Violenza



Il discorso sulla violenza è ovviamente lungo e difficile. 

Merita tempo e attenzione. 

Riguarda ognuno dentro di sé, quel momento storico e la vita. Io - ad esempio - di certo non me la sento di dire a un iracheno cosa è Resistenza e cosa no, qual è quella buona e quale no, come invece ho sentito ancora da qualcuno all'assemblea nazionale di Firenze. 

Non me la sento di dire sempre e soltanto: Nonviolenza. Proporla a tutti. Così come allo stesso modo non dico: Violenza.

Mi sentirei di formulare un'opinione che riguarda me e che sarebbe possibile presentare come tale.
 
Per quanto mi riguarda, al momento mi limito ad affermare che: chi rappresenta la città antifascista di Milano - Medaglia d'Oro - è sceso in piazza alla manifestazione di sabato 11 marzo 2006.

14/3/6 - Leopoldo BRUNO


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Date      : Tue, 14 Mar 2006 16:51:41 +0100
Subject : Re: PARIGI SI MILANO NO: VICINO-LONTANO







> /BRAVO a Enrico Peyretti!!!
> Pino Canale da Reggio Calabria (dove molti mafiosi credono nella 
> violenza e finiscono la loro vita in carcere o ammazzati dagli "amici", 
> con qualche eccezione)
> /
> Enrico Peyretti ha scritto:
> 
> >  
> > Mi dispiace, Doriana, ma non è alternativo al fascismo chi si oppone 
> > all'esaltazione fascista della violenza con altra violenza. La 
> > violenza è sempre fascista. Vedi, inoltre, come gli fa comodo.
> > A destra, la violenza è coerenza, a sinistra è contraddizione. 
> > Infatti, la sinistra è nata, esiste, per superare la violenza, ogni 
> > forma di violenza: diretta, strutturale, culturale. Anche la propria.
> > Se oggi la sinistra è fiacca, contagiata dall'individualismo, è perché 
> > non ha ancora imparato il satyagraha gandhiano, che è la più grande 
> > forza, antitesi di ogni violenza.
> > Utilizzando le tendenze negative che sono in tutti noi, il dominio 
> > spinge i dominati alla disperazione per spingerli alla violenza che lo 
> > imita e lo conferma, e duque al fallimento della liberazione.
> > I dominati cominciano a liberarsi quando smettono di lasciarsi 
> > plagiare dal dominio che li fa disperare di essere capaci di 
> > alternativa. Ma per questa liberazione occorre tanta riflessione, 
> > interiorità, cultura, e dedicare tante energie in questa ricerca.
> > La sconfitta dello schiavo è diventare come il padrone.
> > Se uno in mezzo a noi fa violenza non è uno di noi. La nonviolenza 
> > positiva e costruttiva è l'azione giusta contro la violenza.
> > Il mito arcaico della violenza giusta e risolutiva è il cavallo di 
> > Troia introdotto dai dominatori nella città dei dominati per fermare 
> > la loro lotta di liberazione.
> > "La violenza è sempre suicida", dice esattamente Gandhi.
> > E' giusto gridare che le esibizioni di fascismo sono illecite 
> > democraticamente e legalmente; tuttavia non è la proibizione legale 
> > (come capì il Pci a suo tempo) che annulla il fascismo, ma la 
> > maturazione civile e nonviolenta, a cui fatti come quelli di Milano 
> > sabato 11 marzo non contribuiscono affatto, e che anzi impediscono, 
> > perché ogni violenza ed ogni apologia della violenza sono 
> > essenzialmente fascismo.
> > Mi dispiace contraddirti, Doriana, perché spesso ti leggo con 
> > interesse, ma dobbiamo pensare molto su queste cose, che sono decisive.
> > Enrico Peyretti
> >  
> > ----- Original Message -----
> > From: <doriana at inventati.org <mailto:doriana at inventati.org>>
> > To: <undisclosed-recipients:>
> > Sent: Tuesday, March 14, 2006 12:36 PM
> > Subject: PARIGI SI MILANO NO: VICINO-LONTANO
> >
> >
> > >
> > > http://www.bellaciao.org/it/article.php3?id_article=12854
> > >
> > > Domenica 12 marzo 2006 ho acquistato, come spesso faccio, Liberazione e
> > > il Manifesto ma solo stamattina in treno ho potuto aprire il giornale
> > > del Prc. E guardo la prima pagina: a sinistra una foto con degli
> > > studenti francesi e la scritta Parigi SI - a destra due macchine
> > > bruciate, la gente che osserva dalle transenne Milano NO.
> > >
> > > Mi diventano le guance rosse e non è la menopausa. Chi osa questo
> > > decalogo, chi osa a 24 ore dall'accaduto a Parigi e Milano sentenziare,
> > > schierarsi, intimidire così? Il Prc, il partito a cui sono stata
> > > iscritta per la prima volta nella mia vita dal 2001.
> > >
> > > Il partito l'avevo conosciuto a Genova, viveva nel movimento, era
