Violenza e uso armi Chimiche dello Satoto Turco








                    







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COMUNICATO STAMPA



All'opinione pubblica democratica europea



Il Newroz, festa di liberazione e resistenza del popolo kurdo, è stato
celebrato da milioni di persone in aree abitate da kurdi, in special modo
nel Kurdistan settentrionale (Turchia). Vi è stata una grande
partecipazione popolare e sono state soprattutto avanzate richieste di
soluzione pacifica della Questione Kurda. A fronte di ciò lo stato turco ha
mostrato intolleranza: subito dopo il Newroz sono state avviate operazioni
militari sulle montagne del Kurdistan, alle quali prendono parte decine di
migliaia di soldati dell'esercito turco.



All'operazione avviata il 23 marzo a Bingöl e Mus¸ prendono parte oltre
10000 militari, nonostante le difficili condizioni climatiche invernali.
Contro i guerriglieri si fa ricorso ad armi chimiche e a causa di ciò 14
combattenti kurdi hanno perso la vita. Contro questa violazione, attuata
con metodi disumani, facciamo appello all'opinione pubblica democratica
europea e all'umanità del mondo intero, affinché si mostri sensibile e
prenda posizione contro tale atteggiamento dello stato turco. Segnaliamo
anche che in occasione dei funerali di alcuni dei guerriglieri uccisi,
polizia e militari si sono scontrati con i partecipanti alle cerimonie
funebri, in particolare a Diyarbakir. A Siirt un ragazzo 16enne è stato
ferito gravemente dalle forze di sicurezza e la sua vita è in pericolo.



Le recenti operazioni rientrano in un contesto di guerra totale e sono un
modo di rispondere al recente appello alla guerra lanciato dallo stato
maggiore turco. Contemporaneamente sono state avviate operazioni militari a
Mardin, Sirnak e Dersim, che ancora continuano e hanno per obiettivo di
perseguire una politica di negazione e di totale eliminazione della parte
kurda, la quale richiede invece una soluzione pacifica, ispirata a principi
di fratellanza e democrazia. Tutti coloro che con attitudine umanista sono
favorevoli alla democrazia sono chiamati a mostrarsi sensibili e a fare
quel che possono per opporsi alle operazioni militari che l'esercito turco
sta attuando.



Lo stato turco in Kurdistan non si limita unicamente a operazioni militari,
ma porta avanti ancora metodi che colpiscono in maniera disumana i civili:
uccisioni, arresti, torture. A Dersim, ad esempio, il 25 marzo, il
contadino 25enne Serdar Dönmez è morto, a causa dell'esplosione di una
delle tante mine che l'esercito turco ha disseminato sul terreno.



Ad Hakkari, dopo l'arresto di Sebahattin Suvagci, in passato presidente
della locale sezione del disciolto partito DEHAP, 22 persone sono state
fermate. Per decisione del tribunale cinque di loro sono state arrestate e
incarcerate. Ad Elazig il 25 marzo è esploso un ordigno davanti
all'edificio che ospita la sede del Partito della Società Democratica
(DTP). Nello stesso periodo ha perso la vita a Batman un imprenditore
kurdo, il 42enne Osman Sžtcž: è stato attaccato da uomini armati nei pressi
della sua abitazione.



Vogliamo sottolineare soprattutto che fatti simili avvengono ogni giorno
con sempre maggior frequenza, per effetto di una linea d'azione concertata
dall'AKP  e dai militari.





KNK - Congresso Nazionale del Kurdistan

28 marzo 2006

Comunicato Stampa