Vicenza e Prc



(Chiedo scusa a chi ha già ricevuto questa email. Mi sembra il caso di inoltrare il documento del Prc di Vicenza; magari è soltanto un passo di bimbo, ma c'è! Ci sono altre realtà sul territorio nazionale capaci di prendere posizione? Leo) 

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cari compagni
vi inoltro la presa di posizione totalmente condivisibile della
federazione del Prc di Vicenza sulla questione del raddoppio della base DAL
MOLIN
saluti comunisti
Paolo

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Vicenza, 17 gennaio 2007

Oggetto : comunicato stampa della segreteria provinciale del PRC di Vicenza
e del coordinatore provinciale Giovani Comunisti in merito al sì di Prodi
al progetto Dal Molin.


Apprendiamo in un modo a dir poco sconcertante che il presidente del
consiglio Romano Prodi da Bucarest, e cioè da uno paese dove molti
imprenditori vicentini hanno dislocato le loro imprese con conseguente
perdita di migliaia  di posti di lavoro in provincia e per i quali nessuno
si è stracciato le vesti come invece si è fatto per i dipendenti della
Ederle, ha dato il sostanziale via libera agli Americani alla costruzione
di una delle più grandi basi USA dell'Europa.

Riteniamo che il compromesso raggiunto tra sinistra radicale e sinistra
moderata ottenuto attraverso il programma dell'Unione e che ha permesso al
Sig. Romano Prodi di diventare Presidente del Consiglio sia stato ancora
una volta tradito.

Le politiche di pace per le quali il nuovo esecutivo si sarebbe dovuto
impegnare sono state disattese dopo pochi giorni dal proprio insediamento
attraverso il rifinanziamento delle truppe in Afghanistan. Delle politiche
di contrasto della precarietà del mondo del lavoro e dell'emergenza sociale
dei lavoratori e pensionati italiani non vi è alcuna traccia. Non passa
giorno che autorevoli esponenti del centro sinistra "moderato" non perdano
l'occasione per rilanciare l'idea di inalzare l'età pensionabile.

Con la decisione del Governo di concedere l'Area Dal Molin agli USA si è
consumata l'ennesima frattura con coloro che in buona fede hanno votato
l'Unione alle ultime elezioni e che pensavano, o meglio  speravano, che
qualcosa cambiasse tra il nuovo governo e quello precedente.

Apprendiamo che non è così e che la decisione presa, in spregio alla
volontà della maggioranza della popolazione Vicentina, rappresenta la non
volontà da parte di Prodi di far valere il sacrosanto diritto ad esercitare
la sovranità del proprio territorio e la non volontà di rispettare quanto
concordato tra la sinistra radicale e quelle moderata sul programma.

A questo punto chiediamo al segretario Nazionale , alla Segreteria
Nazionale, ai capogruppo di Camera e Senato, e a tutti i deputati e
senatori del PRC che in questo periodo si sono spesi per far prevalere le
ragioni della  pace alle ragioni delle politiche imperialiste di guerra
degli USA, di aprire in parlamento e nel Governo una vera e propria crisi
affinché il presidente del Consiglio riveda le proprie decisioni. Se,
nonostante ciò, il governo dovesse ribadire il proprio SI' al progetto DAL
MOLIN chiediamo ai massimi vertici del PRC di togliere immediatamente il
sostegno al governo Prodi.

Crediamo che questa sia l'unica risposta possibile da dare al vastissimo,
variegato e trasversale movimento contro la guerra che si è sviluppato
attorno a questa vicenda e naturalmente agli elettori ed agli iscritti del
PRC della nostra federazione e non solo. La base DAL MOLIN, per la sua
rilevanza strategica a livello europeo, non può e non dove interessare
solamente il territorio Vicentino. Fanno sorridere per non piangere le
dichiarazioni di Romano Prodi con le quali definisce il problema Dal Molin
come un problema urbanistico. Gli USA non sono un'impresa edile, semmai
sono un impresa di demolizione molto efficiente ( leggasi alla voce :
bombardamenti intelligenti ). Si tratta di una scelta strategica di
politica internazionale che se presa in un senso va nell'orientamento
concordato nel programma e cioè verso la riduzione delle servitù militari
e, se presa nell'altro, nel proseguimento del sostegno delle politiche di
terrore globale avviate dagli USA in particolar modo dopo l'11 settembre
2001.

Infine, la segreteria della federazione di Vicenza informa i propri massimi
dirigenti che, se il comportamento del PRC rispetto al Governo sulla
vicenda Dal Molin dovesse essere difforme o peggio in contrasto con quanto
sopra richiesto, sin da subito inviterà i segretari di circolo della
provincia a trasformare le prossime conferenze di organizzazione previste
per il mese di febbraio e marzo, in vere e proprie assemblee aperte ai
COMITATI NO DAL MOLIN, al fine di stimolare il gruppo dirigente nazionale a
non abbandonare per nessun motivo questa lotta.


Ezio Lovato, Gianmarco Anzolin, Urbano Boscoscuro , Piero Zalltron (
segreteria provinciale PRC VICENZA )
Gianni Turcato ( coordinatore provinciale Giovani Comunisti VICENZA )



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