lettera a Prodi - no all'ampliamento della base di Vicenza - Loc



Vi inviamo la email  che abbiamo inviato in ordine di elenco sottostante.
Oggi 16 gennaio alle ore 22,20 ci hanno telefonato da Vicenza che i
manifestanti hanno occupato i binari della stazione.
Prodi da Bucarest ha dichiarato un sì per l'ampliamento alla base.
Andiamo bene come si voleva dimostrare .......
ciao
Max

inviate pure la lettera alle persone in elenco per rafforzare il dissenso a
simile decisione




On. Romano Prodi

Presidente del Consiglio dei Ministri

Palazzo Chigi –06.67793085 - 6798648

Piazza Colonna, 370 –00187 Roma

<mailto:redazione.web at governo.it>redazione.web at governo.it



p.c.

On. Alfonso Pecorario Scanio

Ministro dell'Ambiente

<mailto:segr.ufficiostampa at minambiente.it>segr.ufficiostampa at minambiente.it



On. Paolo Ferrero

Ministro della Solidarietà Sociale

<mailto:segreteriaministroferrero at solidarietasociale.gov.it>segreteriaministroferrero at solidarietasociale.gov.it

On. Bianchi

Ministro dei Trasporti

<mailto:segreteria.bianchi at infrastrutturetrasporti.it>segreteria.bianchi at infrastrutturetrasporti.it



Milano 16-1-07

Oggetto:

contrarieta' all'ampiamento della base di Vicenza

Gentile Presidente Prodi,

con la presente le scriventi Associazioni ribadiscono il loro NO
all'ampliamento della base USA di Vicenza ed invitano il governo italiano a
decidere in tal senso nel Consiglio dei Ministri fissato il 26 gennaio p.v.

Il problema, a nostro parere, non e' semplicemente opporsi ad un
ampliamento delle servitu' militari nefasto socialmente ed ambientalmente
per la citta' veneta; ma contrastare un progetto funzionale per la "guerra
unica" al terrorismo dichiarata dagli USA in termini inaccettabili per lo
stesso programma dell'Unione, per gli interessi del nostro Paese oltre che
per la vocazione pacifista del patto fondativo della nostra Repubblica
sancito dalla Costituzione .

In questa inaccettabile logica di guerra "globale, preventiva e parmanente"
la base di Vicenza, ospitando la 173 Brigata, sara' il perno operativo del
fronte Sud per le operazioni unilateralmente perseguite dagli Stati Uniti.

E' quindi in gioco, in questa decisione, oltre la sovranita' nazionale, la
credibilita' di una impronta indipendente, europea, di pace della politica
estera italiana.

Una risposta negativa Sua e del Suo governo, si aggiungerebbe alla non
comprensione delle Vostre scelte operate ad esempio in Afghanistan, in
Nigeria, in Libano, in Iraq: non siamo a conoscenza in esse dei piani "di
pace" da Voi dichiarati, mentre ogni giorno sui media vediamo in quegli
scenari azioni di guerra, di violenza inaudita.

Inoltre non comprendiamo l'aumento delle spese militari operato in
Finanziaria, sottaciuto di fronte alle dichiarate difficoltà finanziarie di
molti settori sociali e culturali dell'Italia.

Con queste motivazioni, essendo soggetti attivi nel Movimento Pacifista
italiano ed in particolare per le campagne di obiezione di coscienza al
servizio militare e alle spese militari, dichiariamo il nostro appoggio
alle lotte popolari contro la base militare a Vicenza, e l'opposizione alle
armi di distruzione di massa presenti sul nostro territorio.

In caso di sordita' alle richieste popolari la resistenza nonviolenta
continuera' e noi ne sareme parte integrante con le nostre idee, le nostre
proposte, il nostro impegno.

Chiediamo al governo italiano di sottoporre comunque questa decisione ad un
preventivo dibattito parlamentare.



Distinti saluti

per le segreterie Lega Disarmo Unilaterale - Lega Obiettori di Coscienza -
Riconciliazione

Alfonso Navarra - Massimo Aliprandini - Francesco Lo Cascio