Re: PARIGI SI MILANO NO: VICINO-LONTANO



Beh allora Sandro facciamo guerriglia tutti e dappertutto...tanto, come dici 
tu...nessuno ci può giudicare...
....e a quel punto non avremo sicuramente la pancia piena, ma magari 
saremo invece pieni di dubbi!

Ciao,
Davide

On 14 Mar 2006 at 18:57, Sandro Martis wrote:

> 
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> 
> Se io e tu, Enrico Peyretti, fossimo stati a Milano, a difendere coi
> nostri corpi inermi, con la nostra nonviolenza bella, i principi
> democratici e pseudotali, in cui crediamo di credere, dalle
> offeseportate daquelgregge di piccoletti in maglietta nera, avremmo
> titolo per giudicarechi, pagando di suo, si è opposto a queifatti. Ma
> eravamo altrove e con la pancia piena.
> 
> C'é chi il fascismo e i fascismi subisce ogni giorno e più di noi,
> sotto casa nostra o nel sud del mondo. Ha la pancia vuota, la malattia
> lo consuma, e il ghiaccio nel cuore. Può permettersi di giudicare.
> Noi no.
> 
> A volte è meglio tacere.
> 
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> 
> .
> 
> 
> 
>     ----- Original Message ----- 
>     From: Enrico Peyretti 
>     To: lista Peacelink Pace ; doriana at inventati.org 
>     Cc: lista alteracultura ; lista BCP ; lista Mir dibattito ; lista
>     pax christi gr discussione Sent: Tuesday, March 14, 2006 4:34 PM
>     Subject: Re: PARIGI SI MILANO NO: VICINO-LONTANO
> 
> 
>     Mi dispiace, Doriana, ma non è alternativo al fascismo chi si
>     oppone all'esaltazione fascista della violenza con altra violenza.
>     La violenza è sempre fascista. Vedi, inoltre, come gli fa comodo.
>     A destra, la violenza è coerenza, a sinistra è contraddizione.
>     Infatti, la sinistra è nata, esiste, per superare la violenza,
>     ogni forma di violenza: diretta, strutturale, culturale.Anche la
>     propria. Se oggi la sinistra è fiacca, contagiata
>     dall'individualismo, è perché non ha ancora imparato il
>     satyagraha gandhiano, che è la più grande forza, antitesi di
>     ogni violenza. Utilizzando le tendenze negative che sono in tutti
>     noi, il dominio spinge i dominati alla disperazione per spingerli
>     alla violenza che lo imita e lo conferma, e duque al fallimento
>     della liberazione. I dominati cominciano a liberarsi quando
>     smettono di lasciarsi plagiare dal dominio che li fa disperare di
>     essere capaci di alternativa. Ma per questa liberazione occorre
>     tanta riflessione, interiorità, cultura, e dedicare tante energie
>     in questa ricerca. La sconfitta dello schiavo è diventare come il
>     padrone. Se uno in mezzo a noi fa violenza non è uno di noi. La
>     nonviolenza positiva e costruttiva è l'azione giusta contro la
>     violenza. Il mito arcaico della violenza giusta e risolutiva è il
>     cavallo di Troia introdotto dai dominatori nella città dei
>     dominati per fermare la loro lotta di liberazione. "La violenza è
>     sempre suicida", dice esattamente Gandhi. E' giusto gridare che
>     leesibizioni di fascismo sono illecite democraticamente e
>     legalmente; tuttavia non è la proibizione legale (come capì il
>     Pci a suo tempo) che annulla il fascismo, ma la maturazione civile
>     e nonviolenta, a cui fatti come quelli di Milano sabato 11 marzo
>     non contribuiscono affatto, e che anzi impediscono, perché ogni
>     violenza ed ogni apologia della violenza sono essenzialmente
>     fascismo. Mi dispiace contraddirti, Doriana, perché spesso ti
>     leggo con interesse, ma dobbiamo pensare molto su queste cose, che
>     sono decisive. Enrico Peyretti
> 
>     ----- Original Message ----- 
>     From: <doriana at inventati.org>
>     To: <undisclosed-recipients:>
>     Sent: Tuesday, March 14, 2006 12:36 PM
>     Subject: PARIGI SI MILANO NO: VICINO-LONTANO
> 
> 
>     >
>     > http://www.bellaciao.org/it/article.php3?id_article=12854
>     >
>     > Domenica 12 marzo 2006 ho acquistato, come spesso faccio,
>     Liberazione e > il Manifesto ma solo stamattina in treno ho potuto
>     aprire il giornale > del Prc. E guardo la prima pagina: a sinistra
>     una foto con degli > studenti francesi e la scritta Parigi SI - a
>     destra due macchine > bruciate, la gente che osserva dalle
>     transenne Milano NO. > > Mi diventano le guance rosse e non è la
>     menopausa. Chi osa questo > decalogo, chi osa a 24 ore
>     dall'accaduto a Parigi e Milano sentenziare, > schierarsi,
>     intimidire così? Il Prc, il partito a cui sono stata > iscritta
>     per la prima volta nella mia vita dal 2001. > > Il partito l'avevo
>     conosciuto a Genova, viveva nel movimento, era > sensibile alla