> > > sensibile alla voce delle donne, degli invisibili, dei precari, dei
> > > diversi...Ho conosciuto in questi anni tutte le lotte territoriali,
> > > europee, lotte collettive e personali che hanno attraversato l'Italia.
> > >
> > > Me li sono pagati da sola i Sfe, le manifestazioni a Roma e fuori, i
> > > viaggi in lungo e largo ritagliati nel tempo che trovavo, il mobbing
> > > sul lavoro, la fatica di essere nel movimento e nel partito: riunioni,
> > > comitati politici, forum, convegni,assemblee sit-in,appelli,
> > > telefonate,letture, spazi occupati e da occupare.
> > >
> > > Già dalle elezioni europee si delineò la demarcazione dei violenti e
> > > non violenti, e continuammo nelle segreterie a parlare di nomine,
> > > candidature mancate, candidature intoccabili.Poi siamo arrivati alle
> > > primarie, con i "post Voglio", quelli a cui il Segretario rispondeva
> > > compiacente e quelli a cui non rispondeva..
> > >
> > > Arrivò la direzione del giornale di Piero Sansonetti, avevo dei dubbi
> > > ma le prese di posizione coraggiose sui migranti, sulla Bolkestein,
> > > sulla guerra, sino all'ultimo controManifesto che mi ha visto al solito
> > > sollecita nella firma, mi avevano fatta bene sperare..
> > >
> > > Poi si è aperta la stagione del 9 aprile: sono ricominciati convegni
> > > buonisti e dei buoni che si accorpano come le pecorelle con il Pastore,
> > > nel timore che il lupo cattivo se le mangi: e giacchè l'ora si
> > > avvicina, non si pensi che 200-400 borghesucci invasati se la passino
> > > liscia dopo le smargiassate di Milano... La normalità, il ragionare, la
> > > non violenza, la tolleranza confluiscono tutti nel " vota se vuoi
> > > cambiar davvero l'Italia".
> > >
> > > Che si affronti pure la violenza della signora Mussolini oggi e dei
> > > fascisti domani, ma nei salotti televisivi, dove sono stati candidati
> > > anche i diversi,anche le donne, che si parli di me insomma e non di
> > > quelli che rompono le uova non solo nei panieri...
> > >
> > > Che dire quando "parla" la rabbia dei giovani, la rabbia di chi non ha
> > > lavoro, casa, sanità, cittadinanza, di chi non ha più nemmeno la voglia
> > > di sperare? Che dire della rabbia violenta? Certo le banlieus francesi
> > > sono lontane e ci si può ragionare, ma questa teppaglia nostrana va
> > > stroncata.
> > >
> > > E allora mi chiedo, chi dovrei essere io? Una no global buona? Una
> > > pacifista che agisce e media i conflitti? Fuori e dentro di me?
> > >
> > > Quale ruolo devo assumere il 9 aprile:
> > > donna-madre-compagna-laica-esodata-donna in nero-cittadina ? Quale
> > > ruolo calza meglio il 9 aprile o forse devo ricordarmeli tutti per
> > > infilarmi nell'urna turandomi il naso, chiudendo gli occhi e tappandomi
> > > le orecchie e non odorando il lezzo di bruciato? Voi mi dite
> > > chiaramente e con forza: come a Parigi si, come a Milano no.
> > >
> > > Nel '68 ero già in strada ed è vero ho pensato subito l'11 marzo ad una
> > > rinnovata primavera che partirà dagli studenti come in quel mitico
> > > maggio: ma allora le barricate, i falò di Milano sono stati atti di
> > > "cattivi"? Io dove devo stare?
> > >
> > > No , signori Bertinotti e Sansonetti, io non "devo" niente, né
> > > tantomeno vi devo niente. Ho pagato sempre e pagato tutto, anche e
> > > soprattutto quello che non avevo consumato.
> > >
> > > Voi non potete dare ordini di pensiero ed azione. Le lezioni sulla non
> > > violenza, sul beneficio del dubbio, sul pensiero critico non le prendo
> > > più. Gli esami invece, quelli non finiscono mai: vale per me, ma ancora
> > > di più per voi che vi prendete "la delega" e siete pagati per questo.
> > >
> > > Quella copertina, quella prima pagina del 12 marzo rimane una vergogna.
> > >
> > > Degli altri neanche parlo.
> > >
> > > Io continuerò a camminare, a far girare le mie parole e a credere nel
> > > vento che porta il profumo della primavera e del bruciato, porta anche
> > > le voci di chi è lontano-vicino e di chi ci sembrava vicino-lontano.
> > >
> > >
> > >
> > > Di : Doriana Goracci
> > > martedì 14 marzo 2006
> > >
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> > > Mailing list Pace dell'associazione PeaceLink.
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> > > Version: 7.1.375 / Virus Database: 268.2.2/280 - Release Date: 
> > 13/03/2006
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