Eni e compagnie petrolifere occidentali in Iraq - Interpellanza parlamentare



INTERPELLANZA

La sottoscritta chiede di interpellare il Presidente del Consiglio, il
Ministro degli Affari Esteri e il Ministro della Difesa per sapere,
premesso che:

molti quotidiani nazionali del 08/01/2007 riportavano la notizia secondo la
quale il Parlamento iracheno si appresterebbe ad approvare una legge che è
destinata ad accordare alle compagnie petrolifere occidentali il diritto di
sfruttamento delle sterminate riserve petrolifere del Paese;

in particolare, stando alle notizie di stampa,  grazie ad un sistema che va
sotto il nome di «production-sharing agreements» (NdT, accordi di
condivisione della produzione), o PSA, le grandi compagnie petrolifere come
la BP e la Shell in Gran Bretagna e la Exxon e la Chevron negli Stati Uniti
potrebbero sottoscrivere accordi anche trentennali per l'estrazione del
petrolio iracheno;

come già ricordato dalla sottoscritta in una interrogazione al Ministro
degli Esteri del 25/07/2006, i PSA consentono ad un Paese di mantenere la
proprietà giuridica del petrolio, ma garantiscono una quota di profitti
alle società internazionali che investono in infrastrutture e nella
gestione dei pozzi, degli oleodotti e delle raffinerie;

nel caso specifico, in virtù delle notizie pubblicate dal The Independent
on Sunday, sulla base di una copia della bozza di legge fatta avere a
luglio alle compagnie petrolifere, le remunerazione delle compagnie
sarebbero molto elevate con un danno economico quasi certo per la
popolazione irachena;

Greg Muttitt di Platform, una organizzazione di diritti umani e ambientali
che si occupa di industria petrolifera afferma che tre gruppi stranieri
hanno avuto molte più opportunità del Parlamento iracheno e dell’opinione
pubblica di quel Paese di valutare questo disegno di legge dal momento che
la bozza sarebbe stata inviata al governo americano e alle principali
compagnie petrolifere a luglio e al Fondo Monetario Internazionale a
settembre, mentre molti deputati iracheni erano all’oscuro di tutto;



sembrerebbe che anche l’Eni abbia mostrato un certo interesse alla
conclusione positivo dell’iter di tale progetto di legge in vista dei
possibili guadagni da realizzare in loco;

dal momento che il Governo italiano nel decidere di ritirare il contingente
militare dal territorio iracheno ha più volte sottolineato come questo non
significa abbandonare il Paese al suo destino, ma, al contrario, ha
rilanciato i rapporti con il governo iracheno attraverso la messa a punto
di un programma di cooperazione a livello politico, economico e umanitario;
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quali informazioni abbia il Governo italiano su questa vicenda;

se corrispondano al vero le notizie riguardanti un interesse dell’Eni alla
vicenda;

se non ritenga che la difesa degli interessi petroliferi iracheni
costituisca una condizione primaria nella prospettiva di rilancio di una
politica di cooperazione e solidarietà con l’Iraq;

se e che cosa intenda fare per far pesare in sede internazionale
un’impostazione diversa sulla questione del petrolio;

On. Elettra Deiana

Roma 15/01/07