[paxchristi_news] SPECIALE CAMPAGNA â*œPONTI E NON MURIâ*? 2006-2007




PAX CHRISTI NEWS _ periodico telematico di informazione del movimento _
SPECIALE CAMPAGNA "PONTI E NON MURI 2006-2007"



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9 novembre 2006, ore 12:00



PONTI E NON MURI 2006/2007

Una campagna per abbattere i muri dell'odio e gettare ponti di pace



Il 9 novembre 2004 Pax Christi  ha lanciato in tutto il territorio
nazionale la Campagna 'Ponti e non Muri', per ricordare al mondo che, se il
9 novembre 1989 il muro di Berlino si è finalmente sgretolato trascinando
con sé ingiustizie e soprusi, un muro lunghissimo, alto,  freddo e
soprattutto illegale  deve essere abbattuto in Palestina. E invece continua
ad essere costruito, rubando metro dopo metro la terra dei palestinesi,
impedendo loro di muoversi, di andare a scuola, al lavoro, nei campi,
all'ospedale....

La campagna 'Ponti e non muri, nell'edizione di quest'anno, OLTRE A
CONTINUARE IL LAVORO DI SENSIBILIZZAZIONE, DI INFORMAZIONE E di
denuncia del dramma del conflitto israelo-palestinese, vuole CONTRIBUIRE a
rilanciare l'apporto prezioso dell'Onu, attraverso la diffusione del lavoro
fatto sul campo dall'Ocha, ufficio delle Nazioni Unite per gli affari
umanitari con sede a Gerusalemme che documenta, producendo mappe
circostanziate, l'evoluzione della situazione sul campo e le violazioni del
diritto internazionale compiute da Israele. E' proprio dai documenti
dell'Ocha che emergono chiaramente visibili  i nodi centrali
dell'occupazione: furto della terra, costruzione del muro di separazione,
chiusure dei territori e delle vie di comunicazione, ampliamento delle
colonie israeliane, militarizzazione di ogni spazio.

Pax Christi inoltre aderisce alla manifestazione nazionale per la pace e la
giustizia in Medio Oriente, che si terrà a Milano sabato 18 novembre, alle
ore 14:00.


 APPESI ALLA SPERANZA



L'iniziativa 'Appesi alla speranza', che valorizza la collaborazione e il
lavoro dell'Ocha e delle realtà locali, si trasforma in una proposta.

chiediamo a tutti, singoli, comunità civili e religiose, scuole, uffici,
comuni, università, fabbriche, sedi di associazioni, sedi sportive,
bacheche pubbliche...

di acquistare tramite Pax Christi  una MAPPA dell'ONU,
di APPENDERLA in un luogo visibile
di  documentarsi sulla situazione (vedi il sito
<http://www.paxchristi.it/>www.paxchristi.it)
di  attivarsi per RACCONTARLA, convinti come siamo che la conoscenza cambia
il mondo, l'ignoranza  e la menzogna lo affondano.
di avviare percorsi e progetti di solidarietà e scambio con le comunità
calpestate da questa logica violenta del muro.
Quest'anno il lancio della campagna è avvenuto a Gerusalemme, attraverso la
voce degli internazionali italiani che stanno partecipando al campo di
lavoro organizzato da Pax Christi 'Tutti a Raccolta', di cui diamo di
seguito il comunicato stampa.  I  partecipanti al campo di lavoro  e lo
staff di coordinamento della campagna Ponti e non Muri restano disponibili
per eventuali incontri, informazioni e scambio di materiale per le attività
che pensate di organizzare.





