Fw: Risposta a Lidia Menapace
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- Date: Mon, 22 Jan 2007 14:34:46 +0100
Risposta a Lidia Menapace.
Al direttore di Liberazione.
Su Liberazione di sabato
20 è comparso nell’editoriale un articolo a firma di Lidia Menapace contenente
gravi accuse personali contro Piero Bernocchi e una descrizione molto
tendenziosa della manifestazione convocata davanti a Montecitorio contro
l’ampliamento della base Nato di Vicenza. Essendo tra i promotori
dell’iniziativa sotto Montecitorio, ci sentiamo direttamente attaccati per la
rappresentazione offerta dalla Menapace nel suo articolo. Esprimiamo innanzitutto
la nostra totale solidarietà al compagno Bernocchi, accusato dalla Menapace di
“squallido parassitismo politico” e di “far finta di essere il capo della
resistenza vicentina”, la cui lunga e cristallina militanza parla da sola.
In verità in quanto a
parassitismo la senatrice dovrebbe interrogare la propria vicenda personale
visto che, nonostante sia stata votata proprio per le istanze di pacifismo da
lei rivendicate, ha avuto il coraggio di votare a favore della missione militare
in Afganistan, l’occupazione militare sotto l’egida ONU del Libano e a favore di
una finanziaria che destina una fetta consistente di denaro pubblico pari a 21
mila miliardi di euro alle spese militari (incrementando quelle già decise dal
precedente governo Berlusconi). I parassiti come si sa possono svolgere anche un
ruolo utile nella relativa simbiosi che realizzano con l’animale di cui
approfittano. Ci sembra che nel caso del rapporto tra la Menapace ed il
movimento pacifista non si possa dire nemmeno questo. Ciò che la senatrice in
questi pochi mesi è stata capace di fare in nome del pacifismo è, per una
coerente pacifista di provenienza cattolica, eticamente esecrabile. Ma siamo in
Italia e può capitare che impunemente il bue chiami cornuto l’asino senza
arrossire e provare vergogna delle proprie affermazioni. Dobbiamo inoltre si
precisare, ad onor del vero, che la manifestazione sotto il Parlamento che tanto
ha fatto infuriare la senatrice, non è stata convocata dai soli Cobas e dal solo
compagno Bernocchi, ma da un coordinamento di forze politiche e sociali che a
partire dalla manifestazione del 30 settembre in modo più o meno omogeneo si è
mosso sul piano politico contro la guerra globale e
permanente. Non è cosa da poco che
alla manifestazione da noi convocata con tempi strettissimi si sia aggiunta la
nutrita delegazione dei cittadini di Vicenza che in questi giorni hanno
manifestato contro la base Nato.
Nessuno di noi, quindi,
può essere minimamente accusato di aver tentato di strumentalizzare la lotta del
movimento vicentino, al contrario invece di chi nel recentissimo passato ha
utilizzato i movimenti per farsi eleggere in Parlamento in loro nome, per poi
dimenticare in fretta le tante promesse fatte e votare le missioni di guerra
volute dal precedente quanto dall’attuale governo. Siamo profondamente
convinti che solo la lotta dei vicentini (come quella degli abitanti della Val
Susa, di Scansano, di Melfi ecc.) potrà determinare un ripensamento del governo
di centro-sinistra del quale il partito della senatrice Menapace fa parte.
Dichiarando la nostra adesione alla manifestazione del E qui veniamo forse alla
vera ragione del velenoso articolo della Menapace ed ai motivi per cui esso è
diventato un editoriale di Liberazione (quindi non solo un’opinione
"autorevole"). L’esistenza di tendenze
politiche che non intendono demordere dall’opposizione intransigente al
militarismo ed alla politica neocoloniale portata avanti dall’attuale governo
rappresenta la cattiva coscienza di personaggi come la Menapace ma anche della
dirigenza di Rifondazione Comunista che di tale governo fanno pienamente parte.
Ecco allora perché in questi mesi si è fatto tutto il possibile per depotenziare
e far fallire qualsiasi mobilitazione contro il sostanziale continuismo in
politica estera tra l’attuale governo e quello precedente; perchè si sono fatte
mancare tutte le risorse ed il personale che negli anni scorsi sostenevano il
movimento contro la guerra, perché si è cercato di stendere un cordone sanitario
ed un velo di oblio verso qualsiasi iniziativa antimilitarista, e quando tutto
ciò non era ancora sufficiente poiché non lo si può prtoprio ignorare, si passa
alla pura e semplice denigrazione servendosi di parassiti disponibili, magari
autorevoli e con un passato da pacifista doc per essere più credibili. Per quanto ci riguarda
la nostra decisione l’abbiamo presa con coerenza da tempo e le nostre azioni
politiche future saranno finalizzate alla costruzione del più ampio movimento
possibile contro tutte le missioni di guerra , siano esse di destra o di
“sinistra”, mentre il realismo parassitario della senatrice Menapace la porterà
nel più puro stile trasformistico ad ingoiare ulteriori rospi in nome di un
pacifismo da neolingua orwelliana . Marco D’Ubaldo-Cobas,
Sergio Cararo-Rete dei Comunisti, Marco Piracci-Partito comunista dei
Lavoratori, Gerrmano Monti-Forum Palestina, Maria Grazia Ardizzone-Campo
antimperialista, Leonardo Mazzei-Comitati Iraq-Libero, Roberto Taddeo-Red Link,
Andrea Furlan-Utopia Rossa, Danilo Ruggieri -Carc .
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