DAL SOCIAL FORUM EUROPEO DI ATENE, 1



DAL SOCIAL FORUM EUROPEO DI ATENE, 1

Obiettore di coscienza greco nuovamente condannato alla reclusione  per la
sua scelta di non prestare servizio militare.
Agnoletto annuncia un'interrogazione al Parlamento europeo: 'L'Europa non
tolleri una simile violazione dei diritti umani da parte del governo
ellenico'

Atene, 4 maggio 2006 - Lazaros Petromelidis, l'obiettore di coscienza greco
per il quale si è mobilitata anche Amnesty International, è stato
condannato dalla Corte militare di appello di Atene. Dovrà trascorrere in
carcere cinque mesi per essersi rifiutato di prestare servizio militare.
Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra Unitaria Europea, ha
assistito questa mattina al  quattrodicesimo processo al quale Petromelidis
è stato sottoposto da quando si è rifiutato di indossare la divisa militare
nel 1992.  Agnoletto ha annunciato che presenterà un'interrogazione al
Parlamento Europeo sul caso dell'obiettore greco.
"L'Europa - dichiara Agnoletto - non può tollerare che la Grecia violi in
questo modo un diritto fondamentale dell'uomo, la libertà di non prestare
servizio militare. Occorre che il governo di Atene si allinei agli standard
internazionali ed europei, prevedendo un servizio civile, alternativo a
quello militare, ma che non sia punitivo. Infatti secondo la legge greca
oggi Lazaros potrebbe evitare il carcere solo svolgendo un servizio civile
per una durata sette volte maggiore del tempo che dovrebbe scontare in
caserma.
Dopo la liberazione di Mehmet Tarhan, cittadino turco imprigionato dal
governo di Ankara per lo stesso motivo di Petromelidis, ottenuta anche
grazie alla mobilitazione dell'opinione pubblica europea, lotterò affinché
l'obiettore greco non veda nuovamente leso il suo sacrosanto diritto alla
pratica della nonviolenza".

Seminario sulla difesa dei diritti fondamentali e il diritto internazionale
Risoluzione Agnoletto: la Clausola per la democrazia negli accordi
commerciali come strumento pratico per garantire il rispetto dei diritti
umani nel mondo

Atene, 4 maggio 2006 - Sta suscitando grande interesse al Socia forum
europeo, proprio in queste ore, la clausola per i diritti umani 'firmata'
Agnoletto.  La clausola, votata a grande maggioranza dal Parlamento europeo
lo scorso 14 febbraio, dovrà essere inserita in ogni accordo commerciale
tra Unione europea e Paesi terzi e vincola i contraenti al rispetto dei
diritti delle persone, pena la progressiva rescissione degli accordi
commerciali. 'La nuova versione della clausola, nata anche grazie al
contributo delle associazioni e delle Ong - spiega Agnoletto - è uno
strumento estremamente concreto per imporre il primato dei diritti su
quello del business.
La risoluzione prevede un ruolo attivo per la società civile e per le
associazioni impegnate nella tutela dei diritti, sia nella fase di
segnalazione di violazioni della dignità umana in ogni parte del pianeta,
inclusi gli stati più ricchi e 'potenti', che in quella di monitoraggio
dell'applicazione della clausola.
I processi contro l'associazione per i diritti umani in Tunisia, le stragi
contro la popolazione curda in Turchia, le discriminazioni contro le donne
in Algeria, così come le violenze quotidiane alle quali è sottoposta la
popolazione palestinese da parte dell'occupazione israeliana sono alcune
delle  testimonianze ascoltate oggi, qui al forum Europeo. Sono tutte
violazioni dei diritti umani compiute da Stati con i quali l'Europa
intrattiene forti relazioni commerciali, nella più totale indifferenza
verso le condizioni di libertà e di dignità di quelle popolazioni.
L'applicazione della clausola può essere uno strumento fondamentale per
modificare queste situazioni'.

Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea
Ufficio stampa: Barbara Battaglia