Fw: L'Italia stia dalla parte dell'Onu - Appello della Tavola della pace



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Sent: Monday, July 10, 2006 4:19 PM
Subject: L'Italia stia dalla parte dell'Onu - Appello della Tavola della pace

COMUNICATO STAMPA

Alla vigilia della visita in Italia del Segretario Generale dell'Onu la
Tavola della pace lancia l'appello
L'Italia stia dalla parte dell'Onu
L'appello è stato inviato al Presidente Napolitano, al Presidente Prodi, al
Ministro D'Alema e a tutto il Parlamento Italiano

Lunedì, 10 luglio 2006 - Mercoledì giungerà in Italia il Segretario
Generale dell'Onu, Kofi Annan. Per l'occasione la Tavola della pace lancia
l'appello "L'Italia  sia dalla parte delle Nazioni Unite".

"Il Presidente del Consiglio Romano Prodi e le autorità italiane che lo
incontreranno - hanno dichiarato Flavio Lotti e Grazia Bellini, i due
Coordinatori Nazionali della Tavola della pace -  avranno un'ottima
occasione per annunciare la decisione dell'Italia di scendere in campo,
senza ulteriori equivoci ed esitazioni, per difendere, salvare, rilanciare
e democratizzare l'Onu".

L'appello è stato inviato al Presidente della Repubblica, al Presidente del
Consiglio dei Ministri, al Ministro degli Affari Esteri e a tutti i membri
del Parlamento Italiano ai quali si chiede di dichiarare in modo chiaro e
forte il proprio impegno per difendere, salvare, rilanciare e
democratizzare l'Onu, riaffermare il ruolo centrale delle Nazioni Unite
nella promozione della pace, della sicurezza e della cooperazione
internazionale, rilanciare i suoi valori e ideali, farla funzionare, dargli
le risorse e gli strumenti necessari per adempiere al proprio mandato,
tutelare la sua autonomia, la sua indipendenza e la coerenza con i suoi
fini.

Il documento avanza inoltre alcune proposte concrete che possono
contribuire a rendere credibile la scelta dell'Italia di stare dalla parte
delle Nazioni Unite.

Segue il testo dell'appello.

Per contatti stampa: Alessandra Tarquini 3479117177 stampa at perlapace.it


APPELLO
L'Italia stia dalla parte dell'Onu

Mercoledì 12 luglio 2006, giungerà in Italia il Segretario Generale
dell'Onu, Kofi Annan.

Il Presidente del Consiglio Romano Prodi e le autorità italiane che lo
incontreranno hanno un'ottima occasione per annunciare la decisione
dell'Italia di scendere in campo, senza ulteriori equivoci ed esitazioni,
per difendere, salvare, rilanciare e democratizzare l'Onu.

Il mondo ha disperato bisogno dell'Onu, ma l'Onu è sotto attacco, sempre
più indebolita, delegittimata e marginalizzata. I suoi poteri, le sue
risorse e le sue funzioni sono stati drammaticamente ridotti.
L'unilateralismo dei più forti e un'incontrollata globalizzazione stanno
mettendo da parte la sola "casa comune" dell'umanità. Allo stesso tempo
importanti decisioni politiche ed economiche continuano ad essere assunte
in sedi e istituzioni internazionali prive dei necessari principi, valori,
legittimazione e controllo democratico. Spesso i governi che controllano e
gestiscono l'Onu non mantengono nemmeno gli impegni politici ed economici
che hanno volontariamente sottoscritto (come sta avvenendo con gli
Obiettivi di Sviluppo del Millennio); violano i diritti umani e gli stessi
principi di legalità e di democrazia internazionale che proclamano nei loro
discorsi e nelle loro risoluzioni; procedono nella gestione degli affari
internazionali senza tener in alcun conto le proposte che la società civile
mondiale continua ad avanzare. Alcuni, addirittura, stanno palesemente
tentando di imporre all'Onu (e al mondo intero) la dottrina della guerra
preventiva. Nel frattempo l'Onu, fondata per "salvare le future generazioni
dal flagello della guerra", è stata estromessa dall'Iraq, marginalizzata in
Afghanistan, isolata nei territori palestinesi, costretta all'impotenza in
molti degli altri conflitti aperti e dimenticati.

