Naftana: Il nostro petrolio



                                                                       





Ufficio stampa: Emanuela Del Frate tel. 3383867782

Andreina Albano tel. 3483419402



COMUNICATO STAMPA





NAFTANA. IL NOSTRO PETROLIO

Incontro con i  sindacati iracheni dei lavoratori del petrolio



Roma, lunedì 13 febbraio, ore 17.00

Sala della Pace, Palazzo Valentini, via IV Novembre



E' giunta in Italia la quarta delegazione di rappresentanti della società
civile irachena. Continua, infatti il percorso intrapreso da 'Costruire
Ponti di Pace' con l'obiettivo di favorire l'incontro e la conoscenza con
quella parte di società civile che sta lavorando per la costruzione di un
nuovo Iraq.



L'arrivo di rappresentati della General Union of Oil Employees di Bassora –
il sindacato dei lavoratori del petrolio del sud dell'Iraq – ha fornito
l'occasione per realizzare un incontro che affronterà sia la condizione dei
lavoratori in Iraq e le difficili battaglie della GUOE, sia la spartizione
economica dell'Iraq.

Durante l'incontro, verrà infatti presentato il dossier: "Truffa  a mano
armata - I numeri degli interessi petroliferi occidentali e italiani dietro
la guerra all'Iraq".

Frutto del lavoro della NGO inglese Platform – che si occupa di monitorare
il comportamento delle multinazionali del petrolio nel mondo - , il
rapporto viene reso disponibile in lingua italiana grazie al lavoro di Un
Ponte per…, Campagna per la Riforma della Banca Mondiale, Lunaria ed Arci.
'Truffa a mano armata' denuncia il percorso di appropriazione del petrolio
iracheno da parte delle multinazionali.



Una spartizione/truffa perché non passa attraverso un'esplicita
privatizzazione, ma attraverso l'adozione dei PSA – Production Sharing
Agreements - . Contratti che, pur lasciando all'Iraq la proprietà dei
giacimenti petroliferi, di fatto mettono nelle mani delle multinazionali la
maggior parte delle future rendite.

Accordi attraverso i quali, l'attuale politica energetica sostenuta dal
Dipartimento di Stato americano, destina 63 su 84 giacimenti iracheni, pari
al 64% delle riserve del paese, alle multinazionali del petrolio. Tra
queste non poteva mancare l'italiana ENI che, come dimostra un documento
allegato al Dossier, insieme alla BP, alla Chevron e alla Total, è in
contatto con il Ministero del Petrolio iracheno, per definire il piano di
sviluppo dei giacimenti petroliferi presenti nel sud dell'Iraq, Proprio
dove si trova Nassiriya.



Le proiezioni dei dati economici di Platform mostrano che il modello di
sviluppo petrolifero regolamentato dai PSA costerà all'Iraq centinaia di
miliardi di dollari, in termini di mancante entrate.

In particolare mostra, come si legge nell'introduzione: 'In virtù dei
termini contrattuali verosimilmente adottati, la redditività degli
investimenti in Iraq per le compagnie petrolifere dovrebbe oscillare tra il
42 e il 162 per cento, molto di più del normale obiettivo di rendimento
minimo per gli investimenti nel settore, ossia circa il 12 per cento. Nel
caso dello sfruttamento del giacimento di Nassiriya da parte dell’ENI, per
deduzione dalle proiezioni aggregate di Platform, le mancate entrate per lo
Stato iracheno oscillerebbero tra i 2,3 ai circa 6 miliardi di dollari,
pari rispettivamente all’8 ed al 20 per cento del bilancio annuo attuale
dell’Iraq'.



Il dossier mostra, inoltre, il prezzo che pagherà l'Iraq in termini
economici, democratici e di depauperamento delle risorse, così come fa una
breve panoramica su quali potrebbero essere le diverse strategie di
gestione della ricchezza petrolifera. Il rapporto è completato da una
prefazione a cura di Benito Li Vigni, ex dirigente dell'ENI e collaboratore
di Mattei.



Intervengono:
Hassan Jumaa - presidente della General Union of Oil Employee di Bassora –

Dawood K. Salman - General Union of Oil Employee di Bassora -
Gilbert Achcar - docente di relazioni internazionali all'Università Paris VIII-
Margherita Paolini - Limes -

Partecipano:

Fabio Alberti (Un ponte per...), Alessandra Mecozzi (Fiom), Antonio
Tricarico (Campagna per la riforma della Banca Mondiale), Raffaella Bolini
(ARCI), Claudio Avvisati (RSU Eni), Giulio Marcon (Lunaria), Edo Dominici
(EticaEnergetica), Michele Paolini (Saggista)



Progetto Costruire ponti di pace

UN PONTE PER, ARCI, CRBM, FIOM, LUNARIA