COMUNICATO STAMPA, Gerusalemme 6 novembre 2006

Dagli internazionali di Pax Christi Italia nei Territori Occupati e in Israele

"La situazione e' terribile, senza speranza. La Palestina e' morta." Così
ci hanno accolti a Ramallah. "Le risoluzioni ONU nono sono mai state
rispettate da Israele.
Perchè? E perché quando non accade per altri stati la comunita'
internazionale si mobilita e si indigna?"
In questi giorni riceviamo dalla gente dei villaggi palestinesi notizie da
Gaza. Notizie terribili, rese ancor più drammatiche dal disprezzo con cui
Israele denomina le sue operazioni militari.
"Nubi d'autunno"(questo e' il nome dato al massacro attuale) spazzano via
vite palestinesi di Gaza, così come la "pioggia d'estate" (il nome
dell'operazione iniziata il giugno scorso) è caduta ininterrottamente sulle
loro case, sulle loro strade, sulle loro teste. I palestinesi di
Cisgiordania, tutti quelli che incontriamo in questi giorni, piangono
questi loro fratelli morti.
Ci domandiamo cosa aspetta il mondo per svegliarsi: la primavera di Gaza?
Intanto nel villaggio di At-Tuwani un pastore due giorni fa e'stato rapito
da soldati in borghese e picchiato per un pomeriggio intero. Una donna
anziana e' stata uccisa a Betlemme vicino alla sua casa demolita
dall'esercito.
Un ragazzo di 17 anni e' stato ucciso a Nablus.
E ancora arresti, irruzioni notturne nelle case, chiusure arbitrarie di
checkpoint ovviamente illegali. E racconti sempre uguali di soprusi,
pestaggi, torture. "Lo scopo dell'occupazione e' far morire il nostro
sorriso insieme alla nostra dignità. Siamo forzati a resistere, non abbiamo
scelta" ci hanno detto i ragazzi del villaggio di Aboud. E gli artisti del
teatro di Ramallah si associano proponendo "ritmi d'autunno" con le loro
danze popolari.
Sembra poco per contrastare le "nubi". Ma nella Palestina occupata si
resiste anche così.


Nandino, Betta, Francesca, Francesco, Pier, Katia, Roberto, Elena,Alessandra.



Contatti

Nandino Capovilla: 00972 5454 19669

Betta Tusset: 347 7929787







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1.               PER CONOSCERE

Assemblea generale delle nazioni unite 5 SETTEMBRE 2006

CONSIGLIO DEI DIRITTI UMANI
RAPPORTO DEL RELATORE SPECIALE John Dougard sulla situazione dei diritti
umani nei territori palestinesi occupati dal '67 - (sintesi a cura di Pax
Christi Italia)



Il segretario generale sottopone all'attenzione dei membri del consiglio il
fatto che questo rapporto fa seguito al viaggio intrapreso dal relatore
speciale tra il 9 e il 17 giugno 2006.

1. Introduzione

Mi sono recato nei Territori palestinesi occupati (TPO) e in Israele dal 9
al 17 giugno 2006 per raccogliere le informazioni necessarie alla redazione
del rapporto che dovevo presentare al Consiglio dei diritti umani nella
sessione di settembre. Poco dopo la mia partenza dai TPO, si è aperta una
grave crisi a Gaza in seguito alla cattura, da parte di militanti
palestinesi, di un soldato israeliano, il caporale Gilad Shalit. La
reazione di Israele a questo avvenimento ha provocato la convocazione del
Consiglio in sessione straordinaria con lo scopo di discutere sulla
situazione nei TPO. In questa sessione straordinaria, il 5 e il 6 luglio
2006, il Consiglio ha deciso di inviare, sotto la mia direzione, una
missione atta a stabilire gli accadimenti in corso. Questa missione non
poteva aver luogo senza il consenso del Governo israeliano. Questi ha
rifiutato. Il presente rapporto è dunque redatto nell'intenzione di portare
a conoscenza del Consiglio la situazione dei diritti umani nella regione
così come si presentava durante il mio soggiorno, e degli avvenimenti
accaduti in seguito nei TPO. [Š]

Continua a leggere alla pagina:



http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1744-19385_john_dougard_rapporto_settembre_2006.pdf

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2. PER APPROFONDIRE



Davvero non riuscite a vedere?

di Amira Hass , giornalista israeliana

Tratto dal quotidiano israeliano Haaretz - 30/08/2006



Lasciamo da parte quegli israeliani la cui ideologia sostiene che
l'espulsione della popolazione palestinese dalle sue terre è giusta perché
"Dio ci ha prescelto". Lasciamo da parte i giudici che danno copertura ad
ogni politica militare volta ad uccidere e a distruggere. Lasciamo da parte
i comandanti militari che deliberatamente imprigionano un intera nazione in
recinti circondati da mura, fortificati da torrette, pistole, filo spinato
proiettori di luce accecanti. Lasciamo da parte i ministri. Tutti questi
non vengono presi in considerazione come collaboratori. Coloro sono gli
architetti, i pianificatori, i disegnatori, gli esecutori.

