Re: [pace] Re: nonviolenza e politica



Berlusconi è stato mandato via non perchè c'aveva la
faccia brutta, ma per la sua politica neoliberista
(tra l'altro ereditata dal centro-sinistra d'alemiano,
per la guerra a sostegno degli USA in Afaganistan ed
in Irak, per la politica economica antisociale, ecc.
La gente ha votato contro questa politica, non contro
uno che ha la faccia brutta. Ed ora un altra faccia
brutta (vi sembra bello Prodi?) fa la stessa politica
di Berlusconi: le guerre di Berlusconi, il DPEF anti
sociale, liberalizzazzioni a favore del grande
capitale, ecc. Un governo-zombie che si sta
trasformando da centro sinistra a centro destra:
allora PRC deve porre i paletti: o si fa una politica
di sinistra o si torna all'opposizione non solo di
Berlusconi ma anche del gemellino Prodi: che colpa ha
PRC se D'Alema è di destra! Nessuna, ma dobbiamo
prenderne atto e tornare all'opposizione contro tutti
i neoliberisti di destra o di sinistra! Le posizioni
di Peyretti sono posizioni da tifosi: tifa per la
squadra di Prodi, faccia quel che faccia!! Ma qui non
si fa il tifo, lasciamolo negli stadi, qui si deve
fare politica! E se si cede al ricatto su un problema
fondamentale come la pace, contro ogni guerra, è
finita, si cede su tutto: ma Paxchristi è per la pace,
no? o per una guerricciola piccolina, quasi pacifica,
ma guerricciola sempre!
--- Enrico Peyretti <e.pey at libero.it> ha scritto: 

> Caro Fernando Rossi,
> non credo che Lidia Menapace e altri come lei siano
> sciocchi nel valutare
> possibile orientare alla meno-guerra, verso la
> non-guerra, questo decreto.
> Sono preoccupatissimo dell'uso politico che si
> farà, e che voi lasciate
> fare, del vostro voto contrario - se ci sarà -
> perché la questione
> Afghanistan è importantissima, ma altrettanto e di
> più il confronto generale
> tra due coalizioni: una insoddisfacente, una
> depreecabile: ci ricordiamo
> anocra il governo precedente?.
> Io penso che voi sbagliate gravemente, e danneggiate
> tutti, se favorirete la
> seconda.
> Pensate al Paese, non alle posizioni politiche! La
> coscienza impone anche
> questo.
> Se poi siete capaci di affermare la vostra posizione
> (che capisco bene!)
> sulla questione Afghanistan, senza causare quel
> danno politico generale,
> avrete l'ammirazione di tanti (e mia).
> Sempre nella cordialità
> Enrico Peyretti, Torino
> 
> ----- Original Message ----- 
> From: "Rossi, Fernando" <rossi_f at posta.senato.it>
> To: "Enrico Peyretti" <e.pey at libero.it>
> Sent: Monday, July 24, 2006 11:11 AM
> Subject: RIF: nonviolenza e politica
> 
> 
> >
> >
> >
> >
> >
> >
> > Nel programma dell’Unione non c’è scritto
> nessun impegno a continuare la
> guerra in Afghanistan. Tuttavia, ogni giorno,
> qualcuno attacca i
> parlamentari contro la guerra sostenendo che non
> c’è scritto nemmeno il
> contrario e quindi si può continuare a farla.
> >
> > Nel Programma dell’Unione c’è invece scritto,
> a pag 98 (ultimi due
> capoversi ) che il nuovo governo,
> nell’applicazione rigorosa dell’art.11
> della Costituzione parteciperà solo a: missioni di
> sicurezza collettiva come
> previsto dall’art.VII della Carta delle Nazioni
> Unite; distinguendo le
> funzioni di polizia internazionale, dalla guerra;
> (missioni, ndr)“di natura
> tale da garantire la terzietà rispetto al paese (in
> cui si entra, ndr) e
> agli interessi in campo; la congruità dei mezzi
> rispetto ai fini
>  perseguiti.�
> >
> > A pag.99, il primo capoverso recita: “Crediamo
> che il Parlamento debba
> autorizzare le spese relative ad un’eventuale
> partecipazione dell’Italia con
> votazione separata per ogni singola missione.�
> >
> > A pag. 109, primo capoverso: “Noi pensiamo per
> l’oggi e per il domani, che
> non sia possibile un impegno delle Forze Armate
> italiane fuori dai confini
> nazionali senza mandato diretto e preciso delle
> Nazioni Unite e della UE.
> >
> > L’ultimo capoverso di pag.109 recita:
> “L’Unione si impegna, nell’ambito
> della cooperazione europea, a sostenere una politica
> che consenta la
> riduzione delle spese per armamenti�.
> >
> > Il Decreto che ci è stato sottoposto non rispetta
> nessuna di tali
> condizioni.
