Quindici domande a Abraham Yehoshua, coscienza critica di Israele, a Torino al teatro Carignano il 30 novembre 2006 alle ore 18 per parlare di "Etica e letteratura" (fp)
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- Date: Wed, 29 Nov 2006 09:49:27 +0100
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A Torino il 30 novembre Le 15 domande saranno poi consegnate in inglese al famoso
scrittore, definito da La Stampa di Torino “coscienza critica di
Israele”. In Piazza Carignano donne e uomini, negli spazi illuminati
dalle Cosmometrie di Mario Airó, indosseranno i sudari opera di Piero Gilardi. In silenzio, immersi nella dimensione del lutto. Cosmometrie nasce da quello che l'artista stesso definisce un
"vagabondare”, inteso come l'esperienza di qualcuno che si muove e
parla attraverso le cose che incontra, evitando qualsiasi tipo di chiusura
intellettuale e formale. Quarantadue disegni di Giordano Bruno, tratti dal libro
“Articuli 160 adversus mathematicos”, sono proiettati sulla
pavimentazione della piazza, coprendola quasi fossero dei tappeti in una
Moschea. La produzione grafica di Giordano Bruno è qui ripresa dall’artista
per sottolineare il valore conoscitivo delle immagini. ISM-Italia Quindici domande a
Abraham Yehoshua Avraham Yehoshua sarà a Torino giovedì 30 novembre 2006 alle ore
18 al Teatro Carignano. Per i “Nove
Maestri” Yehoshua tratterà il tema “Etica e letteratura”. “Romanziere, saggista autore di racconti e di opere Avraham Yehoshua coscienza critica di
Israele? Con Amos Oz e David Grossman, Avraham Yehoshua forma
un apprezzato trio di “scrittori pacifisti”. Il trio ha un riscontro mediatico di tutto rilievo,
articoli e interviste sui maggiori quotidiani internazionali, apparizioni in
tv, inviti per conferenze, premi. All’inizio della guerra del Libano Grossman si è
immediatamente schierato insieme a Yehoshua e Oz a favore della guerra (2), poi il 6 agosto il trio
OzGrossmanYehoshua (OGY) ha
chiesto il cessate il fuoco (3).
Immediato e vastissimo anche in questo caso l’eco mediatico mondiale. Ma in Israele non tutti sono
d’accordo sullo spessore della coscienza critica di OGY. Dalle colonne di Haaretz Tom Segev ha preso in giro il
“pacifismo prêt-à-porter” del trio letterario (4), che sarebbero solo
sofisticati megafoni del potere, in servizio permanente effettivo (5) (“I tre scrittori hanno preparato il loro appello come se
stessero lavorando nell’ufficio legale del Ministero degli
Esteri”). Nel passato altri, ad esempio Itzhak Laor, avevano già messo in dubbio la
trasparenza della loro coscienza critica. Qualche
domanda d’obbligo all’illustre scrittore: Qual è il
suo parere sulla pulizia etnica dei Palestinesi iniziata nel 1947 e che
prosegue, nel silenzio e nella complicità degli intellettuali israeliani, con
qualche rara eccezione come quella di Ilan Pappe (6)? Qual è il suo parere sul diritto al
ritorno dei profughi? Quale è
l’obiettivo politico di una occupazione militare, capace di ogni
violazione dei diritti umani, che dura da 40 anni? La striscia di Gaza non è forse un
lager, o se preferisce un gulag, a cielo aperto? Era proprio
necessario distruggere la centrale elettrica nella striscia di Gaza? O forse
questo crimine è il frutto di un suo suggerimento? “If there is shooting at Ashkelon, there is no
electricity in Gaza."(“Se qualcuno spara contro Ashkelon, non ci
sarà elettricità a Gaza”), Abraham Yehoshua a Ari
Shavit (7). Il 40% delle colonie è stato
costruito su terre di proprietà araba. Non è un furto di stato? “Private
Palestinian land accounts for 40% of land used for settlements”
(“il 40% della terra usata per le colonie risulta essere proprietà
privata dei palestinesi”) (8). Perché Lei
che si attribuisce il merito di aver proposto la costruzione del Muro secondo
