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Re:[pace] La parabola del "manifesto" da "Viva il Mose" di Rossanda al "picchia i russi" d i Dakli ai "terroristi islamici" di Sgrena
- Subject: Re:[pace] La parabola del "manifesto" da "Viva il Mose" di Rossanda al "picchia i russi" d i Dakli ai "terroristi islamici" di Sgrena
- From: "pagani\.minelli\@libero\.it" <pagani.minelli at libero.it>
- Date: Thu, 7 Dec 2006 09:24:19 +0100
Colgo l'occasione per chiedere a voi alcune indicazioni di libri, ma mi basta anche uno per tema, magari quello che è, secondo voi, più preciso e semplice nella lettura su questi 3 temi: 1 - Dissoluzione della ex-Yugoslavia (per capirci chiaramente cosa è successo, anche le cose atroci commesse da chi ed ai danni di chi..........); 2 - Questione palestinese e situazione medio-orientale (con tutte le problematiche anche qui delle varie nazioni e delle loro divisioni....); 3 - I desaparecidos in Argentina..... Grazie molto a chi vorrà darmi indicazioni. Giovanni > di Fulvio Grimaldi - 5/12/06 > > Il solco l´aveva tracciato Bertinotti, prima di convolare a nozze con le > istituzioni dello Stato mafio-clerical-atlantico-capitalista da guerra. > E quindi non ci interessa più di un manifesto del 1920 dell´Amaro > Ramazzotti. Vada il parvenu vippomane a giuggiolarsi tra la sua becera > fauna e ci resti. > > Il "manifesto" - e spiace per le penne d´onore che vi sopravvivono e per > il rapporto d´amore-delusione che ci lega tutti da decenni a questo > foglio -, pur obiettando qua e là, lo difende. A dispetto delle poche > lettere di critica e, a volte, di stizzita rivolta, i responsabili del > quotidiano non si sono mai posta la domanda che direttori ed editori > tutti si fanno allorché le vendite si raggrinzano: "perché perdiamo > lettori?". Se se lo chiedono è per deviare su una causa esterna, i > cattivi che li vorrebbero fuori dalle palle. In compenso rivendicano di > meritare prezzi antiproletari all´edicola, donazioni con la frequenza di > una gabella per il transito sul ponte, accorruomo a difesa della sua > "diversità". Noi vogliamo che il "manifesto" viva e prosperi, ma non ci > stiamo se ci rifila a elevato prezzo, sotto la testatina "quotidiano > comunista", una micidiale subalternità alle bugie e alle malefatte del > potere. "Diverso", cari compagni, significa non consolidare con la > vostra autorevolezza i pilastri sui quali si basa il malgoverno del > paese e del mondo. "Diverso" non è riempire paginoni con chi, coda di > paglia lunga fino a Langley, gratifica di "dietrologo paranoico" e di > "psicopatico complottista" chi butta lo sguardo nelle voragini della > versione ufficiale sull´11 settembre e su tutto il terrorismo "islamico". > > "Diverso" non è confermare la bufala ufficiale e tacere le scoperte mai > smentite sull´attentato del 9 novembre 2005 e dei 54 morti ad Amman che > ci dicono come le vittime siano dirigenti e cittadini palestinesi e il > mandante, non il fantomatico Al Zarkawi, ma una manina antipalestinese > di chiara e provata identità. "Diverso" non è euforicamente chiamare, > con la firma economica più autorevole del giornale, l´emissario di Soros > e Goldman-Sachs, il privatizzatore pazzo e ora governatore di > Bankitalia, Mario Draghi, "compagno di strada". "Diverso" non è avallare > l´ennesima montatura umanitaria, quella del Darfur, convalidando tutti > gli strumenti propagandistici usciti dalla fucina di Langley - e > corredati dal plauso di Ong e pacifisti - per spianare la strada al > nuovo episodio della guerra "antiterrorista" sfasciapaesi. Tanto da > fornire al Bertinotti-bonsai con la voce da Orietta Berti, Franco > Giordano, quello strato di giornale che lo elevi, cappello da > bersagliere in testa, a proclamatore dell´intervento in Darfur. Chissà > che ne pensano lettori come i congiunti di coloro che ci hanno lasciato > la pelle servendo Bush a Nassiriya, o di quei 150 iracheni che, fin > nelle ambulanze, i "nostri ragazzi" hanno ivi "annichilito". > > "Diverso" non è, ma è letale, accreditare con il prestigio di una > Rossana Rossanda vuoi Zarkawi, Osama, Al Qaida, Moretti, vuoi il Mose di > Venezia. Rifilare tali truffe del secolo a un popolo davvero di sinistra > (anche se ormai ammutolito e a tastoni nel buio), allorché questo popolo > sente, più nelle viscere che nell´inchiostro del giornale, la verità su > tutte le operazioni delle élites impegnate nella controrivoluzione > antiproletaria mondiale. > > "Diverso" non è fosforizzare i Cobas con ben dieci bombe in due giorni, > perché a un governo amico dei nemici dei precari (e della pace) hanno > detto che è amico dei nemici dei precari. Potrei continuare per dolorose > ore: "diverso" non è rilanciare russofobicamente - copiando il migliore > Paolo Guzzanti - lo spurgo di latrina cucinato da terroristi Cia contro > un Putin, sempre più autonomo e dignitoso, con la megabufala di Polonio, > Litvinenco, Scaramella (scusate la puzza), con la stessa tecnica dell´11 > settembre, dell´assassino che grida "prendetelo". E il discorso si > appesantisce su Cecenia e Kosovo (quando non ne parla Tommaso De > Francesco, cui però si dovrebbe estrarre dal linguaggio il compulsivo > "contro" quando parla di "contropulizia etnica" e così rinsangua l´ormai > anemica menzogna della "pulizia etnica" di Milosevic), dove si riesce > israelianamente a invertire l´ordine dei fattori carnefice e vittima, > cambiando