COMUNICATO STAMPA - RETE CASCHI BIANCHI



COMUNICATO STAMPA - 14/09/2006

La Rete Caschi Bianchi (coordinamento degli enti: Associazione Comunità
Papa Giovanni XXIII, Caritas Italiana, Volontari nel Mondo FOCSIV e GAVCI)
impegnata da anni con gli obiettori di coscienza ieri e con i giovani in
Servizio Civile Volontario oggi in missioni all'estero di promozione della
pace, dei diritti umani, dello sviluppo e della cooperazione fra i popoli
esprime soddisfazione per la proposta della Vice Ministra alla Cooperazione
Patrizia Sentinelli al Tavolo per la ricostruzione del Libano in ordine
alla costituzione di una forza civile di pace che favorisca il processo di
ricostruzione e la soluzione nonviolenta del conflitto. Da anni la Rete,
con l'impegno sul campo di obiettori di coscienza e di volontari, sollecita
le istituzioni italiane a raccogliere la risoluzione 49/138/B ed i ripetuti
appelli dell'ONU a partire dal 1994 in poi per la costituzione di
contingenti nazionali di Caschi Bianchi.

Al fine di contribuire alla definizione del profilo e del ruolo di una
simile presenza, la Rete è disponibile a mettere al servizio delle
popolazione Libanese e della ricostruzione della pace l'esperienza maturata
in oltre 30 paesi in quasi dieci anni di progetti di servizio civile
all'estero ( ricordiamo i progetti realizzati e in corso nei Balcani, in
Cile, in Bolivia, in Ecuador, in Guatemala, Hounduras, in Chiapas, in
Kenya, in Turchia, in Palestina, in Congo e Ruanda).

I progetti degli enti membri del coordinamento mirano ad essere percorsi di
prevenzione sociale dei conflitti per la costruzione/ricostruzione di
processi di riconciliazione e di pace con strumenti e metodi nonviolenti
attraverso progetti di cooperazione internazionale e interventi di
carattere socio umanitario. A partire da questa esperienza, alla Rete preme
sottolineare alcuni principi essenziali a cui a suo avviso una simile
presenza civile dovrebbe ispirarsi.

Essere consapevoli che la riconciliazione è un processo di medio/lungo
termine che necessita del coinvolgimento e dell'accompagnamento dal basso
della società civile.

Promuovere una strategia di facilitazione della riconciliazione che si
concretizza trasversalmente attraverso tutti gli interventi di assistenza
umanitaria, ricostruzione, riabilitazione e sviluppo.

Valorizzare e facilitare tutte quelle componenti della società civile
locali impegnate nella promozione dei diritti umani e del dialogo.

Partire dalla promozione delle fasce più deboli della popolazione in modo
neutrale, imparziale e non discriminante rispetto alle varie componenti
etniche e religiose della società civile.

Essere una presenza distinta e autonoma dalle forze armate libanesi e
internazionali.

Essere presenza di monitoraggio, tutela, promozione dei diritti umani.


La Rete inoltre ritiene che la costituzione del contingente poc'anzi citato
coinvolga anche le istituzioni responsabili per il Servizio Civile
Nazionale al fine di studiare le modalità e le possibilità concrete di
sperimentazione anche di progetti di servizio civile.

L'intervento di giovani in servizio civile volontario, seppur in un
contesto difficile e complesso come quello del Libano, può essere elemento
significativo di riconciliazione dal basso, cooperazione, aiuto e sostegno
alla società civile locale impegnata nella ricostruzione del dialogo. Per i
giovani questa esperienza risulterà preziosa per la loro crescita e
formazione, di cittadini attivi e solidali con le realtà di disagio e
povertà presenti sia in Italia che all'estero.



Don Vittorio Nozza, CARITAS ITALIANA

Sergio Marelli, Volontari nel mondo- FOCSIV

Don Oreste Benzi, ASSOCIAZIONE COMUNITA' PAPA GIOVANNI XXIII

Padre Angelo Cavagna, GAVCI

Per informazioni: 347 8448791





G.A.V.C.I.
c/o Villaggio del Fanciullo
Via Scipione Dal Ferro 4
40138 BOLOGNA
tel/fax 051.341122