Ma ce ne sono altri. Storici e matematici, editori  famosi, star dei media,
psicologi e dottori di famiglia, avvocati, che non vogliono sostenere Gush
Emunin e Kadima, insegnanti ed educatori, amanti delle escursioni e delle
canzoni di gruppo, maghi dell'high tech. Dove siete? E che ne è di voi,
studiosi del Nazismo, dell'Olocausto e dei Gulag sovietici? Potreste
davvero essere favorevoli a leggi sistematicamente discriminanti?   Š
davvero non riuscite a vedere? [Š]

Continua a leggere alla pagina:

http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1745-19385_amira_hass_30_agosto_2006.pdf



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OSCURITA' DI MORTE A GAZA

di Gideon Levy



Gaza è stata rioccupata.

Il mondo deve saperlo. E anche Israele deve esserne cosciente. Gaza non è
mai stata in una condizione peggiore. Dal rapimento di Gilad Shalit e ancor
più dallo scoppio della guerra in Libano, l'esercito israeliano si è
scatenato - non c'è un verbo più giusto- uccidendo e demolendo, bombardando
e distruggendo, indiscriminatamente.

Š Gaza è occupata. E con una brutalità più grande di prima Š Nella gran
parte di Gaza non c'è elettricità. Israele ha bombardato l'unica centrale
della Striscia e più della metà delle strutture di approvigionamento
elettrico sono state tagliate e ci vorrà almeno un anno per ripristinarle.
La scarsità di acqua è enorme ed è impossibile portarla nelle case. Gaza è
più sporca e puzzolente che mai. A causa dell'embargo che Israele e il
mondo hanno imposto all'autorità democraticamente eletta, non sono stati
pagati i salari e gli addetti all'igiene pubblica sono in sciopero nelle
ultime settimane. Oltre a questo Gaza è anche una prigione Š Gaza è anche
più povera e più affamata di prima. [Š]

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http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1748-19385_gideon_levy.pdf

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Volete giudicare? Allora venite a Ramallah

di Moni Ovadia



Š L'ultima volta che ero stato in Israele era il 2000, l'aerostazione
appariva come quelle nostre di una media città del sud nei primi anni
sessanta, a distanza di soli sei anni come se il tempo fosse imploso mi
sono trovato di colpo nell'ipermodernità di un aeroporto da capitale
orientale. Allora l'emozione che provavo era quella della familiarità,
Israele era governata da Barak e Arafat era ancora vivo. Molti si
crogiolavano nella falsa promessa di una pace a buon mercato. Questa volta
guardo l'edificio con ammirazione architettonica ma con un senso di
indifferenza, al momento di ripartire per l'Italia andrà meglio. Il viaggio
in macchina verso Ramallah per noi scorre senza soste forzate al check
point, siamo fortunati. All'arrivo a Ramallah, appena il tempo di
appoggiare i bagagli e ci rechiamo al nostro primo incontro con la gente di
Al Kamandjati. Al Kamandjati è una scuola di musica per bambini.

