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Diario dal Forum sociale mondiale in Mali
- Subject: Diario dal Forum sociale mondiale in Mali
- From: "Vittorio" <vagnoletto at lilacedius.it>
- Date: Thu, 19 Jan 2006 11:16:06 +0100
Care/cari, a causa del grave lutto che lo ha recentemente colpito, Vittorio Agnoletto, europarlamentare della Sinistra unitaria europea, ha dovuto disdire la sua partecipazione al Forum sociale mondiale 2006 di Bamako, in Mali, dal 19 al 23 gennaio. É però presente al summit il suo assistente, Giosuè De Salvo, che scriverà dei brevi resoconti sullo svolgimento del Forum. Di seguito vi invio il primo «flash» dal vertice africano. Saluti solidali, Barbara Battaglia, addetta stampa di Vittorio Agnoletto NB: Tutti i notiziari saranno inseriti nella sezione "articoli" del sito web <http://www.vittorioagnoletto.it/>www.vittorioagnoletto.it (Per altre informazioni: www.fsmmail.org) Diario dal Forum sociale mondiale di Bamako, Mali - 1 «I BUONI AUSPICI DEL FORUM DI BAMAKO» Bamako, 18 gennaio 2006 - "Il più grande rimprovero che rivolgo allo pseudoumanesimo è quello di avere per troppo tempo trascurato i diritti dell'uomo, di averne ancora una concezione ristretta e parcellare, secondaria e parziale e alla fine dei conti candidamente razzista". Aimè Cèsaire, anni '50 Oggi, con il prologo della Conferenza internazionale sul 50° anniversario della costituzione del fronte di Bandung, si apre ufficialmente il capitolo africano del VI Forum sociale mondiale. Per i prossimi cinque giorni Bamako sarà il centro vitale della società civile africana e luogo eletto dai movimenti sociali continentali nel coordinare le loro lotte con quelle asiatiche e latinoamericane. Seppur declinati secondo una sensibilità locale, i temi che si intrecceranno nelle centinaia di plenarie, seminari e laboratori previsti sono formulati su scala globale e concordati con i programmi degli altri due forum policentrici di Caracas e Karachi: 1. Guerra e militarizzazione, sicurezza e pace; 2. Liberismo mondializzato: nuovo apartheid e pauperizzazione; 3. Aggressione delle società contadine; 4. Alleanza del patriarcato e del neoliberismo per la marginalizzazione delle lotte delle donne; 5. Cultura, media e comunicazione: critica e ricostruzione; 6. Distruzione degli ecosistemi, biodiversità e controllo delle risorse essenziali; 7. L'ordine internazionale: le Nazioni Unite alla prova dell'egemonia dei potenti; 8. Commercio internazionale, debito e politiche economiche e sociali; 9. Lotte sociali, diritti sociali e umani, organizzazioni sociali e diritti politici; 10. Alternative: le condizioni per un progresso sociale e democratico e per la riabilitazione della sovranità dei popoli. L'Africa è la parte più vulnerabile del pianeta e già oggi offre l'immagine di ciò che sarà il mondo dominato dal capitalismo selvaggio e dal saccheggio delle risorse naturali. La distruzione del legame sociale, generata dalle politiche economiche imposte dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca mondiale negli ultimi venticinque anni, è per gli altri popoli del mondo una precisa indicazione sull'esito del neoliberismo. Il Forum mondiale di Bamako rappresenta quindi un'occasione imperdibile di mostrare il volto nuovo di quelle donne e quegli uomini africani che giorno dopo giorno resistono, lottano contro politiche governative che attentano alla loro sovranità e li vogliono ancora una volta schiavi. Schiavi del debito, delle Borse di Londra o New York, delle fabbriche con zero regole, di una retorica senza fine sulle libertà essenziali. Per Aminata Traorè, ex ministra della Cultura del Mali e oggi membro del comitato organizzatore del forum, l'obiettivo è quello di «rileggere e ridisegnare l'Africa per sottrarla al discorso pietistico, bugiardo e demotivante di chi detiene l'egemonia delle idee, come della finanza e dei politici africani, che ne sono l'eco». Questa è la sfida che ha chiamato a raccolta singoli e organizzazioni della società civile, che proveremo a raccontare nei prossimi giorni.
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