Appello



APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A VICENZA SABATO 17 FEBBRAIO 2006

Ecco il testo dell'appello per la manifestazione a Vicenza del 17 febbraio
contro il la base Usa al Dal Molin.

"Dopo che per mesi Governo e Comune si sono rimpallati la responsabilita`
della decisione, l'Esecutivo nazionale ha ceduto all'ultimatum
statunitense: «il Governo non si oppone alla nuova base Usa», ha
sentenziato Romano Prodi. Dopo appena due ore, migliaia di vicentini
sfilavano per
le strade del centro cittadino.
Chi pensava di aver chiuso la partita ha dovuto ricredersi, perche´ Vicenza
si e` mobilitata, ha
Invaso le strade, ha costruito il presidio permanente. Otto mesi di
mobilitazioni, culminate con la grandiosa manifestazione dello scorso 2
dicembre - quando 30 mila persone sfilarono dalla Ederle al Dal Molin,
hanno dimostrato la forte contrarieta` della popolazione alla nuova
installazione militare. Ma il Governo, dopo aver piu` volte ribadito la
centralita` dell'opinione della comunita` locale, ha ceduto agli interessi
economici e militari.
In tutto questo pesa come un macigno anche la posizione
dell'Amministrazione Comunale che, forte dell'assenso dato dal Governo
Berlusconi all'operazione, prima ha nascosto ai cittadini il progetto per
tre anni e poi, snobbando la contrarieta` della popolazione, lo ha
approvato durante un Consiglio Comunale blindato e contestato; infine ha
negato ai cittadini la possibilita` di esprimersi attraverso il referendum.
Nonostante tutto questo a Vicenza e` successo qualcosa di nuovo: Vicenza
non si e` arresa alle imposizioni. In questo percorso abbiamo trovato donne
e uomini, studenti e anziani, lavoratori e professionisti; li abbiamo
incrociati nelle mobilitazioni, abbiamo discusso con loro alle assemblee
pubbliche ed ai convegni. Insieme abbiamo costruito il Presidio Permanente,
un luogo attraversato da migliaia di persone in pochi giorni.
Vicenza non si e` arresa alle imposizioni.
Vicenza non vuole una nuova base militare al Dal Molin.
Vicenza si e` mobilitata.
Migliaia di persone hanno occupato i binari della stazione appena due ore
dopo la conferenza stampa di Romano Prodi; e nei giorni successivi una
serie di iniziative, dalla manifestazione degli studenti ai presidi in
Municipio e in Prefettura, hanno confermato la determinazione dei
cittadini. La nostra citta` ha riscoperto la dimensione comunitaria e
popolare, ha riattivato le reti di solidarieta` che in altri contesti - per
esempio a Scanzano Ionico o in Val di Susa - hanno permesso di fermare dei
progetti devastanti.
Da ogni parte d'Italia ci e` arrivata un immensa solidarieta`, un caloroso
sostegno. Manifestazioni e presidi si sono svoltI in questi giorni in ogni
angolo del Paese. Contro una scelta contrastata dalla comunita` locale
ovunque si manifesta e si discute.
Il nostro cammino e` appena all'inizio. Nulla si e` concluso con
l'espressione del parere governativo.
Cittadini, associazioni e organizzazioni sindacali hanno deciso di opporsi;
molti parlamentari si sono auto-sospesi. Vicenza vuole fermare questo
scempio, se necessario anche seguendo l'invito di molti a mettere
pacificamente in gioco i propri corpi.
Vogliamo dare una voce unitaria, pacifica e determinata a questo sdegno.
Vicenza chiama tutti a mobilitarsi contro la militarizzazione di una
citta`, contro la costruzione di una base che sorgera` a meno di due
chilometri dalla basilica palladiana, consumera` tanta acqua quanta quella
di cui hanno bisogno 30 mila cittadini, costera` ai contribuenti milioni di
euro (il 41% delle spese di mantenimento delle basi militari Usa nel nostro
territorio e` coperto dallo Stato Italiano), sara` l'avamposto per le
future guerre.
Vicenza vuole costruire una grande manifestazione nazionale per il 17
febbraio; vogliamo colorare le nostre strade con le bandiere arcobaleno e
quelle contro il Dal Molin, ma anche con quelle per la difesa dei beni
comuni e della terra, del lavoro e della dignita` e qualita` della vita. Un
corteo plurale e popolare, capace di aggregare le tante sensibilita` che in
questi mesi hanno deciso di contrastare il Dal Molin, perche´ siamo
convinti che le diversita` siano un tesoro da valorizzare cosi` come
l'unita` sia uno strumento da ricercare per vincere questa sfida.
Ai politici e agli uomini di partito che condividono la responsabilita` di
Governo locale e nazionale rivolgiamo l'invito a partecipare senza le
proprie bandiere; vi chiediamo un segno di rispetto verso le tante donne e
i tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi dai partiti e
dalle istituzioni; vi chiediamo, anche, di valorizzare la scelta di quanti,
in questi giorni, hanno scelto di dimettersi o auto-sospendersi in segno di
protesta. Una protesta che, auspichiamo, dovra` avere ulteriori riscontri
se il Governo non recedera` dalle sue decisioni.
Noi siamo contro il Dal Molin per ragioni urbanistiche, ambientali,
sociali; ma, anche, perche´ ripudiamo la guerra. Proprio per questo non
accettiamo alcun vergognoso baratto con il rifinanziamento della missione
in Afghanistan.
La nostra lotta non si e` esaurita. A Vicenza, il 17 febbraio, contro ogni
nuova base militare, per la desecretazione degli accordi bilaterali che
regolano la presenza delle basi, per la difesa della terra e dei beni
comuni, per un reale protagonismo delle comunita` locali e dei cittadini.
Il futuro e` nelle nostre mani: difendiamo la terra per un domani senza
basi di guerra.
Il 17 febbraio tutti a Vicenza!


Presidio Permanente contro il Dal Molin"



Per info e adesioni <mailto:nodalmolin at libero.it>nodalmolin at libero.it
Web www.altravicenza.it

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