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l'europa contrasti la guerra unica
- Subject: l'europa contrasti la guerra unica
- From: "alfonsonavarra at virgilio.it" <alfonsonavarra at virgilio.it>
- Date: Fri, 8 Sep 2006 09:33:40 +0200
Gualtiero Via scrive: l'interpretazione che l'Amministrazione USA cerca di dare (e di imporre) delle varie crisi e aree di conflittualità (che hanno ciascuna le sue peculiarità, che sbaglieremmo -secondo me- a ignorare) è una costruzione ideologica... Alfonso Navarra risponde: Gualtiero, innanzitutto una premessa: ho risposto "drasticamente" ad Enrico Peyretti, e me ne scuso con lui, perche' sono stanco degli epiteti che mi arrivano (non dalla parte di Enrico, per la verita') di "integralista nonviolento" che "mette la testa sotto la sabbia" perche' vorrebbe "assistere inerte al massacro dei civili in Libano e a Gaza". Chiedo in anticipo scusa anche a te se saro' energicamente assertivo, ma intendo essere brutalmente chiaro affinche' "suocera" intenda. Ho provato ad iniziare, sull'argomento missione in Libano, con interventi tranquilli e dialogici: ma mi sono trovato subito subissato dalle rimostranze poco urbane di signori tetragoni nella loro assolutistica convinzione che la missione militare sia "la" carta da giocare" per la pace in Medio Oriente. Io farei modestamente osservare l'opportunita', da parte di chi si autodefinisce pacifista e nonviolento, di un principio di precauzione pacifista e nonviolento: prima di applaudire degli eserciti in marcia consiglierei di pensarci almeno 18 volte soppesando bene i pro e i contro e verificando l'impossibilita' di alternative. Questo mi sembrerebbe un atteggiamento sensato da parte di un seguace ufficiale di Gandhi: non partirsene subito in quarta gridando "Forza ONU" a squarciagola e facendo il tifo peggio di un ultra' per i "soldati arcobaleno". Il soggetto in questione, poi, non si limita solo a esternare il suo entusiasmo di neofita del peace-keeping armato: contemporaneamente scarica mitragliate di epiteti contro i pacifisti che fanno il mestiere di pacifisti: dubitano, cioe', che le armi possano essere una via per la pace (e se non dubitano loro, chi dovrebbe farlo? i generali, forse?). Ma veniamo a noi. ABSTRACT DELL'INTERVENTO: L'EUROPA DEVE CONTRASTARE (POLITICAMENTE) LA GUERRA UNICA, NON SEMPLICEMENTE FINGERE CHE NON CI SIA PER LIMITARNE I DANNI QUESTA DISSOCIAZIONE POLITICA E' LA CONDIZIONE PERCHE' LA MISIONE ONU ABBIA CONSEGUENZE DI PACE E NON SIA INVECE STRUMENTALIZZATA A FINI DI GUERRA PERSONALMENTE SPERO PIU'NEL RUOLO DEI PACIFISTI AMERICANI NELLO SCONFIGGERE BUSH A NOVEMBRE CHE NON NELLA CAPACITA' SUL CAMPO LIBANESE DEI MILITARI DI MANTENERE LA TREGUA (vedi file allegato) C'e' l'ideologia della democrazia ma c'e' anche un PIANO UNICO (americano, non europeo) per un "nuovo Medio Oriente". Condy Rice ne ha esposto qualche giorno fa l'architettura ideologica. Tu, mi pare, non riesci a vedere una cosa lampante: dietro le parole, ovviamente mielate di retorica, c'e' una volonta' precisa di guerra, da parte americana (e da parte israeliana, per la parte che compete ad Israele). La retorica e' falsa, la volonta' ed il piano di guerra sono invece realissimi, concretissimi. Il piano si traduce in un percorso per la guerra e in atti di guerra. In guerre che sono state gia' avviate ed in altre guerre che si stanno preparando. Parole come queste di Bush: "L'Iran e' come Al Qaeda" sono di chiara preparazione per una prossima guerra. E' una ovvieta' dire che ogni fronte ha le sue particolarita'. Il punto e': tu lo vedi o non lo vedi questo piano di guerra unico? O credi si tratti solo di interpretazione retorica a fini elettoralistici di corto respiro? Vedi solo parole "esagerate" (come le spacconate dei nostri politici) o vedi una pratica di guerra? La retorica di guerra e' un ingrediente indispensabile per la macchina bellica: serve a convincere la gente che e' necessario e giusto combattere. Ma la retorica - per essere efficace - deve avere legami con la realta'. La retorica parla oggi di guerra unica perche' deve riferirsi ad una pratica di guerra unica, che al momento, tra l'altro, e' solo parzialmente dispiegata. E' duro - si capisce - fare i conti con questa realta'. Tu, infatti, non vuoi