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Re: [pace] roba da non crederci
- Subject: Re: [pace] roba da non crederci
- From: <brunoa01 at aleph.it>
- Date: Thu, 18 Jan 2007 18:09:27 CET
per essere precisi la commissione di inchiesta e' stata approvata alla camera e dovrebbero iniziare i lavori tra poco. Certo lasparizione delle molotov dimostra uno stato della democrazia disastroso. Moltiplichiamo le energie. Venite a Genova a seguire le udienze dei processi (quello della Diaz e' bloccato oslo per lemolotov, ma rimane l'autoferimento di un agente, il massacro di 36 persone e tanto altro) e' in corso il processo per le torture di Bolzaneto notizie su www.veritagiustizia.it ciao antonio bruno Disobbedienti <disobbedientimolise at libero.it> : > Roba da non crederci.... uno schieramento trasversale in parlamento nega la > commissione d'inchiesta sul G8, ora spariscono le prove.... ma in quale > democrazia viviamo? > > > > http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2007/01_Gennaio/18/imarisio.shtml > > Genova, il processo congelato per quanto riguarda la parte più delicata. > Nomi noti della Polizia sono imputati di calunnia e falso > Blitz alla Diaz, sparita la prova contro gli agenti > L´irruzione nella scuola durante il G8: non si trovano le molotov che > sarebbero state portate dagli investigatori > > > GENOVA - Dopo l´agente con la coda da cavallo e le firme sui verbali di > arresto, ci siamo giocati anche Gutturnio e Colli Piacentini. Sparite nel > nulla. Le due bottiglie molotov addebitate ai 93 ragazzi arrestati durante > la sanguinosa irruzione alla scuola Diaz, non si trovano più. In > quell´ormai lontano G8, luglio 2001, una vita fa, dovevano essere la «prova > regina», la conferma della pericolosità dei giovani finiti in manette. > Divennero invece il fulcro dell´inchiesta sui poliziotti coinvolti in > quella sanguinosa perquisizione. La «prova regina» era falsa. > Fabbricata ad arte per incastrare i 93 no global e giustificare così un > pestaggio a freddo, violentissimo, una specie di rappresaglia. > Gli ordigni erano stati sequestrati durante gli scontri del pomeriggio, e > portati alla scuola da due agenti mentre il blitz era in corso. Sono il > fulcro del processo che dall´aprile 2005 si sta celebrando nell´Aula magna > del Tribunale di Genova. In Italia, è avvolto in una nuvola di silenzio. > All´estero è diverso. Alcune udienze sono state «l´apertura» del > telegiornale della Bbc, quando a deporre fu il giornalista inglese Mark > Covell, massacrato a calci e pugni dagli agenti davanti al cancello della > scuola; altre sono finite in prima pagina sulla Frankfurter Allgemeine, > quando venne rievocato il calvario di Lena Zuhlke, vent´anni, tedesca di > Amburgo, un anno di ospedale per riprendersi parzialmente dalle fratture e > dalle lesioni provocate dalle scarpate dei poliziotti. Qui da noi, il > nulla, anche se tra gli imputati vi sono nomi molto importanti della > polizia italiana, accusati a vario titolo di falso, calunnia, lesioni gravi. > Eppure di cose ne succedono, nelle due udienze settimanali. Il clima è > sempre frizzante. Sulla porta dell´aula ci sono sempre agenti che prendono > le generalità di chi entra ed esce. L´udienza di ieri era di quelle > importanti, lo testimonia la presenza di tutti gli avvocati degli imputati, > evento mai successo dall´inizio del processo. Doveva deporre il dirigente > Valerio Donnini, all´epoca responsabile del reparto che raccolse le molotov > per strada. La discussione entrava nel vivo, insomma. Il legale > di uno degli imputati ha chiesto che venissero mostrate in aula le due > molotov. Durante tutta l´inchiesta, i riconoscimenti sono stati fatti > tramite foto dei due ordigni, ma in dibattimento viene chiesta la sua > ostensione. È uno stratagemma difensivo abbastanza comune. Trattandosi di > corpi di reato, le due molotov dovrebbero essere a disposizione del > Tribunale. Soltanto che nessuno le ha mai viste. > L´ultima notizia delle due «prove regine» risale alla notte dei tempi. Il 7 > maggio 2002, la Procura chiede alla questura di Genova il numero esatto > delle bombe incendiarie sequestrate nei giorni del G8. Sono cinque, è la > risposta della Digos. Tre sono state distrutte, le altre due sono quelle > della Diaz e sono custodite negli uffici della Polizia scientifica. Da lì > in poi, nessuno ne ha più saputo nulla. Nei reperti del processo, quelle > bombe non sono mai entrate. Nella storia di quest´inchiesta non è la prima > volta che si verificano misteriose sparizioni. Era successo già un´altra > volta, poco prima del rinvio a giudizio dei poliziotti. Erano scomparsi i > tabulati telefonici ottenuti dalla Wind. La questura di Genova sosteneva > di averli inviati in procura. Alla fine, vennero ritrovati negli uffici > della Squadra mobile. > È molto probabile che la sparizione delle molotov sia attribuibile > soltanto ad incuria e trascuratezza. Ma quel che emerge dal processo della > scuola Diaz è la scarsa collaborazione delle forze dell´ordine quando sono > chiamate a indagare su se stesse. Nelle ultime udienze è stata certificata > l´impossibilità di identificare un poliziotto dalla fluente coda di cavallo > fotografato in primo piano durante l´irruzione. Parla con altri agenti, dà > ordini. Nessuno l´ha riconosciuto. Così come nessuno degli altri firmatari > del falsissimo verbale di arresto dei 93 no global ha saputo indicare di > chi è la quindicesima firma posta sul documento. > L´eccezione si chiama Luca Salvemini, fa il vicequestore a Palermo e nel > giugno 2002 venne incaricato dalla procura di Genova di indagare sui falsi > commessi dai poliziotti. Lo fece. E la scorsa settimana, si è limitato a > raccontare in aula come le due molotov siano state introdotte alla Diaz > mezz´ora dopo l´inizio della perquisizione, mentre i migliori investigatori > d´Italia parlottavano tra loro nel cortile dell´istituto senza accorgersi > di nulla, nel migliore dei casi. La sua deposizione ha > inevitabilmente messo in risalto l´omertà e la mancanza di collaborazione > degli altri suoi colleghi. Il riassunto delle puntate precedenti finisce > qui. In attesa del ritrovamento delle molotov, se mai avverrà, il > dibattimento va avanti a scartamento ridotto. Il tribunale ha deciso di > «congelare» le testimonianze relative alle bottiglie incendiarie. Senza > Gutturnio e Colli Piacentini, almeno per ora i vertici della Polizia sono > dispensati dalla spiacevole incombenza. > Marco Imarisio > 18 gennaio 2007 > > > __________________________ > L'autoritarismo ha bisogno > di obbedienza, > la democrazia di > DISOBBEDIENZA > > > Passa a Infostrada. ADSL e Telefono senza limiti e senza canone Telecom > http://click.libero.it/infostrada18gen07 > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html ___________________________________ NOCC, http://nocc.sourceforge.net
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