> >
> > La missione ISAF non è più, se mai lo è
> realmente stata, una “missione
> multilaterale ONU “di Pace� ma si è fusa con
> “Enduring Freedom�, (missione
> unilaterale “di guerra� decisa e voluta dalle
> gerarchie militari e dal
> presidente degli Stati Uniti).
> >
> > Nell’agosto 2003, la missione ISAF si trasforma
> da missione ONU a missione
> a comando NATO: alleanza militare formalmente in
> guerra a fianco degli USA,
> in virtù di un improprio richiamo all’art.5 del
> Trattato dell’Alleanza Nord
> Atlantica.
> >
> > Come ha spiegato il generale Fabio Mini (ex
> comandante della missione KFOR
> in Kosovo) le forze ISAF, nel 2005 e nel 2006, si
> sono trovate impegnate a
> fianco, ed al posto delle forze USA, in operazioni
> di “bonifica�, ovvero
> nella guerra ai talebani.
> >
> > Nei primi 6 mesi del 2006, la “missione di
> pace� ha prodotto 2500 morti
> Afgani e 84 militari Nato e USA, ed è a tutti noto
> che, per coprire il
> fallimento militare (e morale) della loro guerra,
> hanno già deciso una
> “escalation� (aumentarne  l’ampiezza e la
> potenza distruttiva).
> >
> >
> >
> >
> >
> > Chi era contrario alla guerra all’Afghanistan
> fatta dal Governo
> Berlusconi, perché dovrebbe sostenerla se la stessa
> guerra viene proposta
> dal Governo dell’Unione, che ora non può nemmeno
> avvalersi delle vecchie
> bugie sul presunto ruolo umanitario?
> >
> > Noi “disobbedienti� contro la guerra, secondo
> chi parla a nome del futuro
> partito democratico (DS, Margherita, IDV e Rosa nel
> Pugno) dovremmo dimetter
> ci perché avremmo tradito il mandato
> elettorale…….
> >
> > Suggerirei di dare un’occhiata al sondaggio del
> Corriere della sera,
> (subito occultato) dove  è emerso che un’ampia
> maggioranza di italiani è
> contro la nostra partecipazione alla guerra afgana.
> >
> > Chi onora il proprio dovere di rappresentante del
> popolo non dovrebbe
> essere aggredito da “ragionatori� che si
> richiamano ad un Programma
> elettorale, che forse non hanno nemmeno letto o ad
> una disciplina di partito
> che è il contrario della democrazia parlamentare
> (sono decisamente contrario
> ad un parlamento “bulgaro�, fatto da 13
> Segretari nazionali di partito o da
> centinaia di loro cloni.
> >
> > Nessuno nega al Governo di avanzare proposte non
> contemplate nel
> Programma, ma in tal caso, un confronto ed un
> coinvolgimento di partiti e
> parlamentari, di maggioranza, è un percorso
> democratico obbligatorio.
> >
> > Quindi i guardiani del nulla si mettano
> tranquilli: non esistono teste
> calde e teste fredde, esistono idee diverse sulla
> inderogabile necessità di
> non deludere gli Stati Uniti. Tali diverse idee
> andrebbero sempre e comunque
> messe a confronto. Se c’è chi pensa che un
> pre-accordo “democratico� possa
> imporre al parlamento una guerra (ma anche una legge
> finanziaria) dovrà
> ricredersi, almeno al Senato.
> >
> > Il resto delle polemiche è solo propaganda per
> salvarsi l’anima, poichè.
> >
> > “Voi volete  far cadere Prodi�, è una inutile
> intimidazione poichè non è
> vera è perché anche i più creduloni giovedì sera
> vedranno che la montagna
> non avrà nemmeno partorito il topolino;
> >
> > “Sarete voi a favorire ‘allargamento al centro
> dell’Unione e delle sue
> scelte sociali� è un argomento fasullo. Basti
> vedere le numerose aperture
> pre-Decreto guerra o la campagna promossa da alcuni
> grandi giornali
> nazionali (che è cominciata il giorno dopo al voto,
> avendo a modello la
> grosse coalition tedesca) per rendersene conto.
> >
> >
> >
> > -----Messaggio originale----- 
> > Da: Enrico Peyretti [mailto:e.pey at libero.it]
> > Inviato: dom 23/07/2006 8.21
> > A: bravo anna; azionenonviolenta; buccoliero
> elena; capitini luciano;
> centro Gandhi 1 Pisa; Ciardi Filippo; Codrignani
> Giancarla; Dogliotti
> Angela; giusti luca; Iannamorelli Pasquale; l'abate
> 01 alberto; locascio 01
> francesco (mir); lugli daniele; malleo m.
