Re: L'occasione




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Sent: Thursday, April 13, 2006 8:45 AM
Subject: Re: L'occasione

..io credo che l'occasione sia...
..di dimostrare che si puo'...
mettere in regola quei precari che lavorano da anni ..riconferma dopo riconferma...
..senza far credere che la stabilita' vuol dire poi farsi i cavoli propri...
..controllare le tasse dei liberi professionisti..
..assicurare ai cittadini una sanita' pubblica efficente...
..assicurare una scuola pubblica competitiva a livello europeo..
..garantire al lavoratore il non licenziamento per motivi non validi..
..e garantire al datore di lavoro..sia esso anche la pubblica amministrazione...
..la possibilita' di licenziare per per giusta causa...
..io mi aspetto..dall'amministrazione del governo...
..coerenza..trasparenza...
..sacrificio a chi siede in parlamento..tanto quanto verra' chiesto ad ogni cittadino...
..se come dicono ..basta un raffreddore...
..ebbene..spesso sul mio lavoro per solidarieta' con i colleghi..
..siamo andati a lavorare..anche se non stavamo proprio bene..
..so che non e' giusto...ma in emergenza..la gente e' solidale...
..come nel aiutare una collega che essendo precaria non puo stare in malattia...
e quindi senza farle pesare...vediamo di sollevarla da alcuni incarichi...
...so che non e' eticamente sindacale..questo non vul dire arrendersi...
..combattiamo per i giusti diritti...ma non la lasciamo da sola..
...io credo che governare vuol dire cominciare a guardare cio' che si ha in mano...
e poi decidere le priorita'...
..i deputati hanno un'occasione per dimostrarci che sono degli onesti lavoratori..
..e che le loro energie non vanno spese per essere i primi..o piu' potenti..
..ma  per amministrare le risorse della famiglia italia..
..poche..ma se lo faranno con onesta' e trasparenza..
..i componenti della famiglia sapranno adattarsi...
..ma se faranno ancora giochetti di potere..e chiederanno lo sforzo solo e sempre agli stessi...
..credo che ....
..io penso che le due meta' della torta...
..per quanto riguarda le cose fondamentali ..non siano tanto distanti..
..parlo della gente che lavora..si alza la mattina e fa il suo dovere..
..forse sono banalotta..e infantile..
..chissa'
..rimbocchiamoci le maniche..tra poco inizio il turno..sino alle 22.30..
..ho ancora un po di raffreddore.......ma... :)
..nada

Caro Leopoldo, cos'è il capitalismo lo sanno tutti
sulla propria pelle, quello che manca è l'innesco di
un processo di catalizzazione organizzata di un
sentimento generale di rivolta che porti non alla
sterile manifestazione del dissenso ma all'apertura di
un vero processo di cambiamento che coinvolga la
maggioranza della popolazione. Questo è possibile,
spetta a tutti noi aprire un processo costituente per
una nuova Area della sinistra, una nuova economia ed
una nuova etica: è necessaria una forte etica che
ridia una identità alla gente capace di resistere alla
campagna idolatrica di menzogne quotidiane di cui
Frodi è un campione, come lo era ieri Berlusconi!
--- "bruno.leopoldo at libero.it"
<Bruno.Leopoldo at libero.it> ha scritto:

L'occasione

Con l'esito delle elezioni politiche del 9 e 10
aprile 2006 si apre in Italia uno scenario inedito.


Gli esponenti dei partiti barcollano nelle loro
considerazioni che vanno dalla soddisfazione per la
vittoria alla preoccupazione per come fare a
governare. E' evidente che chi invece lavora per un
altro mondo possibile deve ragionare in tutt'altro
modo.

Ci vogliono far credere che la gente è andata a
votare in massa. E invece - come rivela l'Istituto
Cattaneo su "il manifesto" del 12/4/6 - è solo
l'effetto della diminuzione del numero degli aventi
diritto rispetto a cinque anni fa.

A mio modo di vedere, questa che si è aperta
rappresenta in tutta evidenza una buona occasione.
Il nostro luogo è la faglia che si è creata.
Muoverci come se fossimo il coltello in una forma di
parmigiano.

Per il Movimento la strada migliore è individuare e
condividere un obiettivo guida.

Il punto centrale da perseguire - seconodo me - è
l'economia.
Noi dobbiamo stimolare il declino. E' qualcosa che
non ha a che fare con la violenza né tantomeno con
la mera riduzione della quantità d'acqua da usare
pro-capite.

Indirizzare le nostre energie a favore della
decorticazione dell'attuale modello neoliberista del
capitalismo. Rivelare in tal modo a tutti cos'è.
Cominciando ognuno nel comportarsi in modo
perfettamente opposto a quello che ci viene
richiesto. E nel contempo organizzare collettività e
produrre teoria di liberazione della società e della
conoscenza.
I Sindacati (che per la loro stessa attività hanno
ragione d'essere dentro al rapporto capitale-lavoro)
non sono della partita.

John Holloway su "il manifesto" del 9/4/6 afferma:
"...la rivoluzione non è quella catarsi così come
immaginavamo nel passato...Ora possiamo pensare la
rivoluzione non come evento di un futuro più o meno
lontano ma come un insieme di lacerazioni che si
stanno aprendo nel tessuto della dominio, spazi o
momenti di rifiuto-e-creazione nei quali gli uomini
e le donne affermano che qui no, qui faremo le cose
in un altro modo. La rivoluzione è semplicemente la
creazione, espansione e moltiplicazione di questi
strappi".

Quello del voto per le elezioni politiche è uno
strappo endogeno istituzionale.
Ora sta a noi dire: "no". Manifestare contro i
prossimi accordi per i tagli alle spese sociali non
deve più bastare!

Qui ora ci impegnamo su un altro obiettivo. E'
l'economia stessa che produce disoccupazione
endemica e precarietà della salute, degli affetti,
delle relazioni.
L'ultima è che anche gli studiosi adesso ammettono
sottovoce che - contrariamente a quel che si pensava
- sul lavoro più si è precari e più lo si continua a
essere.
I contratti "flessibili" che vengono proposti ai
lavoratori si susseguono l'uno all'altro anziché
avere un termine; determinano un circolo vizioso. La
soluzione non è il posto fisso invece di quello
precario. Viviamo in un sistema che si fonda su un
tipo di vita che non vale la pena.

Prendiamo nel contempo atto, però, che c'è un
problema evidente di leadership nel Movimento.
Incapace, dal 2001 a oggi, di costruire legami fra
noi. Le manifestazioni oceaniche contro la guerra
non hanno prodtto risultati e hanno lasciato
soltanto ricordi personali. Chi ha rappresentato la
leadership fino a oggi, chi vi ha dedicato la vita
va ringraziato.

Il detto ci dice che "l'occasione fa l'uomo ladro".
Proviamo soltanto a farci furbi.
Mostriamo a tutti quanti che cos'è il capitalismo,
tirandogli via la sua corteccia.

12/4/6 - Leopoldo BRUNO





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