Š Questo è il mio commento: chiunque voglia parlare della questione
israelo-palestinese venga qui a dare un'occhiata, e questo è anche quello
che ho da dire del campo profughi. [Š]

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http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1749-19385_moni_ovadia.pdf

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Gaza: ho visto la disperazione e il coraggio

di Umberto De Giovannangeli,  L'Unità 29 luglio 2006



Un viaggio a Gaza è un viaggio tra il dolore, la sofferenza, la rabbia, ma
anche la dignità, la determinazione, l'orgoglio di un popolo: il popolo
palestinese. Un viaggio a Gaza è rendersi conto di cosa significhi sentirsi
isolato, fisicamente isolato dal mondo e tuttavia al centro degli eventi
che segnano un pianeta sempre più globalizzato. La Striscia di Gaza è tutto
questo: uno snodo cruciale, ineludibile per una svolta di pace in Medio
Oriente. La Striscia di Gaza, dove la maggioranza della popolazione è sotto
i 18 anni, generazioni cresciute in un clima di violenza, in una
quotidianità scandita da raid, cannoneggiamenti, blitz delle forze armate
israeliane, e dalla resistenza armata delle milizie palestinesi. Gaza è
rabbia, frustrazione, ma anche desiderio insopprimibile di un futuro fatto
di normalità. Gaza sono i bambini che fino ad un anno fa, quando Ariel
Sharon decise il ritiro unilaterale dalla Striscia e lo smantellamento di
21 insediamenti, potevano solo sognare il mare pur avendolo a portata di
sguardo, perché era loro impedito di arrivare sulla spiaggia dai soldati
israeliani che presidiavano le colonie. [Š]

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http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1751-19385_umberto_di_giovannangeli,_ho_visto.pdf



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3. PER CONDIVIDERE





Amnesty International: bisogna affrontare le violazioni dei diritti umani
da parte di Israele

Le persistenti violazioni dei diritti umani da parte di Israele devono
essere un argomento prioritario nell'ordine del giorno del Consiglio di
associazione Ue-Israele, in programma domani.

L'uso sproporzionato della forza da parte di Israele contro i civili
palestinesi è al centro di un dossier sui diritti umani che Amnesty
International ha presentato alla presidenza austriaca dell'Ue.

Oltre 100 palestinesi, tra cui oltre 30 bambini, sono stati uccisi
dall'inizio dell'anno dalle forze israeliane, i cui attacchi coi missili
hanno spesso fatto vittime innocenti.[Š]

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http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1746-19385_amnesty_international.pdf



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E' CONTRO LA LEGGE E LA RAGIONE: BASTA CON LA VIOLENZA!

Documento dei responsabili delle Chiese di Gerusalemme
"Così è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità
incespica in piazza, la rettitudine non può entrarvi. Così la verità è
abbandonata, chi disapprova il male viene spogliato. Ha visto questo il
Signore ed è male ai suoi occhi che non ci sia più diritto. Egli ha visto
che non c'era alcuno, si è meravigliato perché nessuno intercedeva." (Isaia
59,14-16)
La violenza e l'aggressività di Israele in questo momento non hanno nessuna
giustificazione né proporzione.
Un soldato israeliano è stato fatto prigioniero durante un combattimento.
Un colono è stato rapito ed ucciso. Come risposta a ciò, le forze armate di
Israele hanno distrutto tre ponti e una centrale elettrica causando milioni
di dollari di danni e lasciando 750.000 persone nella striscia di Gaza
senza acqua ed elettricità. [Š]

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http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1747-19385_chiese_di_ger_su_gaza_e_libano_8_luglio_06.pdf



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Parlamento Europeo, Strasburgo, 14 giugno 2006



"Basta stragi, basta silenzi: subito una soluzione politica per le
aggressioni nei Territori Palestinesi. E subito gli aiuti europei al popolo
palestinese, che devono essere versati nella loro totalità" lo ha
dichiarato Luisa Morgantini, (GUE/NGL), Presidente della Commissione
Sviluppo al Parlamento Europeo e membro del Comitato politico
dell'Assemblea parlamentare Euro-mediterranea. Š Il silenzio della Comunità
Internazionale è complice di questa catastrofe: cosa si aspetta, ancora,
per rilanciare una soluzione politica giusta e sostenibile per entrambe le
parti? Abbiamo bisogno di altre morti per lavorare concretamente per una
ripresa effettiva dei negoziati, nel rispetto della Road Map e
definitivamente contro ogni piano unilaterale del governo israeliano?[Š]

Continua a leggere alla pagina:

http://italy.peacelink.org/paxchristi/docs/1750-19385_parlamento_europeo_14_giugno.pdf



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