Appello per la manifestazione del 18 novembre a Roma (da discutere a Firenze)





Inviamo la proposta di appello per la manifestazione del 18 novembre a Roma
da discutere alla riunione nazionale di Firenze domenica 5 novembre (ore
10.00, dopolavoro ferroviario, via Alamanni 5) In fondo troverete anche la
bozza del manifesto murale da stampare. Ci vediamo il 5 novembre.
Buon lavoro a tutte e a tutti

Palestina libera, adesso
Non vogliamo più essere complici del massacro dei palestinesi
e dell’occupazione israeliana

Appello per la manifestazione del 18 novembre a Roma

A metà novembre in ventidue paesi si terrà per il quarto anno la settimana
di iniziative della Campagna Internazionale contro il Muro dell’Apartheid
che Israele sta costruendo sui Territori Palestinesi Occupati. In Italia,
anche quest’anno, siamo chiamati a dare il nostro contributo ad una
campagna che assume in sé tutte le aspettative, le contraddizioni e le
urgenze della lotta di liberazione del popolo palestinese dall’occupazione
militare e coloniale israeliana.

Abbiamo deciso di scendere in piazza con una manifestazione nazionale a
Roma sabato 18 novembre chiamando alla mobilitazione tutti coloro che
ritengono insopportabile il silenzio e l’inerzia di fronte al quotidiano
massacro a cui viene sottoposto il popolo palestinese. Solo nell’ultimo
mese sono stati uccisi 62 palestinesi. Negli ultimi sei mesi ne sono stati
uccisi 377, più di due al giorno.

 Ma il prossimo 18 novembre chiamiamo anche a scendere in piazza per
cercare di mettere fine concretamente alle complicità dei nostri governi
con l’occupazione israeliana della Palestina, con l’illegale costruzione
del Muro dell’apartheid e con le minacce di aggressione contro gli altri
paesi della regione (Libano, Siria, Iran).

L’Italia ha ufficializzato un accordo di cooperazione militare bilaterale
con Israele che vede impegnata la principale azienda pubblica nel campo
bellico e tecnologico (Finmeccanica), che vede impegnati i servizi segreti
e gli apparati militari italiani nella collaborazione con le forze armate
israeliane, che vede la politica ufficiale del governo Prodi non recidere
concretamente i vincoli assunti dal governo Berlusconi nella complicità con
le autorità di Israele. L’Italia continua così ad essere complice sul piano
militare dell’apparato bellico, politico e coloniale che sta martoriando la
popolazione palestinese, che ha già bombardato e devastato il Libano, che
minaccia di bombardare a breve anche la Siria e l’Iran

In Italia, in questi mesi, milioni di euro sono stati stanziati dalle
Regioni per accordi bilaterali con autorità israeliane mentre i medici e
gli insegnanti palestinesi non ricevono da mesi lo stipendio, gli ospedali
e le scuole chiudono per mancanza di fondi e risorse, i soldi dei prodotti
palestinesi venduti all’estero sono sequestrati dalle autorità israeliane
che controllano i confini e le dogane.

L’Italia, al contrario, continua ad applicare l’embargo contro l’Autorità
Nazionale Palestinese per punire una popolazione che ha democraticamente
eletto una formazione politica – Hamas – ritenuta ostile dagli Stati Uniti
e da Israele.  In questo modo, una popolazione già priva di libertà di
movimento e di risorse economiche, si è vista tagliare stipendi, servizi
ospedalieri e scolastici, finanziamenti per lo sviluppo. Assistiamo così ad
un vergognoso scenario in cui vengono applicate le sanzioni contro le
vittime e non contro gli occupanti. Le autorità israeliane che imbarcano
anche partiti fascisti e razzisti nel governo, continuano infatti a non
essere sottoposte ad alcuna sanzione per la loro politica di annientamento
contro i palestinesi.

Di fronte ad una situazione insostenibile e vergognosa di ingiustizia,
oppressione, violazione dei diritti umani, riteniamo inaccettabile che il
nuovo governo italiano e le forze politiche che lo compongono, si limitino
ad esercitare una posizione di “equidistanza” tra i diritti dei palestinesi
e la politica di Israele. I diritti storici dei palestinesi (dallo Stato
indipendente al diritto al ritorno dei profughi) meritano di entrare con
forza dentro l’agenda politica e un negoziato fondato su una pace con
giustizia per il Medio Oriente.

In una situazione di totale asimmetria come quella israelo-palestinese,
l’equidistanza diventa complicità con il più forte. Lasciarsi alle spalle
il servilismo del governo Berlusconi significa introdurre cambiamenti
significativi nelle scelte di politica internazionale del nostro paese. Il
governo israeliano deve essere sottoposto a sanzioni internazionali fino a
quando non recederà dalla politica di annientamento dei palestinesi e di
minaccia contro gli altri paesi dell'area. Se i governi non adotteranno le
sanzioni, la società civile avvierà una vasta campagna di boicottaggio e di
disinvestimento verso l'economia di guerra israeliana.

Noi non vogliamo più essere complici in alcun modo dell’occupazione
militare e coloniale
israeliana della Palestina né delle nuove aggressioni contro altri paesi
dell’area.

Per questi motivi scenderemo in piazza a Roma il 18 novembre per chiedere:
- la revoca dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele
- la revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le autorità
israeliane
- la revoca del vergognoso embargo dell’Unione Europea contro il popolo
palestinese

Stop al Muro dell’apartheid
Autodeterminazione per il popolo palestinese
Solidarietà con la resistenza dei popoli alle occupazioni
Contro l'occupazione israeliana o le sanzioni o il boicottaggio

adesioni: <mailto:palestinalibera2006 at libero.it>palestinalibera2006 at libero.it

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Manifesto murale per la manifestazione

Palestina libera, adesso!!
L’Italia rompa ogni complicità con l’occupazione
militare e coloniale israeliana

Sabato 18 novembre
Manifestazione nazionale a Roma
(ore 15.00, piazza della Repubblica)

Per la revoca dell’accordo di cooperazione militare Italia-Israele
Per la revoca degli accordi economici tra le regioni italiane e le autorità
israeliane
Per la revoca del vergognoso embargo dell’Unione Europea contro il popolo
palestinese

Stop al Muro dell’apartheid
Autodeterminazione per il popolo palestinese
Solidarietà con la resistenza dei popoli
Contro l'occupazione israeliana o sanzioni o boicottaggio


Il Comitato organizzatore
<mailto:Palestinalibera2006 at libero.it>Palestinalibera2006 at libero.it