Re: [pace] Jean-Pierre Vernant



Mario, non capisco se ti stai rivolgendo a me quando parli di rigidità
che esclude. Nel caso avessi capito bene, ti confermo che non amo
partecipare a nessun "girotondo" allegro globale locale di protesta o
manifestazione, dove tutti si danno la mano, per poi
concludere..."tutti giù per terra!"
A terra ci sono sempre stata, ben radicata, decollo nei sogni e se devo
abbattere il mio muro, provo a farlo a suon di pizzica e taranta. La
"separazione", il distacco può essere visto come un fallimento o come
una consapevole e voluta "liberazione". Punti di vista.
Doriana

In data 13/1/2007, "mario bonica" <ibacon at libero.it> ha scritto:

>Non capisco questa rigidità mentale per cui le due cose debbano 
>escludersi a vicenda... Non abbiamo imparato proprio nulla dai 
>fallimenti del passato? Non potrà esserci nessuna vera trasformazione 
>sociale che non poggi sulla trasformazione delle coscienze di ogni 
>singolo individuo (e la seconda è molto più impegnativa e difficile 
>della prima)... Vogliamo provarci ad abbattere i nostri muri mentali?
>
>Mario
>
>Il giorno 13/gen/07, alle 13:03, Doriana Goracci ha scritto:
>
>> Altro che corsi di formazione ed educazione alla pace. Basterebbe 
>> leggere
>> singolarmente ed insieme, quello che il grande Vernant ha speso una 
>> vita
>> per tradurre l'energia e la capacità che ognuno di noi ha su questa
>> terra, e ..trasmetterla.
>> Come hai fatto tu Leo (toccato!).
>>  PHILOS, l'amico, avere cura...dDoriana
>>
>> In data 13/1/2007, "Bruno.Leopoldo at libero.it"
>> <Bruno.Leopoldo at libero.it> ha scritto:
>>
>>> Jean-Pierre Vernant è morto martedì 9 gennaio 2007 a novantatré anni.
>>> L’11/1/7, il manifesto gli ha dedicato una pagina. Vi si legge: “Il 
>>> percorso esistenziale di Vernant lo portò a incrociare la sua 
>>> attività di studioso dell’antichità classica alla militanza politica, 
>>> che inaugurò durante la Resistenza per poi iscriversi alle file del 
>>> partito comunista francese”. Vernant ha di fatto rivoluzionato “in 
>>> senso veramente copernicano gli studi di Scienze dell’Antichità. Lo 
>>> si vede bene proprio nel suo Mito e pensiero presso i Greci”.
>>>
>>> Riporto qui alcune frasi del suo libro - Senza frontiere – Memoria, 
>>> mito e politica – pubblicato nel 2005 da Raffaello Cortina Editore 
>>> (trad. it. di Arianna Ghilardotti):
>>>
>>> “Nella coscienza eroica, perché la vita meriti di essere vissuta, 
>>> bisogna porsi su un altro piano rispetto a quello dei valori terreni, 
>>> puntare al di là di tutti questi mutevoli vantaggi. Oggi si direbbe – 
>>> ma i Greci non pensavano in questi termini – che il disprezzo 
>>> riguarda i valori del mercato che si scambiano, che si misurano più o 
>>> meno in moneta. Il ‘valore aggiunto’ che non si compra, che è 
>>> totalmente a parte, è la propria vita; ed è questa vita che dà una 
>>> dimensione eroica all’esistenza, che fa sì che sia meglio vivere poco 
>>> e cadere in battaglia piuttosto che vivere molto e morire nel proprio 
>>> letto, senza essersi mai elevati al di sopra dell’ordinario”.
>>> “...Mettere il potere al centro significa che le decisioni di 
>>> interesse comune saranno prese al termine di un dibattito pubblico in 
>>> cui ognuno potrà intervenire, e che la loro esecuzione sarà 
>>> assicurata dall’insieme dei cittadini: questi verranno al centro a 
>>> turno per occupare e poi cedere ad altri l’incarico delle varie 
>>> magistrature, sicché la legge (nomos) e la giustizia (dike) si 
>>> sostituiranno al potere sovrano. Non ci sarà altro re che la legge 
>>> comune: nomos basileus. Questa neutralizzazione del potere presuppone 
>>> anche che esso abbia perduto il suo carattere di sacralità e che gli 
>>> interessi comuni del gruppo, le faccende umane, siano trattate come 
>>> un campo che ha a che fare, attraverso il dibattito, con l’analisi 
>>> intellettuale, l’esperienza meditata, la riflessione positiva”
>>> “...Il vero coraggio interiore è non cedere, non piegarsi, non 
>>> rinunciare: essere il granello di sabbia che i mezzi più pesanti, 
>>> quelli che schiacciano tutto al loro passaggio, non riescono a 
>>> spezzare”
>>> “...Ho studiato la Grecia antica per più di mezzo secolo: la 
>>> religione, la letteratura, le istituzioni, le atri plastiche, le 
>>> scienze, la filosofia. Per comprenderle meglio ho cercato di farmi 
>>> greco interiormente, nei modi di pensare e nelle mie forme di 
>>> sensibilità. Che lezioni ne ho tratto? Anzitutto l’esigenza di una 
>>> totale libertà di spirito: nessun divieto, nessun dogma, in nessun 
>>> campo, deve ostacolare una ricerca critica, un’indagine priva di 
>>> pregiudizi. Poi, che il carattere umano dell’uomo è legato alla sua 
>>> condizione di cittadino, alla sua partecipazione attiva a una 
>>> comunità di eguali in cui nessuno può esercitare alcun potere di 
>>> dominio su un altro. E infine che il mondo di cui facciamo parte è 
>>> bello, questo mondo che è infinitamente più grande di noi e può 
>>> distruggerci, ma di cui dobbiamo accettare con gratitudine, come un 
>>> dono, tutte le occasioni che ci offre per scoprire le meraviglie che 
>>> racchiude, le sue luci accanto alle sue ombre e alle sue notti”
>>> “...L’invenzione della politica va di pari passo con il deposito del 
>>> potere ‘al centro’, affinché non appartenga più a nessuno e, divenuto 
>>> comune, non possa più significare il dominio di qualcuno su nessuno 
>>> dei membri della comunità. La situazione è tutta diversa nelle nostre 
>>> società moderne, in cui è lo stato che esercita la sovranità di un 
>>> monarca. Il potere, invece di essere deposto al centro, ossia 
>>> esercitato da tutti senza appartenere a nessuno, si ritrova fissato 
>>> in alto, al di sopra dei cittadini, nelle mani di coloro che sono 
>>> tenuti a rappresentarlo per delega. Di fronte a questo potere gli 
>>> individui, che gli sono sottomessi, sono concepiti come atomi 
>>> provvisti di diritti inalienabili. La regola del gioco è ormai 
>>> definire i confini da non oltrepassare, tra il potere dello stato 
>>> sovrano e la libertà dei cittadini.....