affrontarla, mi sembra. Perche', spiegazione 1, immagino, correggimi se sbaglio, sogni un intervento concreto per la "giustizia ai palestinesi" e vuoi limitare le vittime civili, in Libano ed ovunque: percio' riponi la tua speranza nei "soldati arcobaleno" - ovviamente da affiancare con un Corpo Civile di Pace. E perche', spiegazione 2, hai paura di riconoscere la vera natura del governo Prodi, che non e' affatto animato da coraggio pacifista. L'essenza del governo Prodi e' infatti quella di tutti gli altri governi europei: hanno la logica della "mezza potenza", della potenza di rango inferiore. Della potenza subalterna, che deve confrontarsi con la Superpotenza militare USA, ma che non puo' rompere con essa. Non vogliono - i governi europei - la conseguenza ultima della volonta' di guerra americana, cioe', per parlare chiaro, l'attacco all'Iran. Magari portato avanti per interposta persona: dallo Stato di Israele. Ma non hanno neanche la determinazione sufficiente - i governi europei - per opporsi a questa volonta' di guerra. Perche' - alla fine dei conti - fanno parte dello stesso "sistema occidentale". La situazione reale e' quindi la seguente. Bush ha dichiarato la guerra al terrorismo, l'Europa no. L'America, "figlia di Marte", combatte, l'Europa, "figlia di Venere", frena e recalcitra, vuole "cogestire" per ammorbidire i conflitti, secondo i suoi interessi (che non sono quelli dello scontro frontale). L'ONU riflette questa situazione ambigua: la superpotenza americana ha dichiarato e sta combattendo la sua "guerra unica", le potenze di rango inferiore fingono di non vedere e non capire, per limitare i danni (a proposito di "limitazione del danno"!). La superpotenza - che ha una supremazia militare assoluta e crede di disporre del primo colpo nucleare in canna - agisce quando le serve (dopo aver preparato il terreno con la propaganda: con la retorica e l'ideologia, appunto) e si fa avallare a posteriori. L'ONU finisce per avallare perche' - al momento - i rapporti di forze tra "potenze" sono questi e non c'e' nessun soggetto che abbia la cultura per fuoriuscire dal gioco della potenza scompigliandolo: non a caso si continua a credere che la diplomazia diventa credibile solo quando e' supportata dalla "forza" intesa unicamente come forza armata... L'Europa non combatte la guerra unica, su questo sono d'accordo con te e con Enrico; pero' , secondo me, dovreste anche aggiungere: ma neanche la denuncia e la contrasta, questa guerra unica (con mezzi politici, diplomatici, economici). Io mi auguro che il diavolo Bush abbia solo preparato la pentola della guerra all'Iran, ma non il coperchio. La "guerra unica" di Bush puo' e deve fallire. Ma questo avverra' tanto piu' facilmente quanto piu' non facciamo gli struzzi, riponendo le nostre speranze su carte illusorie, o addirittura pericolose e disfacenti la cultura di pace; quindi se ci contrapponiamo chiaramente ad essa, alla guerra unica, ed aiutiamo chi ad essa chiaramente si contrappone, come i pacifisti americani. Leggo ora che Enrico Peyretti mi risponde: "Nella tesi della "guerra unica", come è stata esposta, io ho inteso che la missione Onu fa la stessa guerra di Usa e Israele. Credo che non sia così. Possiamo fare che non sia così". La missione ONU non fa la stessa guerra di USA e Israele. Non e' un obiettivo: e' gia' cosi'. Ma non e' questo il punto. Il punto e' che, per affermare la pace, l'ONU dovrebbe cantarle chiare a Bush (e a Olmert): stop con i tuoi atti di guerra, stop con i tuoi piani di guerra. Altrimenti, via alle sanzioni nonviolente. Non facendo cosi', l'ONU, e l'Europa che le da' corpo, si ficcano dritti dritti in una trappola. L'attacco alla missione militare da parte Hezb, sollecitato da mille provocazioni, diventera' proprio il pretesto per scatenare - da parte di Israele - il secondo round bellico, molto piu' ampio e devastante del primo. Io, nel mio piccolo, faro' quello che posso per disinnescare la trappola. Chiedero' ai pacifisti USA: c'e' qualcosa che mi chiedete di fare per aiutarvi a sconfiggere Bush alle elezioni di novembre? Ciao, grazie comunque di avermi risposto la discussione ed il dialogo che avete sollecitato li ritengo senz'altro positivi
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