> antonietta, palermo; Manara Fulvio
> Cesare; martirani giuliana; menapace 01 lidia;
> moratto adriano; pilati
> massimiliano, trento; pompeo 1 rocco; Pontara
> Giuliano; pugliese pasquale;
> racca A1 piercarlo; rizzi02 flavia; salio nanni;
> satyagraha; siino 1 marco;
> soccio 01 matteo; valpiana mao
> > Cc: lista pax christi gr discussione; lista
> Peacelink Pace; lista
> nonviolenti; lista Mir dibattito; lista BCP;
> Bulgarelli,Mauro; De Petris
> Loredana; Malabarba Gigi; Silvestri, Gianpaolo;
> Turigliatto,Franco;
> Giannini,Fosco; Rossi, Fernando; Grassi,Claudio
> > Oggetto: nonviolenza e politica
> >
> >
> > La nonviolenza davanti al voto
> > Ho riletto i due numeri di Azione Nonviolenta su
> "nonviolenza e politica".
> > Abbozzo qui un appunto, nulla più che un breve
> scarabocchio sullo schermo,
> che metto sotto l'esame comune.
> > - I nonviolenti organizzati hanno il programma
> costruttivo "politico"
> (pratico, storico, urgente, integrale,
> irrinunciabile) dell'abolizione della
> guerra e della trasformazione/soluzione nonviolenta
> dei conflitti;
> > - se e quando singoli nonviolenti/e vanno a
> lavorare nella politica
> istituzionale, dove incontrano tutte le posizioni,
> dalla fede (e duri
> interessi) nella guerra, al pacifismo tiepido e
> negativo (non far guerra, ma
> accettarla se aggrediti; non conquista armata, ma
> intervento armato "soi
> disant" per i diritti umani e per la legalità
> internazionale; ecc.), devono,
> per necessità e anche per dovere, collocarsi sulle
> linee al momento in
> quella sede possibili e praticabili, purché siamo
> il più possibile vicine o
> meno lontane dal programma nonviolento;
> > - e devono anche votare perché siano deliberate
> le scelte relativamente
> migliori o meno peggiori, perché hanno il dovere
> primario di impedire che
> siano deliberate altre scelte meno buone o
> decisamente peggiori o pessime;
> > - il motivo di questo loro dovere è il fatto che
> la realizzazione matura o
> intera della pace nonviolenta lì e ora non è di
> fatto possibile, e il solo
> proclamarlo isolandosi dal voto non significa, in
> quella sede deliberante,
> una testimonianza ideale e politica, ma produce
> l'effetto apparente di
> relegare il proprio obiettivo nell'astratto utopismo
> (aspetto negativo
> dell'utopia concreta positiva), mentre è possibile
> lì e ora, nella sede
> deliberante, sostenere concrete parziali riduzioni
> del male della guerra e
> proporzionali passi in avanti, o punti di
> resistenza, del bene della pace;
> > - tale scelta nel voto non tradisce la coscienza
> del nonviolento/a,
> coscienza nota e di nuovo fermamente dichiarata, ma,
> nei limiti naturali di
> quell'attività istituzionale collettiva,
> costituisce una difesa e una
> promozione possibile, graduale, parziale ma
> orientata, chiara e non equivoca
> di tutto ciò che la coscienza del nonviolento/a
> irrinunciabilmente vuole e
> cerca. Se il nonviolento/a nell'istituzione non si
> sente di reggere il
> carattere dimezzato di questa azione, torni al
> lavoro culturale, educativo,
> sociale del programma costruttivo nonviolento, fuori
> della via deliberativa
> istituzionale, che ha il valore democratico
> insostituibile. Ma, in quanto
> cittadino/a avrà sempre inevitabile il problema e
> il dovere del voto, nei
> limitati termini detti, mi pare.
> > - Quando il medico non può ora guarire
> completamente il malato, lo cura
> attivamente, per salvarlo dalla morte e porre le
> condizioni indispensabili
> per, domani, libereralo dal male. Il paragone
> ovviamente zoppica perchè ci
> sono malattie mortali dei nostri corpi, che il
> medico non guarisce, mentre è
> possibile pensare e sperare che la storia umana
> guarisca un giorno dalla
> violenza organizzata e sitituzionalizzata. La pace
> nonviolenta è in cammino.
> > Buona salute, buon coraggio, buona resistenza,
> buona speranza!
> > Enrico Peyretti
> >
> >
> >
> >
> >
> >
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> ----------------
> > This e-mail was checked by the e-Sweeper Service.
> > For more information visit our website, Clearswift
> Corporation e-Sweeper :
> > http:// www.mimesweeper.com/products/esweeper/
> >
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> >
> >
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> No virus found in this incoming message.
> Checked by AVG Free Edition.
> Version: 7.1.394 / Virus Database: 268.10.3/395 -
> Release Date: 21/07/2006
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