Pax Christi Italia: "Disarmiamo i territori"



 DISARMIAMO I TERRITORI

 Diceva d Tonino Bello nel 1987 durante la terribile guerra che travolse
nel Golfo Iran e Iraq e di fronte alla partenza in assetto da guerra dei
nostri soldati: "Quanta tristezza! Non perché abbiamo visto 'partire' i
nostri uomini in assetto di guerra. Ma perché abbiamo visto 'tornare' a uno
a uno, con inesorabile puntualità, gli argomenti di una logica, che
pensavamo esiliati per sempre dal nostro costume".  Anche oggi vediamo il
ritorno di argomenti che pensavamo esiliati per sempre dal nostro costume:
prima di tutto le alleanze, per difenderci dobbiamo riarmarci, le amicizia
armate sono preziose, prima gli interessi poi le persone e le loro ragioni,
militarizzare i territori è un  dovere civico, l'Europa e in essa l'Italia
devono dare segni di responsabilità internazionale, le logiche della Nato e
della sicurezza armata sono imprescindibili,  la lotta al terrorismo che
giustifica ogni scelta, allarghiamo le basi militari serviranno per gli
interventi umanitari (armati) ...

 Siamo pienamente solidali con l'azione della società civile di Vicenza che
si oppone decisamente all'allargamento della Base di Dal Molin.
 Riteniamo che "l'essere con o contro gli Usa" sia un approccio strumentale
al problema che chiude ogni dialogo democratico.
 In tal senso:
 denunciamo la logica della militarizzazione ulteriore dei territori,
 denunciamo la decisione conseguente di rilanciare e rifinanziare il riarmo
come soluzione politica alla complessa conflittualità internazionale,
 denunciamo la decisione di confermare il "sistema Guerra", una guerra
preventiva, globale e permanente, come intoccabile,

 chiediamo che il governo Prodi non conceda l'allargamanto della base di
Vicenza, nè conceda altri siti alternativi per tale ipotesi,
 chiediamo che sia accolta e rispettata l'azione e il parere dei cittadini
e cittadine che abitano nei territori interessati,
 chiediamo che il potere e il sostegno per la costruzione della pace a
livello internazionale sia trasferito all'Onu invece che alle basi militari,
 chiediamo che si costruisca una Politica Estera disarmata e non
ossequiente a chi copre quasi il 50% della spesa militare mondiale,
 chiediamo al governo, sui temi del disarmo, della pace e della
cooperazione internazionale un doveroso segno di discontinuità con il
governo precedente
 chiediamo che le alleanze siano virtuose nel senso che rispettino con più
coraggio gli impegni contro la fame, la povertà , l'ingiustizia, lo
sfruttamento, la privatizzazione esasperata dei beni comuni. più che i
patti militari e spesso non conosciuti, non  discussi e approvati in
parlamento.

 Ci avete promesso nel programma di governo: " In questo quadro
(geo-strategia del sud Mediterraneo) reputiamo necessario arrivare ad una
ridefinizione delle servitù militari che gravano sui nostri territori, con
particolare riferimento alle basi nucleari. Quando saremo al governo daremo
impulso alla seconda Conferenza nazionale sulle servitù militari,
coinvolgendo l'Amministrazione centrale d ella Difesa, le Forze Armate, le
Regioni e gli Enti Locali, al fine di arrivare ad una soluzione condivisa
che salvaguardi al contempo gli interessi della difesa nazionale e quelli
altrettanto legittimi delle popolazioni locali." (Programma di Governo
dell'Unione - dal titolo: Per il bene dell'Italia p 109).
 Bene, oggi abbiamo bisogno di decisioni politiche che contrastino l'ormai
usuale stile del colpo al cerchio colpo alla botte, e che rispettino le
promesse fatte. Coinvolgendo nella Conferenza Nazionale la Società Civile e
non solo le istituzioni.

Pax Christi Italia

Firenze 18 gennaio 2007





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