la linea verde, non ha iniziato uno sciopero della fame, dai risvolti mediatici
facilmente immaginabili e quindi determinante sulla volontà dell’uomo di
pace allora al governo di Israele, quando il percorso è stato definito in modo
diverso? Gli abitanti di Qalqilia hanno solo
un cancello, aperto a discrezione dai soldati israeliani, per poter uscire
dalla città. Non crede che sia un crimine contro l’umanità? Dove vuole andare Israele, ormai
sull’orlo del precipizio secondo Michel Warschawski, investendo in armi
nanotecnologiche come dichiarato da Shimon Peres (9), armi delle quali è iniziata la sperimentazione in
Libano e nella striscia di Gaza? Gideon Levy
ha chiesto alla società israeliana (10):
“MA NOI VOGLIAMO VERAMENTE LA PACE?” “And above it all hovers
the horrible question: Do we really want peace? Do we really want to live in a
just and sympathetic country? Or is the sad truth that the greed for territory
and power has blinded and deafened us so that we are no longer able even to
ask?” Lei ha una
risposta? Amira Hass ha
chiesto alla società israeliana (11):
“MA VOI
POTETE VERAMENTE NON VEDERE?” “Could it be that
you do not know what is happening 15 minutes from your faculties and offices?
Machsom Watch's site is available for all; in it are countless such testimonies
and worse, a day by day routine. But it cannot be that those who are appalled
over every swastika painted on a Jewish grave in France and over every
anti-Semitic headline in a Spanish local newspaper will not know how to reach this
information, and will not be appalled and outraged.” Lei ha una risposta? Un editoriale di Haaretz (12) ha sostenuto che il sequestro di ministri e di
parlamentari dell’ANP non è un atto di uno stato ma di una gang.
(But this is
not merely faulty reasoning; arresting people to use as bargaining chips is the
act of a gang, not of a state.) Lei è dello stesso parere? Che ne pensa della nomina al ministero delle minacce
strategiche del signor Avigdor Lieberman, un fascista a dir poco, sempre
secondo Haaretz? Ze'ev Maoz ha scritto su Haaretz il 25-7-2006, “La moralità non è dalla nostra parte”. Lei è dello stesso parere? Lei
è stato definito una coscienza critica di Israele. La sua coscienza critica ha qualche dubbio in proposito? ISM-Italia, Torino 30 novembre
2006
2.
La Repubblica, 2006 07 14
Tutte le ragioni di Gerusalemme di DAVID GROSSMAN
4.
Haaretz, 2006 08
11 Someone to fight with by Tom Segev 5.
“The three writers worded their ad as though
they were working in the legal department of the Foreign Ministry”, Tom Segev
7.
Haaretz, 2004 03 8. Breaking the Law in the 9.
Upgrading war,
privatizing peace, by Shimon Peres Haaretz 31 08 06 10.
No longer asking
by Gideon Levy Haaretz 2006 06 18 11.
Can you really not
see? by Amira Hass Haaretz, 30/08/2006 12.
The government is
losing its reason, Haaretz Editorial 30/06/2006 ISM-
Italia www.ism-italia.it
under construction ISM-Italia è il
gruppo di supporto italiano dell’ISM. L’International
Solidarity Movement (ISM www.palsolidarity.org) è un movimento palestinese
impegnato a resistere all’occupazione israeliana usando i metodi e i
principi dell’azione-diretta non violenta. Fondato da un piccolo gruppo
di attivisti nel 2001, ISM ha l’obiettivo di sostenere e rafforzare
la resistenza popolare assicurando al popolo palestinese la protezione
internazionale e una voce con la quale resistere in modo nonviolento alla
schiacciante forza militare israeliana di occupazione. TUTELA DELLA
PRIVACY Ai sensi della Legge 675/1996, La informiamo che il Suo
indirizzo è stato reperito attraverso e-mail da noi ricevuta o da fonti di
pubblico dominio. Siamo co
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