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Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono preoccupati della controinformazione sul Darfur?
- Subject: Perché i laboratori della "guerra umanitaria" sono preoccupati della controinformazione sul Darfur?
- From: Roberto Vignoli <rvignoli at gmail.com>
- Date: Fri, 03 Nov 2006 12:53:12 +0100
www.contropiano.orgAlcune settimane fa, avevamo scoperto che un importante sito specializzato vicino al complesso militare-industriale italiano e alla NATO (www.paginedidifesa.it) , con un articolo di Franco Londei che riproduciamo nel nostro dossier, si stava preoccupando delle denunce e della documentazione che Contropiano da tempo sta producendo sulla preparazione di una nuova guerra umanitaria nel Darfur, regione occidentale del Sudan (con le esatte e medesime caratteristiche, fonti, soggetti, ragionamenti di quella in Kossovo). Avevamo annunciato che stavamo preparando un altro dossier ancora più corposo e significativo sul Darfur e sulla preparazione di una nuova guerra umanitaria in questa importante regione africana.
In un successivo articolo su un altro sito (http://inpolitica.net), Franco Londei tornava a contestare il nostro impianto di analisi sulla situazione in Darfur dichiarandosi amareggiato di come un sito pacifista (Contropiano non è un sito pacifista ma è contro la guerra, la differenza, come ha detto Gino Strada a luglio, è ormai discriminante, NdR) potesse opporsi allintervento dellONU per risolvere una emergenza umanitaria come quella in Darfur. Il ricorso a luoghi comuni e ai ricatti morali (è facile parlare e dire di no quando si sta comodi nelle proprie case etc. etc ), cerca di confondere le carte con il buonismo. In discussione infatti non è lemergenza umanitaria per i profughi del Darfur (dovuta però non solo alla guerra ma anche a fenomeni climatici di cui non si parla mai) ma la manipolazione di questa emergenza umanitaria ai fini di un intervento politico-militare da parte degli Stati Uniti e della NATO in questa area del mondo. Non dovrebbero essere sfuggiti alcuni particolari come la preoccupazione di Washington per il recente vertice tra Cina e paesi africani (a cavallo tra ottobre e novembre) e per la penetrazione della Cina in una regione come quella africana che Stati Uniti e Francia ritengono loro esclusiva riserva di caccia. Il Sudan, in questo scenario, è paradigmatico. Le preoccupazioni umanitarie di Washington e di Parigi le abbiamo già viste allopera in Jugoslavia, in Iraq, in Afghanistan, in Costa dAvorio. Si chiamano colonialismo, tantè che i sostenitori dellintervento umanitario in Darfur contestano anche la capacità dellUnione Africana di poter gestire la crisi in fondo sono africani, quindi dobbiamo mandare i soldati e gli esperti umanitari delle potenze occidentali a risolvere la crisi.
Non deve sorprendere che lintervento militare colonial-umanitario si faccia spianare la strada da denunce e documenti di organizzazioni internazionali. Ma queste organizzazioni sono legate a doppio filo con lestablishment statunitense (dallInternational Crisis Group di Gorge Soros ed Emma Bonino a Human Rights Watch). Li abbiamo già visti allopera con falsità, manipolazioni e denunce in Kosovo (smentite poi dalla realtà come le fosse comuni) per preparare lopinione pubblica a legittimare i bombardamenti e gli interventi militari sul campo. Ce li siamo studiati da vicino, abbiamo radiografato il loro modus operandi, il tono e la costruzione delle notizie e delle denunce. Quelle sul Darfur sono praticamente la fotocopia di quelle che avevamo già visto e sentito sulla Jugoslavia. Diciamo solo che di costoro non ci fidiamo perché non sono degni di fiducia. Si schierano con i più deboli ma lavorano per i più forti.
E bene dunque che le forze democratiche e contro la guerra, sappiano che cosa si sta preparando per il Darfur e non si facciano cogliere impreparate. Noi cerchiamo di fornire documentazione e chiavi di lettura che consentano di non cadere nella trappola di quello che Giulietto Chiesa ha definito giustamente lo tsunami mediatico al quale è difficile resistere se non si è ben saldi nelle proprie analisi. A questo scopo, da lunedi 6 novembre sul nostro sito (www.contropiano.org ) mettiamo a disposizione il nostro dossier. Qui di seguito il sommario dei documenti e dei contributi ospitati nel dossier.
La redazione di Contropiano Darfur.Come i laboratori della guerra umanitaria stanno preparando l'intervento militare contro il Sudan
Un dossier di Contropiano ******** Sommario: Premessa della redazione di Contropiano 1. I laboratori della guerra umanitaria tornano allopera 2. Cronologia degli avvenimenti nel 20063. La vera posta in gioco in Sudan e Darfur. Dieci interventi che smascherano lambiguità della guerra umanitaria e chiariscono gli obiettivi degli Stati Uniti
- Perché il Sudan rifiuta le truppe dellONU (di Sara Flounders) - Il ruolo degli Stati Uniti nel Darfur (di Sara Flounders) - Dopo lIraq, il Sudan? (di Luca Galassi) - Fuori dallIraq, ora nel Darfur (di Gery Leupp) - Sudan. Verso una nuova guerra contro un paese arabo? (di Mohamed Hassan)- Le potenze occidentali orchestrano la disintegrazione del Sudan (di Uwe Frieseke)
- Come la propaganda umanitaria prepara una nuova guerra umanitaria (di Claudio Moffa)
- E umanitario linterventismo umanitario? La cortina di fumo nel Darfur (di Carl G. Estabrook)
- Gli affari dei trafficanti di armi israeliani (anche in Sudan) (di Luca Airoldi)
- Non si aiuta il Darfur con le minacce al governo sudanese (di Adrian Hamilton)
4. Stati Uniti e NATO puntano a intervenire militarmente contro il Sudan- Per Bush necessario un maggiore impegno della Nato nel Darfur (di M. Brugnara)
- La Nato scalda i motori per la " guerra umanitaria " in Darfur (agenzia ANSA)
- Sudan, la Nato pronta a intervenire nel Darfur se lOnu chiama (agenzia ANSA)
- Nato - Afghanistan e Darfur. L'Alleanza pensa globale (Quadrante Europa)5. Come i laboratori della guerra umanitaria e i neocons italiani preparano il terreno allintervento militare
- Emma Bonino "Darfur: Il peggio deve venire" (Emma Bonino) - La mancata protezione del Darfur (International Crisis Group) - La crisi del Darfur arriva alla Camera (la posizione dei DS) - La marcia dell'Iran sul Darfur (Massimo Introvigne) - Una tragedia inevitabile? (di Carlo Calia) --
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