>     voce delle donne, degli invisibili, dei precari, dei >
>     diversi...Ho conosciuto in questi anni tutte le lotte
>     territoriali, > europee, lotte collettive e personali che hanno
>     attraversato l'Italia. > > Me li sono pagati da sola i Sfe, le
>     manifestazioni a Roma e fuori, i > viaggi in lungo e largo
>     ritagliati nel tempo che trovavo, il mobbing > sul lavoro, la
>     fatica di essere nel movimento e nel partito: riunioni, > comitati
>     politici, forum, convegni,assemblee sit-in,appelli, >
>     telefonate,letture, spazi occupati e da occupare. > > Già dalle
>     elezioni europee si delineò la demarcazione dei violenti e > non
>     violenti, e continuammo nelle segreterie a parlare di nomine, >
>     candidature mancate, candidature intoccabili.Poi siamo arrivati
>     alle > primarie, con i "post Voglio", quelli a cui il Segretario
>     rispondeva > compiacente e quelli a cui non rispondeva.. > >
>     Arrivò la direzione del giornale di Piero Sansonetti, avevo dei
>     dubbi > ma le prese di posizione coraggiose sui migranti, sulla
>     Bolkestein, > sulla guerra, sino all'ultimo controManifesto che mi
>     ha visto al solito > sollecita nella firma, mi avevano fatta bene
>     sperare.. > > Poi si è aperta la stagione del 9 aprile: sono
>     ricominciati convegni > buonisti e dei buoni che si accorpano come
>     le pecorelle con il Pastore, > nel timore che il lupo cattivo se
>     le mangi: e giacchè l'ora si > avvicina, non si pensi che 200-400
>     borghesucci invasati se la passino > liscia dopo le smargiassate
>     di Milano... La normalità, il ragionare, la > non violenza, la
>     tolleranza confluiscono tutti nel " vota se vuoi > cambiar davvero
>     l'Italia". > > Che si affronti pure la violenza della signora
>     Mussolini oggi e dei > fascisti domani, ma nei salotti televisivi,
>     dove sono stati candidati > anche i diversi,anche le donne, che si
>     parli di me insomma e non di > quelli che rompono le uova non solo
>     nei panieri... > > Che dire quando "parla" la rabbia dei giovani,
>     la rabbia di chi non ha > lavoro, casa, sanità, cittadinanza, di
>     chi non ha più nemmeno la voglia > di sperare? Che dire della
>     rabbia violenta? Certo le banlieus francesi > sono lontane e ci si
>     può ragionare, ma questa teppaglia nostrana va > stroncata. > > E
>     allora mi chiedo, chi dovrei essere io? Una no global buona? Una >
>     pacifista che agisce e media i conflitti? Fuori e dentro di me? >
>     > Quale ruolo devo assumere il 9 aprile: >
>     donna-madre-compagna-laica-esodata-donna in nero-cittadina ? Quale
>     > ruolo calza meglio il 9 aprile o forse devo ricordarmeli tutti
>     per > infilarmi nell'urna turandomi il naso, chiudendo gli occhi e
>     tappandomi > le orecchie e non odorando il lezzo di bruciato? Voi
>     mi dite > chiaramente e con forza: come a Parigi si, come a Milano
>     no. > > Nel '68 ero già in strada ed è vero ho pensato subito
>     l'11 marzo ad una > rinnovata primavera che partirà dagli
>     studenti come in quel mitico > maggio: ma allora le barricate, i
>     falò di Milano sono stati atti di > "cattivi"? Io dove devo
>     stare? > > No , signori Bertinotti e Sansonetti, io non "devo"
>     niente, né > tantomeno vi devo niente. Ho pagato sempre e pagato
>     tutto, anche e > soprattutto quello che non avevo consumato. > >
>     Voi non potete dare ordini di pensiero ed azione. Le lezioni sulla
>     non > violenza, sul beneficio del dubbio, sul pensiero critico non
>     le prendo > più. Gli esami invece, quelli non finiscono mai: vale
>     per me, ma ancora > di più per voi che vi prendete "la delega" e
>     siete pagati per questo. > > Quella copertina, quella prima pagina
>     del 12 marzo rimane una vergogna. > > Degli altri neanche parlo. >
>     > Io continuerò a camminare, a far girare le mie parole e a
>     credere nel > vento che porta il profumo della primavera e del
>     bruciato, porta anche > le voci di chi è lontano-vicino e di chi
>     ci sembrava vicino-lontano. > > > > Di : Doriana Goracci >
>     martedì 14 marzo 2006 > > > -- > Mailing list Pace
>     dell'associazione PeaceLink. > Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI:
>     http://www.peacelink.it/mailing_admin.html > Archivio messaggi:
>     http://www.peacelink.it/webgate/pace/maillist.html > Area tematica
>     collegata: http://italy.peacelink.org/pace > Si sottintende
>     l'accettazione della Policy Generale: >
>     http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html > >
>     > > -- > No virus found in this incoming message. > Checked by AVG
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