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Il potere e la sua fine
- Subject: Il potere e la sua fine
- From: "bruno\.leopoldo\@libero\.it" <Bruno.Leopoldo at libero.it>
- Date: Wed, 19 Apr 2006 20:12:04 +0200
Il potere e la sua fine Ricordando la frase in “Massa e Potere” di Elias Canetti: ”Come ogni altra cosa, il potere porta in sé la propria fine”, circa un mese fa ho rivolto una domanda al prof. Giglioli, del Dipartimento di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna. Professore, cosa ne pensa della possibilità che proprio dai soldati statunitensi presenti in Iraq possa nascere la sconfitta dell’Impero? Ho ricordato che da quegli stessi, abbiamo saputo ad esempio delle torture, delle sevizie, degli assassinii in carcere commessi ad opera dei propri compagni. Ci arrivano quotidianamente documenti e immagini su ciò che è l’occupazione. Testimonianze dirette ad esempio su cosa è stato Falluja, quali sostanze sono state usate oppure sulla condizione fisica e morale in cui vivono gli occupanti dopo tre anni. Il prof. Giglioli mi ha risposto dicendo che i soldati possono essere “una” delle cause che potrebbero portare alla sconfitta. Pochi giorni fa – a conferma - abbiamo letto le pesanti autocritiche formulate da militari Usa di altissimo grado. A questo punto, è lecito azzardare di più? Lo studioso Danilo Zolo su “il manifesto” di oggi scrive: “E’ il caso di ricordare, infine, che la strage di centinaia di migliaia di persone innocenti causata nell’agosto 1945 dai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, voluti dal presidente Truman per affermare l’egemonia degli Stati Uniti nell’Asia del Pacifico, non è mai stata qualificata come un atto di terrorismo. E altrettanto vale per i bombardamenti decisi verso la fine del secondo conflitto mondiale dai governi della Gran Bretagna e degli Stati Uniti contro le popolazioni tedesca e nipponica: costarono oltre quattrocentomila morti e un milione di feriti e rasero al suolo intere città, fra le quali Dresda, Amburgo, Berlino e Tokio. Queste stragi, che possono essere annoverate fra le più crudeli e sanguinarie nella storia dell’umanità, non sono mai state qualificate come ‘terroristiche’. Di più, non solo sono rimaste impunite, ma sono state addirittura giustificate moralmente...” A questo punto, dicevo l'obiettivo - mettendoci anche del nostro - potrebbe essere sì, il potere e la sua fine, come per il tonfo dell’Impero persiano, ma anche essere quello di portare la storia e lo stadio di conoscenza di tutti noi a un livello di coscientizzazione tale da far fiorire anticorpi. 19/4/6 - Leopoldo Bruno
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