247° ora in silenzio per la pace



Rete contro g8

per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 7 febbraio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 247° ora in silenzio per la pace.

Proseguirà la raccolta di firme in calce all'appello incollato ; saranno
inviate ai parlamentari:

Mauro Bulgarelli, Loredana De Petris, Anna Donati, Marco Pecoraro Scanio,
Natale Ripamonti, Gianpaolo Silvestri, Franco Turigliatto,Fernando Rossi ,
Josè Luis Del Rojo, Fosco Giannini, Claudio Grassi, Haidi Gaggio Giuliani,
Dino Tibaldi, Oskar Peterlini, Franca Rame, Massimo Villone,

che hanno reso pubblico il proprio dissenso sul  rifinanziamento della
missione italiana in Afghanistan.

Potrebbe trattarsi di un elenco incompleto; invitiamo chi fosse a
conoscenza di prese di posizione analoghe da parte di altri parlamentari a
segnalarcele.

(Ricordiamo a chi desidera partecipare alla manifestazione del 17 febbraio
a Vicenza di prenotare il posto sul pullman; Esiste anche la possibilità di
fare il viaggio in treno)

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Carissimi parlamentari

Siamo persone che hanno a cuore le tematiche della pace e che "ripudiano la
guerra come strumento per la risoluzione dei conflitti".

Abbiamo apprezzato la contrarietà al rifinanziamento della missione
militare italiana in Afghanistan che avete espresso più volte.

Avete esplicitamente detto che se non ci sarà un preciso impegno del
governo per l’uscita del contingente italiano dal pantano afgano (non in
tempi "biblici", si potrebbe aggiungere), pur con tutti i passaggi
necessari, voi non voterete il rifinanziamento della missione; anche se
venisse posto il voto di ficucia al governo.

Condividiamo questa vostra posizione , anche perché non è più accettabile
la logica per cui importa solo evitare che ritorni Berlusconi, e ciò
indipendentemente dal mettere in atto politiche alternative o analoghe alle
sue.

Vi chiediamo di ricordare in tutte le sedi opportune che la vittoria
dell’Unione alle ultime elezioni politiche è anche dovuta ai voti di
cittadinie cittadine provenienti da diverse aree politiche e culturali e
che che fanno riferimento all’area pacifista, nonviolenta ed
antimilitarista.

Si tratta anche di persone che hanno sperato in una inversione di tendenza
rispetto al governo precedente, confortate anche da alcuni passaggi del
programma elettorale dell’Unione; e che spesso sono così deluse ed
amareggiate dalle scelte del governo in carica da considerare possibile la
propria astensone dal voto alle prossime elezioni.

Siamo consapevoli che in una coalizione può essere richiesto a qualcuno di
dare una minore accentuazione ai propri riferimenti valoriali e culturali.

Ma su una guerra, in cui non si tratta di altro se non di recare morte, non
possono esistere cedimenti e compromessi.

"No alla guerra senza se e senza ma" non è solo uno slogan, ma una presa di
posizione chiara che non può dare luogo a fraintendimenti.

E anche la posizione del governo riguardo all’ampliamento della base di
Vicenza rientra a apieno titolo tra questi ragionamenti.

Vogliamo altresì chiedervi un impegno affinchè sia dato uno sbocco
operativo al progetto dei "Corpi civili di pace", già previsto dalla legge
ma di cui nessuno parla. Interventi di solidarietà in zone di conflitto
possono essere attuati senza armi e nel rispetto delle scelte dei popoli
coinvolti.

Ci auguriamo che la coerenza che vorrete dimostrare in Parlamento, cioè
l’interdipendenza tra dichiarazioni di principio e prassi quotidiana possa
far avvicinare, o riavvicinare alla politica quei cittadini e cittadine che
se ne tengono lontani per sfiducia negli uomini e nelle donne che occupano
cariche istituzionali.