radicalmente il risultato. E senza una volta approfondire > l´aspetto geostrategico di quei luoghi, perfettamente sufficiente a > individuare gli attori in campo. > > Restando nel campo cruciale della politica estera, né "diverso" né > "comunista" è far fare i commenti sulle pulizie etniche israeliane a un > criptosionista come Zvi Schuldiner, con il suo codazzo di > intellettualoni israeliani specializzati nell´obnubilare torti e ragioni > dicendosi equidistanti tra aggressori ("esagerati") e aggrediti > ("terroristi"). Sono illusionisti che mettono tutti, ammazzanti ed > ammazzati, occupanti e occupati, sullo stesso piano e danno del > "criminali" a Hezbollah, ripetendo - con tutto il "manifesto" - la > patacca-trappola di hezbollah penetrati in Israele per sequestrare > soldati di Tsahal, quando era successo il contrario. > > Non fanno molto "diverso" le acide e superficiali rimasticature di certe > signore, perdutamente eurocentriche, su Iraq, Algeria, Afghanistan, > basate sulla spasmodica esibizione di testimonianze della più bella > acqua antislamica e di "società civile chic". E altrettanto poco > diverso" e "comunista" è il dilagare esponenziale nelle sempre più > brutte pagine del giornale dello tsunami informativo cattolico, Terre > Des Hommes, Lettera22, tutto in chiave caritatevole, moderatina, > assistenziale, euroindulgente, e "lungi da noi ogni lotta armata". Che > poi, più di qualsiasi sodale di segno giulianferrariano del debole > intellettuale e discutibile personaggio, ci si sia impegnati nella > difesa di Adriano Sofri, sorvolando su altri meno repellenti detenuti > d´antan, senza mai neppure borbottare qualche riserva sulle sconcezze > filosioniste e filoimperialiste del Nostro, è davvero poco "diverso". > Basta andarsi a leggere "il Foglio" o cartaccia analoga. > > Diversissimo è peraltro il "manifesto" nelle seconda metà del giornale, > dove, perlopiù, ci si perde nella boscaglia inestricabile di > iperspecialistiche astruserie letterarie, culturali, spettacolari che, > ci scommetto la penna, risultano avvincenti o comprensibili a un 2% dei > lettori e a uno 0,001% degli italiani e stanno all´interesse di un > proletario come la nouvelle cuisine a quello di Nando. > > Piccolo e non esaustivo florilegio, ma atto a trovare qualche attenuante > ai reprobi che abbandonano questo "quotidiano comunista" e la rancorose > risposte di Valentino Parlato a chi denuncia difetti di impostazione e > carenze di verità. > Amici e compagni di un "manifesto" che resta irrinunciabile, non > adagiatevi sul conforto che non c´è di meglio (almeno dopo > `autoaffondamento nel cassonetto della storia del giornale emiliofediano > di Bertinotti). I lettori, soprattutto i lettori del vostro bacino, > hanno ampia opportunità di documentarsi sui migliori siti e bollettini > del mondo telematico dell´informazione vera. Quella che, ottusamente, > qualcuno biasima come complottista. Come se non ci fossero complotti da > smascherare in questo mondo di ladri. E di gente che da duemila anni > cospira contro il 90% dell´umanità. > > Al "manifesto" si chiede perché non contribuisca a smantellare le > colonne di stereotipi, buonsenso, luoghi comuni e imposture che una > classe dirigente criptohitleriana utilizza per imporre la sua dittatura > alle menti, prima ancora che ai corpi. Ché, Giulietto Chiesa o Gianni > Minà sono forse più fessi? O gli autori dello straordinario sito > comedonchisciotte? Ci si dovrebbe essere abituati alle infinocchiature, > dalla Donazione di Costantino all´Assunzione della Vergine, dalle armi > di distruzione di massa dell´ottimo Saddam alla bufala dei dieci aerei > da schiantare tra Londra e New York, svaporata, peraltro, ma servita a > deviare lo sguardo atterrito del mondo dalla macelleria perpetrata da > Israele a Qana e in tutto il Libano. Forse è solo questione di lento > imborghesimento, di rendita di posizione, di mancanza di coraggio, di > voglia di non guardare negli abissi, di restare al caldo. > > Perché al "manifesto", come a noi, non è mica inibito collegarsi alle > fonti che raccontano e dimostrano un´altra realtà, quella radicalmente > opposta e che nel "manifesto" ormai barluccica sempre più timida solo > nei pezzi di mezza dozzina di compagni. Il 60 o 70% degli italiani ha > disapprovato una spedizione nel Libano, con addosso quei caschi blu che > dalla Corea ad oggi hanno condotto le più sconce operazioni belliche > nell´interesse dell´imperialismo. Hanno ben visto, sotto quei caschi, > l´elmetto atlantico, copiato pari pari da quello della Wehrmacht. Non > c´è dubbio che quella percentuale contiene tutti i 25.000 lettori del > "manifesto". > > Il "manifesto", invece, salvo San Stefano Chiarini, ha traccheggiato. Ed > era un questione davvero dirimente. Ve ne accorgerete. In una situazione > del genere, con le contraddizioni e i crimini che esplodono e il > "manifesto" a reggere il tendone contro lo tsunami della verità, è > comprensibile che si perdano lettori. E, comunque, che non se ne > guadagnino. > > -- > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende l'accettazione della Policy Generale: > http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > > ------------------------------------------------------ Passa a Infostrada. ADSL e Telefono senza limiti e senza canone Telecom http://click.libero.it/infostrada07dic06
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