17/01 Genova: 243° ora in silenzio per la pace



Agli organi di informazione - con preghiera di pubblicazione e diffusione

Rete controg8
per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 17 gennaio dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, un'ora in silenzio per la pace.
Incollato di seguito trovate il volantino che verrà distribuito
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AVEVAMO RAGIONE……..



Quando Bush invase l’Iraq sostenevamo che si trattava di un’azione volta
soltanto a garantire agli USA il controllo dei pozzi di petrolio e non
certo di una guerra "contro il terrorismo", per la "neutralizzazione delel
armi di distruzione di massa", per "abbattere il dittatore sanguinario",
per "esportare la democrazia".

Lo dimostrano anche una serie di fatti evidenti:

Prima dell’invasione armata, cui anche l’Italia ha partecipato, in Iraq
quasi non esisteva il terrorismo, mentre oggi gli attentati sono prassi
quitidiana

Le armi di distruzione di massa non esistevano, per stessa ammissione degli
Stati Uniti

L’Iraq era governato da un dittatore, ma non gode certamente oggi di una
maggiore libertà



Il settimanale britannico "The indipendent Sunday" del 7 – 1- 2007 dà
notizia della svandita da parte di Bagdad dei propri diritti petroliferi
per tranta anni ad una serie di compagnie occidentali: BP e Shell
(britanniche) ed Exxon e Chevron (statunitensi); è probabile che qualche
briciola dei giacimenti di Nassirya possa essere lasciata all’Italiana ENI.
Come tutti ricordano, erano proprio soldati italiani quelli che occupavano
la zona di Nassirya.

La legge che legalizza la rapina delle risorse irachene è stata consigliata
al governo di Bagdad dalla società "Bearing Point", finanziata dal governo
statunitense.



Potremmo essere soddisfatti nel constatare di aver avuto ragione se la
guerra non fosse costata decine di migliaia di civili uccisi ( "effetti
collaterali") e 3019 soldati statunitensi.

E’ difficile ipotizzare come il governo Bush potrà uscire da qesta
situazione . Il giornale statunitense "New York Times" definisce la
posizione americana in Iraq "la palude della vanità" e sostiene che
l’amministrazione Bush sta cercando di prendere tempo sapendo che toccherà
al nuovo presidente "inviare gli elicotteri nella zona verde per evacuare
la gente dai tetti" come avvenne a Saigon nel 1975.