R: [pace] Il viaggio




----Messaggio originale----
Da: Bruno.Leopoldo at libero.it
Data: 10-ago-
2006 22.29
A: "baz"<baz at ecn.org>
Cc: "rekombinant"<rekombinant@liste.
rekombinant.org>, "forum"<forum at liste.bologna.social-forum.org>, 
"imolasocialforum"<imolasocialforum at yahoogroups.com>, "stampa"
<stampa at infostampa.com>, "pace"<pace at peacelink.it>, "mlreteuniversitari.
bo"<mlreteuniversitari.bo at inventati.org>, "assemblea"<assemblea@liste.
vag61.info>, "vogliamotutto"<vogliamotutto at inventati.org>
Ogg: [pace] 
Il viaggio

da Jean Baudrillard in “Patafisica e arte del vedere”, 
trad. di Antonio Bertoli, Giunti Editore, 2006 

Sul viaggio e le altre 
culture...

“Il viaggio è in primo luogo un modo di sbarazzarsi della 
propria cultura. Non so se rappresenta un modo di cercare l’altro da 
sé, ma in questo senso costituisce sicuramente un preliminare: è legato 
a una forma di negazione, di smentita della propria cultura, una forma 
di apertura forse un po’ negativa ma certo di propulsione, di 
espulsione. E’ un’energia che proviene dall’espulsione piuttosto che 
dalla curiosità, perché questa viene dopo. 
Per me a un certo momento, 
tutto il viaggio è stato sostituito dalla fotografia, la quale è un 
modo di temperare il contatto, di averne uno virtuale con l’ambiente 
naturale. Non posso trarre dai viaggi un arricchimento di tipo 
etnologico, culturale o sociologico, perché lo considero come un’
attività astratta. Si cerca sempre qualcosa, questo è sicuro, ma non ho 
mai cercato di penetrare in altre culture. Non ho mai cercato, per 
esempio, di entrare in contatto con gli indiani del Nordamerica. E’ 
quasi una forma di rispetto che mi fa dire: “In ogni caso questo mi è 
vietato, non vale la pena di giocare il ruolo di comparsa in una 
cultura che non è la mia”. 
Mi sembra che l’alterità radicale sia 
quella di sapere che a un dato momento non si potrà capire l’altro, che 
siamo comunque incompatibili: bisogna mantenere l’incompatibilità tra 
le cose affinché custodiscano ciascuna la loro intensità, che 
altrimenti andrebbe persa.
Oggi la strategia, purtroppo, è invece 
quella di rendere tutto compatibile, di mescolare tutto in una specie 
di miscuglio in cui ciascuno prende il peggio dell’altro.
Non ho mai 
avuto voglia di assimilare un’altra cultura né di aiutarla, e trovo il 
turismo etno-intellettuale estremamente pretenzioso.
Al cuore stesso 
del viaggio resta sempre una forma di solitudine, perché abbiamo 
tagliato con la nostra cultura: credo che questo sia positivo perché 
possiamo avere solo una posizione ambigua verso di essa, dato che non 
ci può essere riconciliazione. 
E’ una situazione intellettuale molto 
esasperata: bisogna prendere in contropiede la propria cultura, ma non 
per questo aiutarsi con le altre. Il Giappone è affascinante, per 
esempio, ma si può vederlo solamente a distanza, ed è così affascinante 
solo perché c’è questa distanza: è ciò che Segalen chiamava: l’esotismo 
radicale, nel quale bisogna assolutamente restare.
Oggi le culture si 
consumano. Abbiamo parlato di comunicazione e siamo passati forse dalla 
comunicazione al consumo e poi alla contaminazione.
In questo tipo di 
scambi culturali ciascuno scambia i propri virus, in realtà, che alla 
fine sono solo gli aspetti più negativi...”
 


___________________________________________________________________
Mutui a tassi scontati da 30 banche. Richiedi online e risparmia. 
Servizio gratuito. 
http://click.libero.it/mutuionline



--
Mailing 
list Pace dell'associazione PeaceLink.
Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: 
http://www.peacelink.it/mailing_admin.html
Archivio messaggi: http:
//www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html
Area tematica collegata: 
http://italy.peacelink.org/pace
Si sottintende l'accettazione della 
Policy Generale:
http://www.peacelink.
it/associazione/html/policy_generale.html