Amnesty International ad Hamas: basta prendere di mira i civili



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COMUNICATO STAMPA
CS13-2006

AMNESTY INTERNATIONAL AD HAMAS: BASTA PRENDERE DI MIRA I CIVILI

Amnesty International ha chiesto ad Hamas di impegnarsi in modo
inequivocabile ad aderire al diritto internazionale, rispettare i diritti
di tutti i palestinesi a prescindere dallo schieramento politico e
ripudiare la politica di colpire i civili israeliani.

'Mentre si prepara a formare il prossimo governo dell'Autorita'
Palestinese, Hamas deve impegnarsi a non risparmiare alcuno sforzo per
porre fine alla spirale di violenza che e' costata la vita di cosi' tanti
civili israeliani e palestinesi' - ha dichiarato l'organizzazione per i
diritti umani, che sottolinea come il diritto internazionale prescrive il
divieto assoluto di colpire i civili: esso si applica a chiunque e in
qualsiasi circostanza, sia a coloro che vivono sotto occupazione e che
lottano per l'autodeterminazione, sia alla potenza occupante.

La campagna di attentati suicidi e di altri attacchi deliberati contro i
civili israeliani da parte di Hamas e di altri gruppi armati costituisce
un crimine contro l'umanita', uno dei piu' gravi previsti dal diritto
internazionale. Hamas dovra' rinunciare pubblicamente a questa campagna,
impegnarsi a porre fine a questi attacchi e collaborare per portare di
fronte alla giustizia chi li pianifica e chi vi prende parte.

'Dirigenti e portavoce di Hamas hanno spesso condannato gli attacchi
israeliani contro i palestinesi come violazioni del diritto
internazionale. Al contempo, pero', hanno cercato di giustificare
l'uccisione di civili israeliani come modalita' di resistenza
all'occupazione. Hamas deve riconoscere che il proprio comportamento
rappresenta a sua volta violazione del diritto internazionale, sia quando
agisce contro la popolazione israeliana che contro quella palestinese' -
ha dichiarato Amnesty International.

L'impegno di Hamas a rispettare la cosiddetta 'quiete' o 'calma'
(tahadieh, in arabo), in passato ampiamente mantenuto, e' un passo
positivo ma insufficiente. Negli ultimi anni, i frequenti lanci, da parte
di militanti di Hamas, di missili Qassam dalla Striscia di Gaza verso le
citta' israeliane ha terrorizzato i residenti israeliani, provocando in
alcuni casi diversi morti e feriti. Queste azioni non possono essere
accettate in alcuna circostanza e devono essere abbandonate
immediatamente.

A livello locale, essendo emerso come il principale partito nelle recenti
elezioni parlamentari, Hamas deve ora astenersi da ogni azione che possa
causare un peggioramento della situazione dei diritti umani nella Striscia
di Gaza e in Cisgiordania. Dovra' fare ogni sforzo per ridurre la tensione
e porre fine agli scontri tra le varie fazioni palestinesi, che hanno
causato numerose vittime e hanno creato un clima di insicurezza tra la
popolazione.

Il comportamento dei membri di Hamas, e in particolare il loro
sconsiderato uso di armi ed esplosivi in aree residenziali, ha contribuito
alla progressiva illegalita' e al rafforzamento di una cultura della
violenza. L'impunita' e' diventata legge e a cio' si e' accompagnato il
fallimento dell'Autorita' Palestinese nel chiamare a rispondere del
proprio operato i membri di Hamas e di altri gruppi armati - compresi
quelli leali verso al Fatah - responsabili di ferimenti e uccisioni di
palestinesi innocenti.

'In primo luogo, Hamas deve condannare questi abusi e l'illegalita'
diffusa e impegnarsi affinche' i propri membri non compiano azioni che
potrebbero direttamente o indirettamente mettere a rischio la sicurezza di
altri. Hamas dovra' inoltre dire chiaramente e pubblicamente che non
tollerera' alcuna azione o incitamento all'azione da parte dei suoi membri
e attivisti che limiti o violi i diritti umani dei palestinesi di altro
orientamento politico o per motivi di genere' - ha proseguito Amnesty
International.

Hamas dovra' inoltre presentare proposte concrete, in linea con gli
standard del diritto internazionale, per porre fine alla violenza tra le
fazioni e spezzare il ciclo dell'impunita' che da troppo tempo protegge
gli autori di uccisioni e di altri abusi dei diritti umani, e impegnarsi a
emanare leggi che portino giustizia e rafforzino i diritti umani della
popolazione palestinese. Ogni revisione delle leggi e delle prassi
esistenti dovra' assicurare il rispetto dei diritti umani delle donne.

'Contemporaneamente, le autorita' israeliane dovranno impegnarsi a
rispettare il diritto internazionale e la comunita' internazionale,
comprese le Nazioni Unite e l'Unione europea, dovra' fare i passi
necessari per assicurare che cio' accada' - ha affermato Amnesty
International.

In particolare, Israele dovra' porre fine alle esecuzioni extragiudiziali
e alle altre uccisioni illegali di palestinesi, alla distruzione e alla
confisca di case e terreni palestinesi, all'espansione degli insediamenti,
alla costruzione del muro o recinzione di 600 chilometri attraverso la
Cisgiordania, alle chiusure e ai blocchi che limitano in modo arbitrario
il movimento dei palestinesi nei Territori Occupati e il loro accesso al
lavoro, all'educazione e ai servizi sanitari.

'La comunita' internazionale non puo' continuare a ignorare il fatto che
queste violazioni alimentano il ciclo della violenza. Subordinare i
diritti umani a considerazioni politiche finira' solo per compromettere la
prospettiva di una pace e di una sicurezza durature tra israeliani e
palestinesi' - ha ammonito Amnesty International.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 1° febbraio 2006

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Amnesty International Italia - Ufficio stampa
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