30° Festival Internazionale Esperantista Giovanile



30° Festival Internazionale Esperantista Giovanile
 
"Esperanto - lingua di pace?"
 

La tolleranza viene definita come la condotta per la quale si ammette che altri professino idee e principi - religiosi, etici o politici - diversi o addirittura contrari ai propri. Essere tolleranti significa dunque, in primo luogo, riconoscere la dignità del proprio interlocutore e rispettare le sue convinzioni, le sue abitudini, il suo modo di vivere.

Non a caso l'Esperanto affonda le sue origini in un contesto di tolleranza. Il giovane Zamenhof, ebreo, nato a Bialystok - una città dove convivevano etnie, fedi e lingue diverse - vedeva nella "maledizione di Babele" un vero e proprio ostacolo alla pace e alla fratellanza tra i popoli.

Rispetto al passato, oggi si assiste ad una graduale accettazione di opinioni diverse in campo etico, politico e morale, ma i contrasti, spesso accentuati dai flussi migratori che stanno investendo molti paesi, non mancano. Sorge dunque spontaneo chiedersi: sono ancora valide le opinioni di Zamenhof circa il plurilinguismo e la pace? In che modo la lingua universale può promuovere concretamente la tolleranza e il rispetto reciproci nella società odierna?

Dal 13 al 18 Aprile 2006 - Torricella (PG), Italia
 
 
Per maggiori informazioni adesioni: http://iej.esperanto.it/iej/ijf/2006/