ASTI CONFERENZA STAMPA -APPELLO NO GUERRA e PROCESSO



CONFERENZA STAMPA
INIZIATIVA PUBBLICA DEL MOVIMENTO
e
PROIEZIONE VIDEO SU IRAQ
LUNEDI' 4 DICEMBRE
ore 18.30

DIAVOLO ROSSO
PIAZZA SAN MARTINO 4
DIFFONDETE!!!

APPELLO
DI SOLIDARIETA' CON I PACIFISTI PROCESSATI

HANNO FATTO LA COSA GIUSTA
"LA MANIFESTAZIONE CHE
NON AVREMMO MAI VOLUTO FARE"
Era intitolata cosi' la manifestazione che indicemmo il 20 marzo 2003,
e era convocata nel giorno di inizio dei bombardamenti, ovvio era la
manifestazione che non avremmo mai voluto fare.
 In venticinque saremo processati, il 7 dicembre  2006 (oppure questo
processo verra' ulteriormente rimandato) per l’occupazione della stazione
di Asti.

Nella nostra, come in diverse città it aliane, il 20 marzo 2003 siamo scesi
in piazza per dimostrare contro l’invasione dell’Iraq da parte della
coalizione anglo-americana e l’autorizzazione concessa dalle ferrovie
italiane al trasporto di armi sulla propria rete.

La manifestazione pacifica, iniziata con un corteo cui hanno preso parte
oltre 2000 cittadini, è culminata con l’occupazione simbolica della
stazione.

         Tutt’oggi rivendichiamo con forza le ragioni della nostra azione,
considerato che:
·       dall’inizio del conflitto non sono state trovate armi di
distruzione di massa (allora indicate come pretesto per l’invasione);
·       un intero Paese, dapprima distrutto dall’intervento armato, è ora
sull’orlo di una guerra civile;
·       si contano ormai a decine di migliaia le vittime civili e militari.

A distanza di anni i nostri militari sono ancora impegnati in "Missioni di
Pace" che di pace hanno ben poco.
L'Asti Social Forum in gran parte messo sotto processo il 5 di luglio,
invita il Comune di Asti non solo a solidarizzare con i processati, ma a
prendere e trasmettere una posizione sul ritiro delle truppe dall'
Afghanistan.
Il 7 dicembre riprendera' il processo.
Paradossale che proprio in questi giorni si stia discutendo delle missioni
italiane, L'Asti Social Forum aderisce all'appello dei movimenti, che si
ricominciano a mobilitare in vista del voto sulle missioni italiane e sul
rifinanziamento in Afghanistan.

Crediamo importante rimarcare in questi giorni la scelta che facemmo per
richiamare alcune questioni internazionali : Afghanistan, Iraq e
medioriente.

La conferenza stampa indetta da Asti Social Forum del 4 dicembre vuole
essere un modo per rinsaldare la rete del Comitato Fermiamo la Guerra che
operava nel 2003 e per  richiamare una piattaforma cittadina sulla pace e
un nuovo cammino insieme.

1. Immediata decisione di ritiro delle nostre Forze armate dal territorio
afghano;
2. Riduzione delle spese militari pari ad almeno un 5 % annuo progressivo,
per finanziare forme di difesa nonviolenta quali i Corpi Civili di Pace,
come istituzione nazionale ed internazionale;
a) di stralciare dal testo il fondo sulle missioni militari all'estero;
b) di tagliare le spese militari dando un segno di reale controtendenza
rispetto al governo Berlusconi
c) di utilizzare tali fondi reperiti dal taglio delle spese militari per
aumentare la spesa sociale e quella alla cooperazione allo sviluppo nonché
al finanziamento di corpi civili di pace e di interposizione nonviolenta
nei luoghi del conflitto. (cooperazione e corpi civili che non possono in
alcun modo essere concepiti come complementari a missioni e logiche
militari)
3) Istituzione del Ministero per la Pace, dotato di portafoglio e “ricco”
di fondi sottratti al bilancio del Ministero della Difesa, per adottare una
rigorosa politica costituzionale di pace che obblighi a ripudiare
concretamente la guerra come metodo di risoluzione delle controversie;
4) Decisione di espellere dall’Italia le molte bombe nucleari presenti
nelle basi Usa, che violano palesemente la nostra Costituzione e i patti
internazionali;
Ripristino e rafforzamento della legge 185, limitativa del commercio delle
armi, causa primaria dei conflitti.
6)La riforma del 2 giugno :come festa del popolo che scelse la repubblica e
della costituzione e non come parata militare
7) LIBANO :
Al Governo Italiano
si richiede un segno efficace verso la pace interrompendo l'accordo di
cooperazione militare con Israele approvato nel maggio 2005
(accordo che potrebbe creare problemi al contingente Italiano, formalmente
non equidistante dalle parti in conflitto)
e di farsi portatore in ambito internazionale di un immediato embargo di
armi delle parti in conflitto.
8) Riteniamo che una pace duratura in Medio Oriente possa solo basarsi sul
rispetto del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni delle Nazioni
Unite, a partire da quelle che richiedono a Israele il ritiro dai territori
occupati in Palestina, Siria e Libano;
chiediamo al Comune di Asti di fare pressione sul Governo affinchè queste
risoluzioni vengano rispettate e una presa di posizione esplicita contro il
Muro Israeliano
9)No al terrorismo: Occorre rompere la spirale di morte Guerra -Terrorismo

Crediamo che non solo abbiano fatto la cosa giusta ma che occorra piu' che
mai ora dire no alla guerra.

Asti Social Forum

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