> l'ampliamento, come dire che i carri allegorici devono sfilare sempre
> lungo le consolari e le nostre statali, in ogni stagione.
>
> Non è a chi si recherà a Vicenza che deve essere fatta la richiesta.
> Non è ai cittadini di Vicenza che devono essere essere fatti  appelli.
> Si chiede a destra e a sinistra  l'ampliamento della guerra, mascherata
> alle bisogna, da profitto, sviluppo commerciale, lavoro per molti,
> riconoscenza al liberatore, andate e ritorni su luoghi di guerra a
> pacificare, umanamente come siamo capaci di fare noi italiani, generosi
> nel dare e nel prendere.
>
>
> Quasi certamente la maggior parte dei manifestanti di sabato ha votato a
> sinistra e oggi con questa protesta  contraddice la sua fiducia ed il
> suo voto. Ma a quanto pare per la legge della convenienza e
> dell'opportunismo politico, si definisce tutto il manifestante popolo
> "no
> global",  maschera  da pacifista e con  animo terrorista-brigatista.
>
> Sembra impossibile che una parte di cittadini italiani decidano in un
> sabato di Carnevale di salire su un carro che non vince nessun premio,
> anzi pagano un vergognoso linciaggio di parole ed azioni, dove la
> maggioranza e l'opposizione governativa orchestrano questo leit-motiv,
> già visto. Loro sì, indossano una maschera tragica che non fa presagire
> niente di buono.
>
> Sembra "impossibile" che una parte di cittadini italiani, che andranno
> a Vicenza o seguiranno con il cuore la manifestazione, rendano
> "possibile"  manifestare il loro pensiero tra tanta carnevalesca
> oppressione.
>
> Una volta, un bel po' di tempo fà, le feste di Carnevale erano legate ad
>  antichi riti legati al rapporto tra uomo e terra, nel periodo in cui i
> lavori della terra subivano un arresto e la vita sociale si
> intensificava.
>
> La  maschera autorizzava ad allontanare   gli spiriti maligni e l'uomo
> con il volto coperto , non più legato alla propria umanità, poteva
> lasciarsi andare ad atti e comportamenti solitamente inusuali o mal
> tollerati.
> Verso la fine del V secolo, la chiesa introduce una innovazione:
> l'imposizione delle ceneri sul capo dei fedeli in segno di penitenza e
> contrizione per le intemperanze carnevalesche.
> Dunque il carnevale serviva a tirar fuori i disagi, la ribellione, la
> satira. La Chiesa decise di chiudere quelle giornate con le ceneri.
>
> Noi ci dovremmo pentire di andare a Vicenza, noi ci dovremmo pentire di
> dire il nostro pensiero e manifestarlo? Noi?
>
> Doriana Goracci
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