La Tavola della pace

· consapevole della gravità della situazione internazionale, delle numerose
guerre e violazioni dei diritti umani in corso, delle continue violazioni
della legalità e del diritto internazionale;

· consapevole dei doveri che spettano al nostro paese sanciti dall'Articolo
11 della nostra Costituzione, nonché dal diritto internazionale dei diritti
umani,

· considerato il programma di governo dell'Unione che contiene ben tre
pagine e mezza (dalla 98 alla 101) dedicate al "l'Italia nel sistema delle
Nazioni Unite";

chiede al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, al
Governo e a tutti i suoi componenti, a tutti i Deputati e Senatori di:

· dichiarare in modo chiaro e forte il proprio impegno per difendere,
salvare, rilanciare e democratizzare l'Onu, riaffermare il ruolo centrale
delle Nazioni Unite nella promozione della pace, della sicurezza e della
cooperazione internazionale, rilanciare i suoi valori e ideali, farla
funzionare, dargli le risorse e gli strumenti necessari per adempiere al
proprio mandato, tutelare la sua autonomia, la sua indipendenza e la
coerenza con i suoi fini;

· operare da subito, nell'Unione Europea e in tutte le altri sedi
internazionali, per rimettere l'Onu al centro degli sforzi tesi a porre
fine alle guerre e alle gravi violazioni dei diritti umani in corso nei
territori palestinesi (mediante l'invio immediato di una forza di
interposizione sotto il comando Onu), in Iraq, in Afghanistan, in Cecenia,
in Sudan, nella regione africana dei grandi laghi, in Somalia e nel resto
del mondo.

La Tavola della pace chiede inoltre di:

1. riaprire subito l'Ufficio dell'Onu in Italia chiuso dal Governo
Berlusconi e riattivare la collaborazione con la società civile impegnata a
sostegno dell'Onu con programmi di comunicazione ed educazione;

2. definire in Parlamento le iniziative dell'Italia per favorire l'elezione
di un nuovo Segretario Generale dell'Onu indipendente e autorevole (dopo 60
anni è venuto anche il tempo che sia una donna);

3. avviare in Parlamento una rigorosa azione di controllo sull'operato
dell'Italia nell'ambito del sistema delle Nazioni Unite e promuovere un
dibattito politico, aperto ai contributi della società civile, per definire
le proposte dell'Italia per la democratizzazione e il rafforzamento
dell'Onu e concorrere così alla definizione della posizione dell'Unione
Europea;

4. rendere tripartita la composizione delle delegazione italiana negli
organismi Onu (Governo, Parlamento, organizzazioni della società civile) a
cominciare dalla prossima convocazione dell'Assemblea Generale;

5. dare nuovo impulso alla proposta di costituzione dell'Assemblea
Parlamentare delle Nazioni Unite;

6. agire per rendere finalmente operativo il sistema di sicurezza
collettiva previsto dal Cap. VII della Carta delle Nazioni Unite e
stipulare gli accordi con il Consiglio di sicurezza delle NU previsti
dall'art. 43 al fine di mettere a disposizione dello stesso Consiglio le
forze armate, l'assistenza e le facilitazioni necessarie per il
mantenimento della pace e della sicurezza internazionali;

7. sostenere e rilanciare la proposta di convocazione di una Convenzione
Universale sul futuro delle Nazioni Unite;

8. sostenere l'Assemblea dell'Onu dei Popoli e l'impegno della società
civile e degli Enti Locali per salvare, democratizzare e rafforzare le
Nazioni Unite.

Non ci sono più alibi né scuse per nessuno. Neanche per l'Italia. Se le
cose non cambieranno non sarà solo per colpa di altri. Ci attendiamo
decisioni semplici, immediate e coerenti.


Perugia, 10 luglio 2006